LA POLEMICA / CHRISTIAN GNONI SUI COMITATI DI QUARTIERE, NOMINATI DAL CONSIGLIO E NON ELETTI DAI CITTADINI

| 3 Aprile 2025 | 3 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Christian Gnoni ci manda il seguente comunicato _________

Il capogruppo di “Coscienza civica”, Christian Gnoni: «Perfettini quando erano all’opposizione, acchiappatutto ora che sono in maggioranza»

La “mutazione” della maggioranza si è completata: la loro ingerenza è dilagante e ora vogliono addirittura decidere in Consiglio chi entrerà nei Comitati di Quartiere. La vituperata amministrazione Salvemini voleva che fossero i residenti a scegliere i loro rappresentanti, con una elezione diretta. Per non farsi mancare nulla snobbano anche le Consulte che di fatto non hanno modo di interagire con l’azione amministrativa. Una destra illiberale ha preso possesso della nostra città.

Non si tratta di una mia interpretazione, ma di una delibera  della giunta comunale (numero 108 del 31 marzo scorso) che adotta il nuovo Regolamento dei Comitati di Quartiere in cui è precisato che: «Il Comitato di Quartiere, organo rappresentativo della popolazione, è eletto dal Consiglio comunale». Ovviamente questa proposta dovrà passare prima al vaglio della commissione competente e poi sottoposta alla votazione consiglio comunale.

Dopo aver recitato il ruolo dei “perfettini” quando erano all’opposizione contrastando l’azione dell’amministrazione Salvemini colpevole, a loro dire, di molti misfatti e di non essere aperta alla città, ci ritroviamo con un sindaco che guida la sua maggioranza con un’apertura formale e non sostanziale.

Hanno fatto credere che aprire le porte di Palazzo Carafa fosse l’atto simbolico di un’amministrazione che davvero intendeva essere partecipata, ma il bluff è ormai scoperto: vogliono solo gestire in modo autorenferenziale senza alcun rispetto per la città. I cittadini ora sanno di essere stati ingannati.

Christian Gnoni

Capogruppo di “Coscienza civica”

Category: Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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Comments (3)

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  1. Francesco Sforza ha detto:

    Gnoni farebbe bene a ricordare che quando era sindaco il suo amico Carletto Salvemini, non solo non venivano presi in considerazione i cittadini, ma neppure gli stessi assessori e lui essendo stato l’assessore ai Tributi, lo sa bene.

  2. Partito Democratico Lecce - tramite mail ha detto:

    LA GIUNTA POLI AZZERA LA PARTECIPAZIONE. LA CITTÀ SENZA COMITATI DI QUARTIERE E SENZA CONSULTE. SE CONFERMANO QUESTE SCELTE LO SCONTRO SARÀ INEVITABILE.

    ll PD chiede con forza la tutela della democrazia; confermiamo la netta contrarietà alla modifica delle modalità di selezione dei componenti dei Comitati di quartiere.

    Comitati di quartiere nominati dalla politica al posto di comitati di quartiere eletti con il voto dei cittadini sono una finzione della partecipazione effettiva ai processi decisionali.

    Ma la preoccupazione del PD è legata anche alla mancata attivazione delle Consulte Cittadine.

    Le Consulte dovevano essere in funzione già a dicembre scorso, entro sei mesi dalle elezioni, e invece, nonostante gli impegni assunti in Commissione Controllo lo scorso novembre, non si è proceduto a pubblicare il relativo bando.

    In questo modo di fatto oggi la Città è priva di tutti gli organismi della partecipazione previsti dal nostro Statuto.

    Anche la petizione popolare su Lecce 30 presentata l’estate scorsa da oltre 500 cittadini come richiede la Normativa non viene ancora portata come il Regolamento richiede all’esame del Consiglio Comunale in violazione tra l’altro di precise Norme regolamentari.

    Per questo appare davvero fuori luogo l’intervento dell’assessore agli Organismi della Partecipazione che, invece di rispondere delle sue inadempienze, si avventura in polemiche strumentali contro la minoranza.

    Il Partito Democratico chiede nuovamente che si torni a un sistema elettivo che garantisca la legittimità dei comitati attraverso la scelta diretta dei cittadini cui non può essere sottratto il diritto di voto e di espressione libera.

    Su questo il PD non farà sconti e non consentirà che la Città torni indietro.

    Gruppo Consiliare e Segreteria Cittadina Partito Democratico
    Lecce 3 aprile 2025

  3. Alberto Siculella, MIND - tramite mail ha detto:

    “Seguo con incredulità l’ennesimo confronto che ci restituisce una classe politica pachidermica, conflittuale, ipocrita.”

    Così Alberto Siculella, Presidente di MIND – Menti Indipendenti, commenta il dibattito in corso sulla riorganizzazione dei Comitati di Quartiere (CdQ), organismi nati per dare voce ai cittadini.

    “A Lecce, durante la precedente amministrazione, i CdQ sono stati finalmente riconosciuti. Ma tutto questo rischia di rimanere un’operazione di facciata se non ci si interroga prima su come e se funzioneranno davvero.”

    Secondo l’ex candidato sindaco di Lecce, i modelli partecipativi tradizionali oggi sono in crisi, frammentati e svuotati di reale efficacia. “In questi anni i comitati e finanche le consulte comunali sono rimasti partecipati sulla carta: nel migliore dei casi hanno prodotto poco, nel peggiore nulla o addirittura non costituiti.”

    E oggi, continua Siculella “l’opposizione scopre improvvisamente il problema, dopo sette anni di Governo, accusando la maggioranza -all’epoca opposizione- di voler politicizzare i CdQ attraverso nomine dirette del Consiglio Comunale”. Una soluzione che, sottolinea Siculella, rischia però di azzerare qualsiasi forma di rappresentanza civica reale, già debole.

    “Noi di MIND – Menti Indipendenti abbiamo proposto una visione diversa: la partecipazione ha senso solo se passa da strumenti inclusivi e digitali, se prevede incontri istituzionali, accesso alla documentazione, uso di spazi pubblici e soprattutto se i cittadini vengono realmente ascoltati, anche attraverso i processi di bilancio partecipativo.”

    L’associazione rilancia quindi l’idea dei Comitati di Quartiere Online, già attivi in diverse città italiane, basati su piattaforme che permettono la partecipazione continua, democratica e verificabile da parte della cittadinanza.

    “Forse siamo troppo avanti – conclude Siculella – ma è evidente che questa classe politica è rimasta davvero tanto indietro.”

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