BELLA PROVA DI CORAGGIO DEL LECCE, MA I TRE PUNTI VANNO AL NAPOLI
(Rdl) __________ Nel loro cammino rispettivamente verso la salvezza e verso lo scudetto, obiettivi possibili ma ancora tutti da conquistare, a quattro, compresa questa, giornate alla fine del campionato, Lecce e Napoli si scontrano in una partita da brividi, anche se in Salento è arrivata la bella stagione e la temperatura è sui trenta gradi.
In un pomeriggio lungo è già estivo, il Via del Mare è impazzito di luce, di colori e di passione, gremito anche troppo, con migliaia di tifosi ospiti al seguito.
Agli ordini del signor Davide Massa di Imperia, Marco Giampaolo e Antonio Conte mandano in campo
Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Pierret, Kaba; Pierotti, Coulibaly, Karlsson; Krstovic
Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Lobotka, McTominay; Lukaku, Raspadori.
Un’ora prima del fischio di inizio, verso le 17, si verificano momenti di tensione all’esterno dello stadio davanti all’ingresso del settore ospiti con intervento della Polizia, e poi, all’interno, con scontri fra gruppi di ultras napoletani contrapposti.
Alla pronuncia del nome da parte dello speaker dello stadio, giù fischi su Antonio Conte, accolto nella sua città come tutte le altre volte dai tifosi giallorossi che non hanno perdonato e non hanno dimenticato alcuni suoi atteggiamenti negli anni scorsi.
Al suono dell’inno, nuova contestazione contro la Lega Serie A.
Pronti via, Napoli in avanti, Politano buca la difesa ancora non schierata, Lukaku la tocca e il pallone si insacca. Pochi secondi e il Napoli è in vantaggio. Però dopo il consulto Var il gol degli ospiti viene annullato per fuorigioco. Quindi sempre 0 a 0.
Dopo i cinque minuti di silenzio annunciato, la Curva Nord si scatena nella protesta anch’essa annunciata, anche più di quanto ci si potesse aspettare, piovono in campo decine di petardi e di fumogeni, intervengono i Vigili del Fuoco, non si gioca per cinque minuti, poi non si riprende perché bisogna ripristinare la rete della porta di Falcone danneggiata, il cronometro segna il minuto 12, quando si ricomincia, ci sarà un recupero parziale lunghissimo.
Al minuto 19′ Politano crossa da destra, il colpo di testa di McTominay non fa danni.
Subito dopo, conclusione al volo di Krstovic, fuori.
Punizione da posizione pericolosa da fuori area per gli ospiti, Raspadori aggira la barriera e il pallone si insacca rasoterra, con Falcone partito in ritardo. 24′. 0 – 1.
La reazione del Lecce non c’è, o, per meglio dire, prova a spingere, ma il Napoli non concede niente.
Al minuto 38 i padroni di casa creano il primo vero pericolo: dagli sviluppi di calcio d’angolo sbuca Gaspar che gira in anticipo su Raspadori colpendo la traversa, col pallone che rimbalzando non varca la linea di porta e poi viene toccato in maniera ambigua da Spinazzola, senza che il Var intervenga.
Ora il Lecce spinge con feroce determinazione di intenti, ma non riesce a concretizzare.
Ripartenza del Napoli, al 44′, McTominay per Raspadori che incrocia di sinistro col tiro che passa vicinissimo al palo. Resta giù l’attaccante, colpito da Gaspar dopo il tiro.
Otto minuti di recupero parziale. Poi diventano nove in virtù di un’ulteriore interruzione per infortunio di Lobotka. E squadre al riposo sul vantaggio esterno.
Al rientro doppio cambio deciso da Marco Giampaolo: Moriente e Helgason, al posto di Karlsson e Kaba.
Al 50′ il Napoli segna con un colpo di testa di Olivera su calcio d’angolo, ma il gol viene annullato senza ulteriori discussioni dal signor Massa, per fallo in attacco sul portiere.
Al 52′ gran tiro di Helgason sotto la traversa da fuori area e grande deviazione di Meret in calcio d’angolo.
Segue un pasticcio difensivo dei Giallorossi, che regalano un’opportunità agli Azzurri, che non la sfruttano.
Lecce sempre in pressione costruttiva, Napoli in controllo.
Giampaolo leva Guilbert e poco dopo Pierret, e manda in campo Vega e Berisha.
Il canovaccio della partita non cambia. Il risultato è ancora in bilico.
Berisha imbocca Morente, il tiro deviato in calcio d’angolo, senza esito.
Padroni di casa a lungo in forcing, ospiti ora più in difficoltà, pur senza subire veri pericoli.
Un quarto d’ora alla fine.
N’Dri al posto di Pierotti, quinto e ultimo cambio per Giampaolo per gli ultimi cinque minuti.
Coulibaly dalla distanza, fuori, tiro velleitario di frustrazione di chi non trova sbocchi.
Il Napoli in effetti subisce la pressione avversaria, ma non corre pericoli.
Sei minuti di recupero finale.
Ma i padroni di casa hanno finito la benzina, Krstovic ha un problema alla coscia, è claudicante, ospiti in avanti in alleggerimento.
Non succede più niente.
Il Lecce ha messo in campo cuore, coraggio e determinazione, per lunghi tratti, ma non è bastato.
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