IL PRANZO DELLA DOMENICA / A CASA DI MARIA ANTONIETTA VACCA SUA MAMMA CUCINA PER GLI ALTRI, NON PER LEI
di Raffaele Polo __________
Siamo a Copertino, stavolta ci ospita un’attrice (ma è riduttivo definirla così: è animatrice culturale e sociale, imprenditrice, presentatrice e tanto altro ancora…) che, però, ci spiega subito a cosa andremo incontro:
«Caro Raffaele, provo a spiegarti come sarà un pranzo con me!», ci dice, sorridendo, Maria Antonietta Vacca.
«Il mio menù da qualche anno a questa parte è sempre lo stesso, riso. Non mangio altro. Sono allergica al nichel contenuto negli alimenti. Si tratta, qualora parliamo di allergia e non intolleranza, termine quest’ultimo particolarmente modaiolo, si tratta dicevo di una patologia abbastanza complessa e capace di condizionare notevolmente la quotidianità.
Le poche cose che posso mangiare sono il riso, i formaggi, lo yougurt, i pinoli, il cioccolato bianco, le banane e la zucchina. In più sono intollerante al glutine, che evito ovviamente, ma qualche volta una mezza pizza con solo mozzarella ed emmental me la concedo.
Poi, siccome dovevo un attimo complicare la situazione, per scelta non mangio né carne, né pesce.
Uno potrebbe dire… oddio che tristezza! E invece no, sto bene. Convivo. E da quando ho capito che questi erano i soli cibi che potevo mangiare mi sento bene. E poi… Vuoi mettere che ho eliminato il dilemma “cosa mangio domani?” Lo so già…»
Naturalmente, rispettiamo e comprendiamo le ragioni di Maria Antonietta che, però, ci consola: «Io pranzo tutti i giorni, o la maggior parte, con i miei, o io da loro, o loro da me.E… che te lo dico a fare? Mia mamma è una cuoca eccezionale. Ma io ormai ho imparato a considerare tutto ciò che mi fa male come ‘non commestibile’… Ecco! Allora nel pranzo da noi, avrai l’imbarazzo della scelta tra antipasti tipo cipolle caramellate, carciofi fritti, fiori di zucca ripieni, formaggi, zucchina, funghetti, focacce.
In tutto questo, prima durante e dopo e in attesa del primo, polpette e schiacciatine ripiene.
Il dolce è un cult della nonna Anna, vale a dire mia mamma, una semplice e profumata ciambella, soffice al di sopra di qualsiasi aspettativa».
Benedicendo e ringraziando le doti culinarie dell’ottima cuoca, ci abbuffiamo di tutto, ma proprio tutto, dispiaciuti perchè la nostra ospite si accontenta di un po’ di riso… Ne approfittiamo, per chiederle qualcosa del suo lavoro, dei suoi successi.
«Ho la fortuna di aver trasformato la mia passione in lavoro. Mi dedico anima e cuore al teatro, cercando di trasferire tutto l’amore che ho per questa arte anche a chi vi si avvicina siano essi spettatori o allievi.
Ultimamente insieme a Ivan Raganato abbiano portato in scena una commedia all’Off Off di Roma e subito dopo siamo partiti per New York per presentare il premio Callas.
Ed ora sono tanti, tantissimi, i nuovi progetti sui quali cercherò come sempre di dare il meglio.»
Ringraziamo Maria Antonietta, la signora Anna e notiamo un coperto già pronto, che attende il commensale…
«Io non mangio ma il mio compagno che, per lavoro, vive un po’ qui e tanto all’estero, ogni volta torna rassegnato all’idea che dovrà prendere qualche chiletto!» – ci spiega la nostra ospite, che conclude: «E, oltre a lui, non potendo viziare me, la mamma riversa tutte le sue attenzioni sul mio Argo! Fedele compagno di vita da quasi 10 anni…».
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Category: Costume e società, Cultura