ANCORA I FILOBUS DELLE POLEMICHE INFINITE. DOPO QUELLI VOLUTI NEI SUOI PRECEDENTI MANDATI, ADESSO ADRIANA POLI BORTONE DA’ IL VIA LIBERA ALL’AUMENTO DA 11 A 27. IL PD PROTESTA: ‘NO, GRAZIE! RIPENSATECI!’
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Gruppo consiliare e segreteria cittadina del Partito Democratico di mandano il seguente comunicato __________
“NUOVI INVESTIMENTI PER IL FILOBUS, PD: LA POLI SI FERMI ED ASCOLTI LA CITTA'”.
Il PD esprime un radicale e motivato dissenso rispetto all’ennesima decisione della Giunta Poli che solo a parole dichiara di essere espressione del governo dell’ascolto della città.
Continua in questo modo l’assalto alla città in totale dispregio dell’opinione pubblica e dello stesso elettorato che ha sostenuto l’attuale maggioranza.
Infatti con una decisione assunta nel chiuso del palazzo si annuncia che il filobus raddoppia!
Quindi, ulteriori pali, ulteriori fili per ulteriori chilometri che si aggiungono ad un’opera inutile, dannosa, costata oltre 23 milioni, che ancora una volta violenteranno la bellezza di una città che nel nitore delle line e la pulizia della sua architettura ha il suo punto di forza.
Il PD dunque ribadisce il suo totale dissenso e la netta contrarietà rispetto:
• all’opera in sé che non soddisfa alcun bisogno della mobilità sostenibile che potrebbe essere ampiamente soddisfatta con altre modalità, ad esempio una seria implementazione dei bus elettrici;
• Alla modalità obsoleta di pensare alla mobilità sostenibile che non era attuale allora e ancor meno lo è oggi;
• Rispetto alla modalità di gestione su questioni che segnano il futuro della città, senza che ci sia un reale ascolto della città stessa.
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Il capogruppo di “Coscienza Civica”, Christian Gnoni: «“Beati gli smemorati perché avranno la meglio sui loro errori”, ma li paghiamo noi»
Il sindaco, Adriana Poli Bortone, soffre di evidente smemoratezza visto che ripropone soluzioni vecchie e ampiamente avversate dalla città. Mi riferisco alla rete filoviaria che il sindaco “regalò” alla città. Il progetto del filobus più contestato della storia ha mosso i primi passi nel dicembre 2000 con una delibera che prometteva di rivoluzionare il sistema di trasporti e in generale della mobilità cittadina, nel giro di pochi anni. Il progetto fu portato in giunta comunale il 28 luglio 2003 dall’allora assessore alla Mobilità Gianni Peyla: stiamo parlando della preistoria.
Ora ripropongono la stessa soluzione che un quarto di secolo fa avevano trovato risolutiva. Se un complimento dobbiamo fare al sindaco è per la sua perseveranza: insiste nell’errore confidando, forse nel “repetita juvant”. Sappiamo che non è così e non possiamo tacere dinnanzi all’ennesimo sfregio della città. Il centrodestra ha incartato Lecce in 26 chilometri tra fili e pali, il centrodestra si prepara a piazzare circa mille nuovi pali e stendere altri fili per “grigliare” la città.
La misura è colma. Daremo voce alla disapprovazione dei cittadini e intanto abbiamo lanciato una petizione online “Fermiamo il progetto di potenziamento del filobus della Sindaca Poli a Lecce”, su change.org che ha già superato le 500 firme.
Christian Gnoni
Capogruppo di “Coscienza civica”