IL FILM VINCITORE DEL CONCORSO ‘4 GIORNI SU SE7’, IL CORTOMETRAGGIO “Matteo Renato Imbriani” DI GINO BROTTO, A LEVERANO SABATO 14 GIUGNO

| 31 Maggio 2025 | 0 Comments

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NOTIZIA

Gino Brotto ha vinto con il film “Matteo Renato Imbriani” il concorso cinematografico “4 giorni su se7”, tenutosi a Corato la scorsa settimana, contest rivolto a troupe cinematografiche provenienti da tutta Italia.

L’EVENTO

Il film sarà presentato al pubblico a Leverano, nella sala Federico II di via Vittorio Veneto 4, con ingresso libero, sabato 14 giugno alle ore 20.00.

INFO GINO BROTTO

(da: CINEMA ITALIANO)

Gino Brotto, nasce a Lecce il 14 Gennaio del 1974. Il padre, infermiere e la madre casalinga, sin da ragazzino, non hanno mai ostacolato in nessun modo Le passioni del giovane.

A 16 anni, si ritrovò nella stanza un vero e proprio studio di montaggio, con telecamere, registratori VHS e stazione di montaggio per pellicole 8mm, con le quali si divertiva a montare i vecchi film di famiglia. Anche la musica era tra le sue principali passioni e grazie a quella, iniziava a guadagnare quei pochi soldi che investiva nell’acquisto di attrezzature. Adolescente, iniziò con un paio di cortometraggi con gli amici, quelli che lavoravano in tv ed in radio locali, o quelli a cui piaceva recitare, ed una serie di sei puntate dal genere comico.

Fu l’inizio del divertimento. La telecamera era sempre con lui, di giorno nascosta nello zaino a scuola, per riprendere gli scherzi che organizzavamo ai danni di qualche malcapitato, il resto della giornata per strada per realizzare documentari o piccoli cortometraggi.

La passione per la videografia, lo portò pian piano ad esplorare tutti i vari scenari di ripresa, telecamere ad infrarossi, telecamere 3D, telecamere a 360 gradi, ne custodisce ancora gelosamente gli esemplari spesso quasi mai utilizzati. Un’ altra passione, diventò poi il mestiere che per diversi anni deviò le sue attenzioni, sviluppatore di software che gli fece mettere da parte per un po’ la passione per la videografia.

Al ritorno a Lecce , dopo nove anni a Treviso, dove nel frattempo nacque il suo primo figlio, Julian, rinnovò tutta l’attrezzatura, espandendo le esperienze verso nuove tecnologie, come droni, steadycam e wirecam. Iniziò, contattato da alcune scuole in città, ad insegnare ai ragazzi, tecniche di ripresa cinematografiche, applicate ai droni e fondò la pagina social “Lecce Video”, attraverso la quale iniziava a far conoscere i suoi lavori, con discreto successo, come videoclip e documentari, riprendendo le bellezze del territorio e pian piano le sue collaborazioni con testate giornalistiche, studi televisivi o fotografici, musicisti e cantanti, aumentarono sempre più. Spinto da una voglia di produzione sempre maggiore, iniziò a realizzare cortometraggi, con musiche scritte ad hoc in collaborazione con musicisti e compositori.

Nel 2022, fondò, insieme a due amici, BREIGHT FILM, associazione con la quale realizza i propri prodotti.

Lo scorso anno, è stato regista e autore del soggetto e della scenggiatura, del film “Flowers”, per la Vito D’Agostino Produzioni, ambientato a Sternatia e interpretato fra gli altri da Raffaella Di Caprio, Luca Trevisi, Maria Antonietta Vacca e Carla Guido.

INFO MATTEO RENATO IMBRIANI

Napoli a Napoli nel 1843 e morto in provincia di Avellino nel 1901, storico esponente del partito radicale e deputato al Parlamento Regio per tre legislature, è considerato il padre dell’Acquedotto Pugliese, i cui lavori iniziarono concretamente quattro anni dopo la sua morte.

Come spiega l’enciclopedia Treccani:

“Nel valutare con attenzione le conseguenze della crisi economica generale e della guerra commerciale italo-francese sull’agricoltura pugliese, penalizzata pesantemente nell’esportazione delle sue principali produzioni comprese quelle specializzate (viticoltura e olivicoltura), l’I. lanciò alla Camera una dura requisitoria contro la politica agricola governativa facendosi interprete – di fronte alla critica situazione economica e igienico-sanitaria della Puglia – delle urgenti esigenze della regione nella costruzione di un moderno acquedotto.

A tal proposito nel giugno 1889 egli presentò con Bovio la proposta di legge sull’acquedotto pugliese che, superando il più circoscritto progetto Zampari sostenuto in precedenza dalla Provincia di Bari, prevedeva l’approvvigionamento idrico per tutta la regione (era ancora vivo in lui il ricordo dei 165 morti per colera a Barletta nel 1886) come mezzo di valorizzazione della produzione agricola regionale, grazie allo sviluppo dell’irrigazione dei terreni.

Contrario all’opzione liberista per timore di possibili operazioni speculative e affaristiche, sostenne la necessità dell’intervento dello Stato nella costruzione dell’acquedotto. Negli anni seguenti, di fronte alle difficoltà insorte nell’avvio di un’opera così imponente, ritornò sull’opportunità dell’intervento statale, prospettando la costituzione di un consorzio tra Stato e imprese private.

Nel 1896, il presidente del Consiglio A. Starrabba di Rudinì, sotto la pressione incalzante dell’I. e di altri esponenti del mondo politico pugliese, avocò finalmente al governo l’iniziativa”. 

Category: Cultura, Eventi

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