ZITTI ZITTI PORTANO NUOVI RIFIUTI NELLA DISCARICA DI BURGESI A UGENTO

| 6 Luglio 2025 | 2 Comments

di Daniela Casciaro ____________

Una nota diramata da AGER , l’Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione dei Rifiuti, datata 1° luglio 2025, ha comunicato  la ripresa dei conferimenti presso l’impianto TMB di Ugento, gestito dalla società “Progetto Ambiente Bacino Lecce Tre srl”.

A partire dal 2 e fino al 31 luglio, i rifiuti indifferenziati e quelli derivanti dallo spazzamento stradale saranno trattati e parte di essi — la frazione umida — verrà smaltita  presso la discarica di Burgesi.

La conferma è giunta solo in seguito, ma i segnali erano già tangibili: nella mattinata di ieri, alcuni cittadini avevano segnalato la presenza di un camion nei pressi dell’impianto, generando comprensibile preoccupazione.

Alcuni rappresentanti del Comitato “No Burgesi” allertati dalle segnalazioni, hanno cercato di ottenere chiarimenti inviando messaggi agli amministratori locali. Sulla nota dell’Ager da parte delle amministrazioni locali  non è avvenuta  nessuna dichiarazione. Un silenzio  percepito con amarezza da  parte delle associazioni che da tempo si occupano della vicenda. 

La riapertura, per il Comitato No Burgesi, rappresenta un passo indietro sotto il profilo ambientale e civico. Negli ultimi mesi, il Comitato ha promosso una capillare attività di sensibilizzazione nel territorio, ponendo l’accento sulla necessità di adottare modelli di gestione dei rifiuti più sostenibili, responsabili e trasparenti.

L’opposizione alla riattivazione della discarica non è motivata da pregiudizi o allarmismi, ma da anni di osservazioni , studi riguardanti aspetti ambientali e difesa della salute pubblica. Burgesi, secondo il Comitato, non dovrebbe rappresentare la risposta alle emergenze, ma l’occasione per avviare una vera transizione verso sistemi virtuosi.

Alla luce degli ultimi avvenimenti, il Comitato ha annunciato una riunione   per  approfondire quanto è successo e stabilire le azioni da intraprendere per la tutela del territorio e della salute dei cittadini.

 

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L’APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 16 aprile e 28 marzo scorsi

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Category: Cronaca, Politica

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  1. Paolo Pagliaro, Fratelli d'Italia - tramite mail ha detto:

    “La minaccia si è concretizzata: riapre – per ora fino al 31 luglio – la discarica Burgesi di Ugento. Lo ha comunicato l’Ager con nota del 1° luglio inviata ai 17 Comuni interessati, che dovranno conferire nell’impianto i rifiuti indifferenziati e provenienti dallo spazzamento stradale. Una decisione assurda e inaccettabile, che schiaccia come un macigno la volontà del territorio, uno fra i più martoriati del Salento per aumento delle patologie tumorali. Siamo sconcertati di fronte all’arroganza della Regione Puglia, che ha ignorato le proteste dei cittadini e il muro che abbiamo sollevato in Consiglio regionale ad aprile scorso, con ben due audizioni in Commissione Ambiente, contro la prospettiva di riaprire e sopraelevare una discarica già satura e chiusa da ottobre 2024. Ci siamo subito opposti alla proposta di aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani presentata a febbraio scorso, che prevedeva la sopraelevazione della discarica di Ugento. Abbiamo dato voce ancora una volta alle battaglie ambientali del Salento, abbiamo avuto il coraggio di accusare la Regione e il presidente Emiliano di voler svendere il territorio come merce di scambio per compensare le perdite del gestore della discarica, abbiamo chiesto pubblicamente in audizione le dimissioni dell’assessora all’ambiente Triggiani. Ma la Regione tira dritto nel suo progetto di fare del Salento la discarica della Puglia, senza curarsi della salute e dell’ambiente della nostra gente e della nostra terra.

    Noi non staremo a guardare. Chiamiamo a raccolta le istituzioni e le associazioni locali, per agire compatti contro questo atto di forza deciso da Bari sulla nostra pelle. Sappiamo bene, purtroppo, che le autorizzazioni temporanee si trascinano senza fine. È un film già visto e subìto troppe volte dal nostro Salento, che ha il diritto di riprendersi la sua terra e di pretendere che venga risanata e messa in sicurezza”.

  2. Cristian Casili, M5S - tramite mail ha detto:

    “La riapertura della discarica di Burgesi è una ferita aperta che la Regione ha deciso, irresponsabilmente, di riaprire. È una scelta gravissima, assunta nel silenzio e senza alcun rispetto per le istituzioni locali e per le comunità che da anni combattono per la tutela della propria terra e della propria salute. Come consiglieri salentini, saremmo dovuti essere quantomeno informati. Invece, abbiamo appreso la notizia dalla nota inviata dall’AGER ai 17 comuni coinvolti: uno schiaffo alla trasparenza e alla partecipazione democratica.”

    Lo dichiara il consigliere del M5S Cristian Casili, annunciando una richiesta urgente di audizione in Commissione Ambiente dell’assessora Triggiani, del direttore del Dipartimento Ambiente Garofoli e del direttore dell’AGER Pansini.

    “Da anni seguo la vicenda Burgesi -continua Casili – e ho sempre denunciato la pericolosità del progetto di sopraelevazione della discarica. La mia opposizione non nasce da logiche di campanile, ma da motivazioni concrete: ambientali e sanitarie. La delibera che ne ha autorizzato la riapertura è inaccettabile nel metodo e nel merito: il Piano Rifiuti non può essere modificato in Giunta senza un passaggio in Consiglio, come prevede la legge e come impone il rispetto delle istituzioni. Le comunità di Ugento e dei comuni limitrofi hanno già pagato un prezzo altissimo in termini di inquinamento e danni alla salute. Non si può chiedere loro di sopportare ulteriori sacrifici solo perché si è incapaci di pianificare una gestione dei rifiuti equa, moderna e sostenibile. Questa decisione calata dall’alto rappresenta l’ennesimo atto di prepotenza nei confronti del territorio. Io non ci sto. Sono e sarò al fianco dei cittadini, delle amministrazioni coinvolte, e di tutti coloro che continueranno a opporsi a questa scelta miope e pericolosa. La Regione revochi immediatamente la delibera: non c’è sviluppo possibile se continuiamo a considerare il Salento una pattumiera a cielo aperto.”

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