BAMBINO DI 7 ANNI RICOVERATO IN GRAVI CONDIZIONI ALL’OSPEDALE DI GALLIPOLI

| 20 Luglio 2025 | 3 Comments

(f.f.) ____________ Un bambino di 7 anni si trova ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli (nella foto) dove è stato portato in codice rosso questa mattina in seguito ad un principio di annegamento in piscina. I medici del Pronto Soccorso sono riusciti a rianimarlo, ora stanno valutando le sue condizioni.

E’ successo al parco acquatico Splash di Rivabella. Il picccolo, in vacanza con igenitori residenti a La Spezia, sfuggito alla vista di mamma e papà, è entrato in acqua là dove era alta e non sapendo nuotare è andato subito in difficoltà, rimanendo senza sensi.

Socccorso dai presenti nella struttura e poi dai sanitari del 118, è stata una corsa contro il tempo, fino all’arrivo in ospedale.

Sull’accaduto, indagini della Polizia di Stato in corso.

 

Category: Cronaca

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  1. Assopiscine, associazione italiana piscine e wellness - tramite mail ha detto:

    Assopiscine esprime profonda preoccupazione e vicinanza alla famiglia del bambino di 7 anni coinvolto nel gravissimo incidente avvenuto in un parco acquatico di Gallipoli, dove il piccolo avrebbe perso i sensi dopo essere finito in una zona con acqua più alta. L’episodio, ancora oggetto di accertamenti, si aggiunge ai numerosi casi recenti che hanno visto coinvolti minori in contesti acquatici e che riportano al centro il tema della sicurezza in piscina.

    “Di fronte a eventi drammatici come questo, non possiamo limitarci alla solidarietà. È il momento di agire concretamente”, dichiara Ferruccio Alessandria, presidente di Assopiscine.
    “Chiediamo da tempo una legge nazionale sulla sicurezza nelle piscine, che imponga standard minimi e obblighi chiari, come già accade in altri Paesi europei. La prevenzione non può dipendere solo dal senso di responsabilità individuale: deve essere un impegno collettivo e normato.”

    Assopiscine sottolinea che, anche in assenza di criticità strutturali evidenti, la sorveglianza attiva, la formazione del personale, l’educazione all’acquaticità sin dalla prima infanzia, la segnalazione chiara dei livelli di profondità e l’impiego di sistemi di sicurezza passiva sono elementi essenziali per prevenire simili tragedie.

    “Serve un salto culturale e normativo – aggiunge Alessandria – La sicurezza in acqua non può essere considerata un’opzione. È un diritto per chi frequenta gli impianti e un dovere per chi li gestisce.”

    Assopiscine rinnova la sua disponibilità a collaborare con le istituzioni per la definizione di un quadro normativo nazionale, e prosegue il proprio impegno per promuovere campagne di sensibilizzazione, percorsi di formazione per operatori e buone pratiche di gestione degli impianti acquatici.

  2. Francesca ha detto:

    Mi dispiace tanto per il bambino comunque sono d’accordo sulla sicurezza delle piscine

  3. Francesca ha detto:

    Mi dispiace tanto per il bambino di 7 anni

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