LE IDEE / FRANCESCA ALBANESE ACCUSA IL GOVERNO ITALIANO DI ESSERE COMPLICE DEL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE COMPIUTO DA ISRAELE. POI FA I NOMI DELLE AZIENDE MULTINAZIONALI COINVOLTE, FRA CUI LA ‘LEONARDO’
(g.p.) ___________
“Non si compra, non si vende e non si coopera con uno Stato accusato di crimini internazionali e quindi anche l’Italia è in grave violazione, non solo per aver violato l’obbligo di prevenzione del genocidio, ma perché ha continuato a trasferire armamenti a Israele”.
Francesca Albanese (nelle foto odierne qu sotto, e, di sopra, a destra dell’on. Stefania Ascari, organizzatrice dell’incontro), 48 anni, di Ariano Irpino, è una funzionaria italiana, specializzata in diritto internazionale, dal 2022 è relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati.
Oggi a Roma, a Monte Citorio, ha presentato alla stampa il documento ‘Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio’.
Ha detto cose terribili.
Eccone una sintesi _______
“Il business del genocidio dei palestinesi è quantificabile: da ottobre 2023 a maggio 2025 il valore della borsa di Tel Aviv è triplicato. Tuttavia non si compra, non si vende e non si coopera con uno Stato accusato di crimini internazionali e quindi anche l’Italia è in grave violazione non solo per aver violato l’obbligo di prevenzione del genocidio, ma perché ha continuato a trasferire armamenti a Israele…
Dispiace che l’Italia, attraverso il suo governo, si spenda per dire che a fronte di un genocidio, quel popolo non abbia diritto a uno Stato…
È l’inchiesta più difficile che abbia mai scritto e il perché sta nel fatto che non descrive solo un genocidio…
Il genocidio del popolo palestinese compiuto da Israele dopo il 1967 ha potuto contare non solo sull’ideologia che ha garantito l’impunità di quello Stato per 56 anni, ma anche sul profitto di troppi individui e troppe aziende…
Ho messo insieme una banca dati che comprende mille aziende di trasporto, difesa, dell’energia, turismo, enti finanziari, fondi pensione, partecipate, ma anche università, enti caritatevoli, religiosi e non. In che modo Israele si è poggiato sul settore privato per spostare le popolazioni palestinesi della Cisgiordania occupata e di Gaza?
Con le armi prima di tutto, a partire dall’azienda Leonardo (Leonardo S.p.A. è una società italiana a controllo pubblico attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, con maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, ndr) a cui sono seguiti espropri di terreni, che è un crimine di guerra…
Poi sono arrivati i macchinari da costruzione, che hanno demolito case ed estirpato ulivi e coltivazioni; poi è arrivata la sorveglianza…
Università e centri di ricerca per anni hanno sperimentato sui palestinesi i più sofisticati mezzi di sorveglianza”, per spostare le popolazioni.
Una volta sfollate le persone, quindi, bisognava ricostruire case, strade e ferrovie, reti idriche ed elettriche per portarci i coloni. Le colonie israeliane sono una estensione dello Stato di Israele…
Nulla è dunque un atto neutrale, tutto è in continuità…
Queste aziende hanno continuato, invece di fermarsi, a collaborare con Israele e trarre profitto, come Volvo, Hundai e Caterpillar, i cui bulldozer stando contribuendo alla polverizzazione di ciò che resta oggi di Gaza. Inoltre, i sistemi di Microsoft e Google hanno permesso di individuare e uccidere case di civili giornalisti, medici: non sono stati usati come scudi umani da Hamas come qualcuno va dicendo”.
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LA RICERCA nel nostro articolo del 20 luglio scorso
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