IL PRANZO DELLA DOMENICA / A FUOCO LENTO CON LEONARDO VIOLA
di Raffaele Polo ___________
Siamo a Corigliano d’Otranto, proprio nel centro storico del paese, nei pressi della Chiesa Madre. Mi ha invitato il pittore Leonardo Viola che, abbandonate le brume lombarde, ha deciso di trasferirsi nel Salento e ci narra subito la sua affascinante storia:
«Ecco la mia casa appena ristrutturata. Una dimora che ho trasformato in uno studio d’arte di pittura nel quale dedico ore intere per dare sfogo alla mia creatività pittorica. Sì. Dipingo da circa cinquanta anni e la vita da pittore ha plasmato la mia esistenza, caratterizzata e intercalata da eventi importanti come lo studio delle materie classiche, con indirizzo sociologico, accademiche con lo studio delle Belle Arti in quel di “Brera“ di Milano.
Ciò mi ha permesso di avere nel “palmares” una lunga e distinta serie di mostre che hanno avuto inizio nel lontano 1974 a San Giovanni Rotondo, città di San Pio, mia città di nascita nel 1949 e testimone oculare della presenza di San Pio da Pietrelcina nel promontorio garganico sino al 23 settembre del 1968.
A ricordo della figura del Padre, come normalmente lo chiamavamo nella nostra famiglia, mi porta a testimoniare la presenza di mio padre Vincenzo al suo fianco in un momento di pausa e di incontro nel giardino del convento insieme ai confratelli e al fratello del Santo, “Zì Michele”, che aveva il compito di assistente e di collaboratore. A testimoniare questi eventi campeggia una tela fotografica nella mia modesta cucina .. »
Mentre Leonardo apparecchia la tavola, osserviamo i tanti dipinti che costellano il suo studio, adibito a pittoresca abitazione. «E com’è che sei arrivato nel Salento?», ci viene spontaneo chiedergli.
«Nel corso degli anni la mia presenza nella nella terra salentina è stata costante per via degli appuntamenti pittorici nelle sedi prestigiose della città di Lecce, città barocca d cui mi “cibo” giornalmente, per la sua ricca memoria storica. Sarà stata questa la “molla” che mi ha spinto a scegliere uno spazio per arricchire il mio spirito libero e artistico ? Forse!
Ecco, sono pronto a condividere i miei preparativi gastronomici. In realtà non ho avuto particolari patemi: mi sono lasciato guidare dai saggi consigli della mia mamma Lucia, deceduta vent’anni fa.
Mi ripeteva che per rendere “ allegra” una tavola bisogna avere molta pazienza e amore per quello che si fa. Ecco allora che io ho provveduto a preparare un bel piatto “incorniciato” di rosso pomodoro con una cottura, a fuoco basso, per tre ore. Nel frattempo ho preparato le fettine di maiale, cosiddette braciole napoletane, con un ripieno di uvette, pecorino, prezzemolo, spruzzata di pepe e svaporate poi in un mezzo bicchiere di vino rosso. Portate in cottura le “braciole“ vengono trasferite nel “gorgoglìo“ del pomodoro che è di contorno ad una pasta corta, fumante».
Il profumo si diffonde per ogni dove, non esitiamo a fare onore a questa delizia che Leonardo ci ha preparato. Ci distrae quello che ci circonda, ovvero le ultime, splendide opere del maestro Viola che saranno in mostra, prossimamente, in diverse gallerie del Salento.
E’ l’ ora di accomiatarsi. La luce illumina lo spazio espositivo della stanza e quello del bianco-latte delle volte a stella , che acquietano lo spirito del pittore fungendo da digestivo.
«Il caffè lo prendiamo al bar» ci dice Leonardo, aggiungendo:«Così ammiriamo l’Arco Lucchetti, vera gloria del paese…»
Ci immergiamo nel centro storico di Corigliano, uno dei luoghi sicuramente più apprezzati dell’intero Salento.
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