LE BOMBETTE DELLA DOMENICA / FINITA LA SOLITUDINE DEL NUMERO 9 DIVENTATO 90

| 24 Settembre 2025 | 3 Comments

di Andrea Sciolti ____________

Cosa resta della quarta giornata di campionato? Sarei tentato dal rispondere “niente”, vale a dire quanto messo in campo al Via Del Mare dai giallorossi venerdì sera contro il Cagliari. Rischierei tuttavia di peccare di eccesso di generosità, caratteristica non esattamente peculiare dello scrivente. Vero che la delusione e lo scoramento sugli spalti al termine del match erano talmente tangibili che gli altoparlanti dello stadio anziché “c’è un cuore che batte ma non lo sente” hanno diffuso il Requiem di Mozart e il premio del migliore in campo anziché dalla Panini è stato offerto dalla Taffo, tuttavia sono abbastanza sicuro che i drammi della vita siano altri e lo scenario geopolitico attuale ne è l’amarissima dimostrazione.

Winston Churchill (no, non è un terzino del West Ham) sosteneva che gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio. Probabilmente aveva ragione, ma io “purtroppo o per fortuna” (cit.) sono un gaberiano convinto. E poi non siamo in guerra, o forse non ancora. Sicuramente non cielo dikono.

In testa alla classifica intanto si conferma il Napoli del nostro sempre misurato concittadino cintura nera di retupete, tallonato da una Juventus insolitamente penalizzata dall’arbitraggio: segno inequivocabile che negli ultimi trent’anni i tempi sono cambiati ovunque. Tranne che nella nostra città.

La Roma di Gasperini fa suo il solito derby romano con pochissimo calcio e tanti calci. Più che all’Olimpico sembrava di stare sul lungomare di San Foca a metà anni Novanta.


Le milanesi vincono soffrendo poco, purtroppo però sia Udinese sia Sassuolo al momento sembrano tecnicamente fuori dalla portata della truppa di mister di Di Francesco. Lo stesso dicasi per Parma, Cremonese, Genoa, Bologna, Como, Fiorentina e le altre ottanta squadre professionistiche italiane di calcio.


Ma non tutte hanno i bilanci in ordine. Questioni di priorità: c’è chi esulta per un gol e chi per un credito d’imposta, de gustibus.

Krstovic intanto trascina l’Atalanta: dopo due anni di solitudine che nemmeno il lettore di Libero che cerca altri esseri viventi con i quali discutere degli editoriali di Capezzone, il buon montenegrino può finalmente contare su compagni di reparto abili e arruolabili. Su un mister pienamente libero di decidere uomini e moduli. Su un responsabile dell’area tecnica che fa semplicemente il responsabile dell’area tecnica.

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LA RICERCA nel nostro articolo immediatamente precedente

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Category: Sport

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Comments (3)

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  1. redazione ha detto:

    bombette scoppiettanti!

  2. Maria Antonietta Vacca ha detto:

    nell’amarezza per i colori giallorossi, articolo divertentissimo, di brillante ironia, complimenti

  3. Carlo ha detto:

    ogni tanto una sana risata ci vuole proprio, grazie

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