LE BOMBETTE DELLA DOMENICA / DOPPIETTA E CUCCHIAIO
di Andrea Sciolti _______________
A memoria è maledettamente complicato risalire a un weekend senza campionato così mediaticamente ricco. Il riferimento al calcio giocato tuttavia è molto marginale, eccezion fatta per i cucchiai e le doppiette in under 21 di un Camarda che è nostro più o meno quanto i Giochi del Mediterraneo, e per i sempre più probabili spareggi per la qualificazione ai prossimi Mondiali che incombono sulla testa di Ringhio Gattuso e dei suoi ragazzi.
La terza Coppa del Mondo di fila dal divano sarebbe un’onta difficile da lavare per un popolo da sessanta milioni di commissari tecnici e soprattutto per quei bambini che non hanno ancora mai visto la nazionale parteciparvi. Chissà se il sogno diventerà realtà prima che per questi ultimi si palesi la necessità di accompagnare i propri figli all’asilo.
Nel caso di mancata qualificazione ci sarebbe un solo responsabile, comunque. Come per il debito pubblico, l’inflazione, la bassa occupazione, l’effetto serra, il pezzotto e il filobus, la colpa sarebbe della Primavera del Lecce. In caso di accesso alla fase finale, invece, abbiamo il forte sospetto che i meriti se li prenderebbe tutti un rossocrinito tycoon americano con una passione per le armi insana almeno quanto le sue ambizioni da Nobel.
Parlavamo di un fine settimana ricco di spunti mediatici: ci riferiamo in particolare alla tanto agognata liberazione dall’autocensura dello staff tecnico e dirigenziale dell’U.S. Lecce a seguito della prima vittoria in campionato. Dopo un periodo di ibernazione lungo più di due mesi, i tre punti di Parma hanno innanzitutto permesso a tifosi e addetti ai lavori un sospiro di sollievo più lungo di una coda in Viale Rossini alle 8 di mattina.
I nostri eroi sono vivi e vegeti, godono di apparente buona salute fisica e non hanno perso l’uso della parola. E’ stato sufficiente il primo successo per poter finalmente assistere a dettagliate analisi sulla morning routine dei calciatori, interviste fiume sulla genesi del miracolo, editoriali dei pochi che ci hanno sempre creduto, reportage su giovani promesse baudamente scoperte dal nostro Re Mida accompagnate dalla inevitabile paparazzata in tribuna, giga miracolosamente ricomparsi sulle SIM di chi non postava da quando la Lega era al 24%.
Intendiamoci, va benissimo così.
E’ il gioco delle parti. Bisogna pur curare con le parole l’astinenza da calcio giocato. Defilarsi quando le cose non girano però non fa altro che alimentare il pettegolezzo di chi gode per le sconfitte e acuire le preoccupazioni di chi ci tiene davvero. Inutile e controproducente allo stesso tempo.
Category: Sport