AGENZIA ANSIA
(g.p.) _____________ Ci sono già tanti motivi di preoccupazione, per non dire altro, nella nostra vita quotidiana, sia quella pubblica, sia quella privata, che non si sente certo il bisogno di aggiungerne altri. Eppure…
Eppure i mass media hanno sempre e comunque una carica ansiogena elevatissima, in cui esercitano motivi e personaggi a volte con un qualche fondamento, più spesso del tutto inutilmente.
Uno di questi motivi sono le previsioni del tempo. Ci sono almeno due siti specializzati nel settore che, non contenti del loro, mandano regolarmente comunicati, chiedendo di essere citati, per qualche clic in più, alle agenzie di stampa e alle redazioni dei giornali, i quali a loro volta di solito le riprendono, facendo lo scoop con “notizie” tipo che a luglio fa caldo e a gennaio fa freddo. Peggio: le televisioni, anche graficamente, nelle loro elaborazioni, in cui i colori accesi delle rese visive terrorizzano per fenomeni del tutto normali.
Per non dire del linguaggio adoperato, sia dagli uni, sia dalle altre: un temporale diventa una ‘bomba d’acqua’, una situazione di instabilità atmosferica ‘allerta meteo’ e così via.
Per ieri e per oggi c’era qui nel Salento una allerta meteo di colore arancione, insomma di pericolo elevato, appena un gradino sotto la soglia rossa d’allarme generale.
Il bollettino della Protezione Civile, a sua volta riportato dai siti istituzionali dei Comuni del Salento, metteva in guardia sui rischi di temporali, pardon di bombe d’acqua e di raffiche di vento, manco fosse in arrivo un uragano tropicale, con consequeziali disposizioni di chiusure di scuole e parchi, e limitazioni alla mobilità pubblica e privata.
Di rimando, non sono forse apparsi anche sul display del vostro computer allert gialli e rossi inquietanti?
Ma come è andata poi?
Posso dirlo per quanto mi riguarda personalmente e per casa mia dintorni. Ieri mattina ha piovigginato per alcuni minuti, dico: due o tre riprese di pochi minuti di quelle
“Piogge di settembre solitarie e piangenti”
cantate da Vincenzo Cardarelli nella poesia “Autunno”, sotto cui, quando si sono verificate, io ho camminato nella periferia di Lecce città tranquillamente, senza neanche l’ombrello, appena alzando sul capo in cappuccio del giaccone, messo sopra la maglietta estiva.
Vento pressocché assente.
Niente altro.
‘Stamattina, mentre scrivo, da casa, il tempo è ancora incerto, ma non piove e anzi è uscito il sole.
Alla Protezione Civile del Salento, dove, sulla loro pagine social, è piovuto, sì, questa mattina, ma critiche e proteste dei cittadini giustamente indignati, l’insuccesso gli ha dato alla testa: non l’hanno presa bene.
Invece di scusarsi seriamente, lo hanno fatto ironicamente e, invece di prendersela con sè stessi, se la solo presa e seriamente con i cittadini che protestavano.
Ecco quello che hanno scritto:
“Ci scusiamo per aver scomodato alcuni!
Carissimi signori e signore delusi dalle aspettative, ma meglio così!
La perturbazione ci ha mancati di poco e se non l’avesse fatto sarebbero stati problemi seri.
Ci dispiace aver disatteso la vostra comoda e ovvia quotidianità ma dovreste considerare che le emergenze prima o poi succedono e disturbano la vostra vita.
Guai se non l’avessimo fatto, guai se non fosse stata diramata l’allerta nel caso in cui avesse preso in pieno il territorio.
Non abbiamo bisogno del clamore mediatico, non ce ne facciamo nulla, piuttosto uscite dall’ovvietà dei commenti con frasi fatte e facili pregiudizi e ringraziate chi cerca di proteggervi”.
E va beh, allora grazie eh…
Category: Costume e società, Cronaca