CARCERE DI BORGO SAN NICOLA NEL MIRINO: INTERCETTATO DRONE CARICO DI DROGA E DISPOSITIVI HI-TECH

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Un velivolo telecomandato carico di droga e apparecchi tecnologici è stato intercettato dai Carabinieri prima che potesse raggiungere il carcere di Borgo San Nicola. L’operazione rientra nell’attività costante di vigilanza messa in campo dall’Arma per contrastare l’ingresso illegale di sostanze proibite e oggetti non consentiti negli istituti penitenziari, fenomeno sempre più spesso legato all’uso di droni di ultima generazione.
L’episodio si è verificato nella serata di ieri, durante servizi di controllo rafforzati sul territorio. I militari del Comando provinciale di Lecce hanno individuato un drone in volo nei pressi di un’attività commerciale, lungo una traiettoria ritenuta compatibile con un possibile lancio verso la struttura carceraria. L’intervento immediato dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della compagnia leccese ha consentito di neutralizzare il dispositivo e di recuperarne il contenuto.
Il drone, ancora funzionante e dotato di telecamera anteriore, trasportava tramite fili in nylon diversi involucri. All’interno sono stati rinvenuti stupefacenti e numerosi strumenti elettronici. In particolare, i militari hanno sequestrato circa 150 grammi di sostanza, tra cocaina e hashish, nascosta anche in confezioni di gomme da masticare, oltre a bilancini di precisione, telefoni cellulari di varie dimensioni – inclusi micro-telefoni – cavi, auricolari e caricabatterie.
Il materiale, ritenuto destinato a sostenere attività illecite all’interno del carcere, è stato sottoposto a sequestro immediato per evitare la dispersione o la compromissione delle prove, in attesa delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria. Tutte le operazioni si sono svolte seguendo i protocolli di sicurezza previsti.
Quanto rinvenuto è stato messo a disposizione della Procura della Repubblica di Lecce. Le indagini proseguono per risalire ai responsabili e ricostruire l’organizzazione che avrebbe pianificato l’invio del carico illecito.
L’operazione conferma l’attenzione delle forze dell’ordine verso l’uso criminale delle nuove tecnologie e l’impegno a tutelare la sicurezza pubblica e la legalità all’interno delle strutture penitenziarie.
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