FOTOVOLTAICO SELVAGGIO. UNO TSUNAMI STA PER ABBATTERSI SUL SALENTO, UN VERO E PROPRIO INCUBO PER TERRITORIO E NATURA, NELL’INDIFFERENZA – MA SI TRATTA SOLO DI INDIFFERENZA? – DELLA POLITICA. LA DRAMMATICA DENUNCIA DEL FORUM AMBIENTE SALUTE. L’APPELLO “a tutte le Istituzioni a fermare questa follia”

| 11 Novembre 2020 | 13 Comments

(Rdl)______“In soli cinque giorni sono stati presentati una valanga di mega-progetti pronti a far scomparire trecento ettari di suolo agricolo sotto una selva di pannelli fotovoltaici”.

Lo ha reso noto questa sera con giustificato allarme IL FORUM AMBIENTE SALUTE, storica e partecipata associazione ambientalista salentina, che chiede urgentemente lo stop al fotovoltaico selvaggio.

Che cosa sta succedendo?

E’ in arrivo una “valanga”, che il Forum definisce “uno tsunami”, e anzi “un incubo”  per Territorio e Natura, nel chiedere contestualmente “a tutte le istituzioni della Repubblica di fermare questa follia”.

“Si tratta di sette progetti di mega-fotovoltaico industriale a terra per un consumo di suolo agricolo di ben 200 ettari, oltre ai 100 ettari di impianti presentanti nei mesi precedenti” – ha rivelato il FORUM AMBIENTE SALUTE – “Questo con una tale urgenza e quantità, in piena emergenza Covid, tanto da risultare a tutti i cittadini non solo molto inquietante ma anche terribilmente sospetto”.

In particolare, “in soli cinque giorni, tra il 2 ed il 6 novembre, sono giunti ben sette progetti, anche più di uno al giorno!
Già il 2 novembre si registrava la presentazione presso la Provincia di Lecce di un mega impianto di fotovoltaico industriale da cinquantuno ettari nelle campagne del comune di Lecce.

A questo, nei giorni successivi, si sono aggiunti altri sei mega impianti di fotovoltaico a terra per un totale di consumo di suolo agricolo e rurale di ben 200 ettari, ettari che si vanno ad aggiungere ai già altri 100 degli altri progetti di fotovoltaico già presentati nei mesi scorsi, ed attualmente in Conferenza dei Servizi presso la Provincia di Lecce, per un totale di quasi 300 ettari suolo vergine e naturale salentino da cancellare!”.

 

La denuncia del FORUM AMBIENTE SALUTE si fa stringente:

“Solo per capire verso quale nuova catastrofe agricola il Salento sta andando incontro è come se da un giorno all’altro tra le campagne del Salento sorgesse una nuova grande città per 30.000 abitanti!

I comuni interessati da questi ultimi 7 progetti caduti a valanga sono:

Lecce – 2 impianti per un totale di 81 ettari, Galatina – altri 2 impianti per un totale di 30 ettari,
Surbo – 1 impianto di 56 ettari, Cavallino – 1 impianto da 9 ettari, Galatone un impianto da 18 ettari, per un totale di 194 ettari.

Un sacrificio di territorio e di consumo di suolo agricolo e naturale imponente e impattante che il Salento non può assolutamente permettersi il lusso ancora di subire.

Perdita di suolo ancora più grave e pesante specialmente per i comuni salentini che da anni sono indicati quali maglia nera per consumo di suolo vergine, risultando sempre in testa alle classifiche nazionali che annualmente redige l’ISPRA sul suolo naturale cementificato in Italia, quindi definitivamente perso. Questa una vera vergogna per tutta la politica che a tutti i livelli amministra il Salento!

La domanda che oggi si pongono cittadini e associazioni è: dove son finiti tutti i politici che si dicono difensori del Salento? Cosa hanno fatto in questi lunghi dodici anni a tutela del suolo agricolo e naturale?

E soprattutto, cosa ha fatto la politica regionale e nazionale a difesa del territorio del Salento per scongiurare il riproporsi di scenari da assalto al territorio e agli incentivi pubblici, un incubo vissuto dal Salento già dodici anni fa con la prima ondata di rinnovabili selvagge?

Dov’è finita la doverosa tutela del paesaggio e territorio promessa dal Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), speranza per tantissimi cittadini del Salento, e che oggi si dimostra un baluardo di burro?”.

 

Infine, le conclusioni:

“Il Salento ha già pagato e paga un pesante tributo nazionale e internazionale per colpa della malapolitica subendo da anni le rinnovabili selvagge con territori agricoli e naturali vetrificati da pannelli fotovoltaici e paesaggi palificati da enormi pale eoliche per ettari ed ettari, aree naturali e paesaggi che dovrebbero essere oggi bonificati e riportati urgentemente alla natura, e che, invece, rischiano di vedersi nuovamente devastati.
Tutto questo non è solamente inaccettabile è anche immorale e scabroso!

L’appello dei cittadini attivi e delle associazioni è rivolto a tutti gli amministratori locali e politici seri ed onesti che hanno a cuore il Salento naturale affinché si attivino da subito a fermare questa sciagura ponendosi al fianco delle popolazioni e dei territori, chiedendo alla Regione e al Governo nazionale un’immediata moratoria a questa follia, avviando una seria politica di vera tutela del Salento e della Puglia prodigandosi per varare una legge di Stop al Consumo di Territorio così come chiesto dall’Europa e dalle Nazioni Unite”.

Category: Cronaca, Politica

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  1. Movimento Regione Salento - tramite mail ha detto:

    MOVIMENTO REGIONE SALENTO: NO AL MEGA FOTOVOLTAICO A CORIGLIANO

    Non abbiamo nulla in contrario alle “rinnovabili” ma possono essere installate e concentrate sui tetti di case e capannoni, in aree già industriali, in aree già compromesse ma non possiamo più accettare né permettere che i terreni agricoli e le aree da pascolo vengano soppresse per lasciare spazio alle distese di pannelli fotovoltaici.
    Quello che sta accadendo a nella zona agricola al confine tra Cutrofiano e Corigliano d’Otranto è inaccettabile, Sorgenia Renewables srl, società con sede a Milano ha già avuto il primo parere favorevole.
    10,8 Mw in 17 ettari suddivisi in dieci sotto campi e dunque ben 26.525 moduli fotovoltaici da installare ed un elettrodotto di 8 chilometri per collegare l’impianto alla cabina di Galatina, attraversando quindi Cutrofiano e Sogliano.
    Uno scempio ambientale che bisognare fermare, i danni sarebbero incalcolabili.
    A tal proposito il Movimento Regione Salento annuncia battaglia in tutte le sedi opportune per evitare che si realizzi uno sfregio così grande.

    Francesco Viva, Coordinatore provinciale per Lecce del MRS
    Direttivo cittadino del MRS di Corigliano d’Otranto
    Direttivo Cittadino del MRS di Cutrofiano

  2. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    Sì ai pannelli fotovoltaici installati sui tetti degli edifici, no ai mega impianti a terra che inghiottono ettari di campagna, devastando il paesaggio. Il fotovoltaico industriale è diventato un business fuori controllo, che causa un impatto ambientale insostenibile.

    Siamo a favore delle energie pulite, ma ci opponiamo fermamente alle speculazioni che stanno sfregiando il paesaggio: stop agli ecomostri eolici sul Gargano e ai parchi fotovoltaici in Salento.

    Solo nella prima settimana di novembre, alla Provincia di Lecce sono stati presentati ben sette progetti per mega impianti industriali, per un totale che sfiora i 300 ettari. Trecento ettari di suolo che rischiano di essere cancellati.
    Bene il protocollo d’intesa approvato ieri in Giunta tra Regione e Gestore dei Servizi Energetici, che consentirà ai cittadini pugliesi di avere accesso a contributi regionali per l’acquisto e l’installazione di piccoli impianti sulle coperture delle proprie abitazioni, ma chiediamo che siano posti dei paletti certi contro il consumo selvaggio di suolo, limitando le autorizzazioni alle distese sterminate di pannelli a terra che stanno divorando i suoli agricoli, soprattutto in Salento.

    Per questo s’impone una modifica al PPTR, il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale, in modo da preservare – oltre a parchi e porzioni di territorio vincolate sotto il profilo paesaggistico – anche i terreni agricoli e agricoli produttivi, circoscrivendo l’installazione dei pannelli a terra alle zone industriali e artigianali.
    Bisogna porre un freno all’uso indiscriminato del fotovoltaico che sta stravolgendo il nostro paesaggio e sottraendo suoli fertili all’agricoltura. Una deriva innescata dalle scelte sciagurate dei governi di centrosinistra – Vendola prima ed Emiliano poi – che hanno sacrificato il territorio della Puglia sull’altare di un ambientalismo di facciata, assecondando gli appetiti delle multinazionali delle energie rinnovabili senza imporre argini a tutela del paesaggio.

    Il risultato è sotto gli occhi di tutti: lo scempio della vetrificazione selvaggia sta deturpando le campagne salentine di pari passo con la Xylella.
    La politica miope si è resa complice della natura matrigna.
    Per questo chiediamo al Governo regionale di porre rimedio a questa rovina autorizzata, con regole stringenti che fermino l’avanzata selvaggia dei parchi eolici e fotovoltaici. È in gioco l’identità stessa della Puglia, del Gargano e del nostro amato Salento.

  3. Movimento Regione Salento - tramite mail ha detto:

    Il Movimento Regione Salento scende in campo con una iniziativa forte contro gli abusi degli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli.

    Domenica 13 dicembre alle ore 10:00 si terrà una manifestazione di protesta nei pressi della Masseria Appidè a Corigliano d’Otranto.

    Al grido “Basta Fotovoltaico selvaggio nel nostro Salento” si chiederà di porre un freno all’uso smodato degli impianti ed in particolar modo in questa occasione contro il mega impianto fotovoltaico che si vuole realizzare tra Corigliano d’Otranto e Cutrofiano, un progetto mastodontico di 10,8 Mw di potenza su 17 ettari di estensione, che prevede 26.525 moduli fotovoltaici da installare in questa zona agricola produttiva.

    Il Movimento Regione Salento è motivatissimo e combatterà in tutte le sedi opportune per evitare che tale scempio e sfregio si realizzi ai danni di questo territorio.

    Ad organizzare la manifestazione sono i coordinamenti di Corigliano d’Otranto e Cutrofiano ai quali si uniranno i coordinamenti dei paesi limitrofi e tantissimi alti militanti del movimento.

  4. Antonio Gabellone e Paolo Pagliaro - tramite mail ha detto:

    MOBILITAZIONE CONTRO IL FOTOVOLTAICO SUI TERRENI AGRICOLI.

    PAGLIARO E GABELLONE : “CHIEDEREMO AUDIZIONE IN REGIONE”

    I due consiglieri regionali de LA PUGLIA DOMANI e FRATELLI D’ITALIA, Paolo Pagliaro e Antonio Gabellone hanno partecipato a una manifestazione a Corigliano d’Otranto

    “Basta Fotovoltaico selvaggio nel nostro Salento”: è questo il messaggio preciso e conciso, forte e chiaro, del Movimento Regione Salento che ha dato vita ad una manifestazione di protesta nei pressi della Masseria Appidè a Corigliano d’Otranto.

    Proprio su questo terreno, tra Corigliano d’Otranto e Cutrofiano, dovrebbe essere realizzato un mega impianto fotovoltaico di 10,8 Mw di potenza su 17 ettari di estensione, con ben 26.525 moduli fotovoltaici da installare in questa zona agricola che è produttiva. Ed è proprio questa la battaglia che il Movimento Regione Salento sta combattendo: no al Fotovoltaico sui terreni agricoli produttivi nulla da dire sull’installazione sui tetti, nelle zone industriali, zone artigianali, zone Sin, e cave dismesse.

    Alla manifestazione organizzata dai coordinamenti di Corigliano d’Otranto e Cutrofiano, si sono uniti dirigenti e militanti non solo dei paesi limitrofi. Paolo Pagliaro, capogruppo regionale de La Puglia Domani ha richiesto, insieme al consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Antonio Gabellone, al presidente della Commissione regionale all’Ambiente di affrontare a 360° tutti i risvolti del fotovoltaico industriale che è diventato un business fuori controllo.

    Un commercio che ha ammorbato terreni coltivabili e produttivi, tenendo, altresì, conto del dato che la Puglia è prima come potenza installata per chilometro quadrato: e dunque l’energia solare prodotta è più che doppia rispetto alla media nazionale. Per questo motivo l’obiettivo è quello di modificare il PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) per evitare ulteriori scempi sui terreni agricoli. Senza tralasciare l’importante fattore smaltimento dei pannelli che nessuno ha mai posto.

    “Siamo venuti qui perché questo terreno adesso è il simbolo dell’importanza della salvaguardia del suolo. Quello che sta accadendo è incredibile. Noi portiamo avanti questa battaglia da tanto tempo. Domani presenteremo una richiesta di audizione in V Commissione, dove chiederemo anche l’intervento dell’Assessore, è un’audizione in cui poniamo questo tema in maniera trasversale, ci sono amici consiglieri di altre aree politiche, così come delle personalità con ruoli istituzionali importanti come i Presidenti delle Province. – afferma Pagliaro – È arrivato il momento di aggiornare e fare un tagliando al PPTR. Chiediamo di porre un vincolo sui terreni agricoli per i parchi fotovoltaici ed allo stesso modo di allargare la possibilità di installazione ai terreni Sin ormai compromessi, così come le cave dismesse.
    Chiederemo interventi forti anche con dei fondi europei che diano slancio alla nostra agricoltura, per consentire ai nostri ragazzi di tornare ad occuparsi di agricoltura. Altro aspetto importante, l’uso delle nuove tecnologie e dunque l’installazione dei nuovi pannelli sui tetti delle abitazioni a zero impatto ambientale, che potrebbero essere collocati anche nei centri storici.

    In questa battaglia abbiamo al nostro fianco la soprintendente ai beni culturali, e poi associazioni ambientaliste, associazioni agricoltori. – conclude Pagliaro – Ci auguriamo che questa iniziativa possa essere veramente vissuta in maniera trasversale perché tende a preservare il territorio e possa essere uno slancio per il futuro dell’agricoltura, non soltanto nel Salento ma in tutta la Puglia, anche in provincia di Foggia c’è il problema delle torri eoliche che sono una devastazione totale”.

    Sulla stessa linea di pensiero il consigliere regionale Gabellone: “Questa è una battaglia che in un altro luogo istituzionale ho portato avanti tentando di arginare l’invasione di impianti fotovoltaici sui nostri territori.
    Adesso in regione possiamo modificare anche da un punto di vista legislativo le norme che consentono e danno la possibilità di nuovi impianti, immaginando anche di capire da un punto di vista energetico che va rivista anche la politica energetica regionale, perché noi abbiamo una grossissima produzione ma su pochissimi impianti estesi e vasti che comportano il coinvolgimento delle multinazionali. Se è giusto produrre energia pulita è anche giusto che si immagini un percorso che valorizzi la produzione di energie sulle abitazioni familiari in modo che la ricchezza prodotta possa rimanere all’interno delle famiglie salentine e pugliesi.
    In questo senso – conclude Gabellone – ci batteremo per tutelare da un lato il territorio e dall’altro per favorire l’arricchimento e non il depauperamento delle nostre famiglie”.

  5. Paolo Pagliaro, La Puglia domani - tramite mail ha detto:

    “Una richiesta trasversalmente condivisa – che unisce politica e istituzioni, mondo accademico e produttivo, ambientalisti e addetti ai lavori – in difesa dell’ambiente e della bellezza del nostro territorio, per porre un argine al dilagare di impianti fotovoltaici ed eolici. È quella che ho depositato ieri, come primo firmatario proponente, per chiedere un’audizione in V Commissione consiliare sul tema. L’obiettivo è trovare convergenza su regole severe contro il proliferare di campi fotovoltaici e torri eoliche, che stanno abbrutendo il nostro paesaggio”.

    Così Paolo Pagliaro, capogruppo LPD (La Puglia Domani) in Consiglio regionale.
    “Ringrazio i colleghi consiglieri – sottolinea – che hanno scelto di condividere questa battaglia, che non ha colore politico né steccati ideologici. Preservare la nostra ricchezza più grande, ambientale, agricola e turistica, è un dovere di buon senso. Ma veniamo ai numeri, impietosi: la Puglia è prima in Italia per potenza di impianti fotovoltaici ed eolici installati, come risulta dai dati aggiornati al 30 novembre 2018 del Sistema GAUDÌ (Gestione delle Anagrafiche Uniche Degli Impianti di produzione e delle relative unità) istituito nel 2010.

    In relazione al fotovoltaico, la nostra regione è in testa per potenza installata per chilometro quadrato: la densità di energia prodotta dal sole è più che doppia rispetto alla media nazionale. Non va meglio per l’eolico: con 92 impianti sopra i 10 MW ed una produzione di 2,5 GW, la Puglia detiene la quota di potenza eolica maggiore installata in Italia (il 24,8% del totale). Dati che fotografano la situazione a due anni fa e che sono stati ampiamente superati nell’ultimo periodo, visto che in Puglia c’è stata una vera e propria corsa all’insediamento di impianti per la produzione di energie cosiddette pulite”.
    “Solo per il fotovoltaico – aggiunge Pagliaro – ci sono richieste in attesa di Via della Regione Puglia per una potenza complessiva di 508 MW, su una superficie di ben 856 ettari. Ma c’è di più: in questi numeri non sono compresi né gli impianti sotto 1 MW (per i quali sono competenti i Comuni con procedure semplificate), né le opere connesse (cavidotti, piste di servizio e sottostazioni di trasferimento)”.

    “Con la nostra richiesta di audizione – precisa – vogliamo porre la questione al centro dell’agenda politica regionale, perché è dovere dei decisori politici mettere dei paletti in un settore tanto delicato, che sta minando gli equilibri già precari del nostro territorio. È tempo di un «tagliando» al PPTR, che preveda specifici vincoli all’insediamento di impianti fotovoltaici nelle zone agricole dei PRG e dei PUG dei comuni pugliesi. Basta con il consumo indiscriminato di suoli agricoli, sottratti alle coltivazioni. Altrettanto urgente appare la modifica e l’aggiornamento del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) in approvazione, ormai superato, introducendo norme più stringenti sulla produzione di energia elettrica a livello industriale con il fotovoltaico sui campi, ed incentivando invece il fotovoltaico sui tetti e per le famiglie e le unità condominiali.
    Questa è una strada da battere, dal momento che il progresso tecnologico ha reso il fotovoltaico sui tetti ad impatto pressoché zero”.

    “Certo, comprendiamo che per gli agricoltori in difficoltà, soprattutto quelli salentini flagellati dalla Xylella, l’opportunità di cedere i propri terreni alle multinazionali delle rinnovabili e alle grandi aziende del settore energetico rappresenti una tristissima tentazione. Ma – rimarca il capogruppo LPD – spetta alla Regione contrastarla con opportuni e congrui incentivi a conservare le colture agricole. Corpulenti interessi privati non possono prevalere sull’interesse pubblico a difendere il nostro territorio“.

    “Su questi punti ci aspettiamo un confronto franco e risposte chiare da parte di Soprintendenza, assessori all’Ambiente e alle Politiche agricole, dirigenti della sezione Tutela e valorizzazione del paesaggio e del servizio Via, con il contributo di tutti i portatori d’interesse che abbiamo coinvolto nella nostra iniziativa”, conclude Pagliaro.

    Elenco dei firmatari della richiesta di audizione:
    Paolo Pagliaro e Saverio Tammacco (La Puglia Domani)
    Ignazio Zullo, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabelone, Renato Perrini, Francesco Ventola (Fratelli d’Italia)
    Davide Bellomo, Gianfranco De Blasi, Giacomo Conserva, Joseph Splendido (Lega)
    Stefano Lacatena, Giandiego Gatta, Paride Mazzotta (Forza Italia)
    Maurizio Bruno, Donato Metallo (Pd)
    Mario Pendienelli (Popolari con Emiliano)
    Cristian Casili, Antonella Laricchia (M5s)
    Stefano Minerva (presidente Provincia di Lecce)
    Riccardo Rossi (presidente Provincia di Brindisi)

    Elenco delle persone convocate in audizione:
    ● Soprintendente SABAP● Prof. Avv. Pier Luigi Portaluri Ordinario Diritto Amministrativo Unisalento ed estensore della Legge Urbanistica Regionale n. 20 del 2001● Assessore all’Ambiente Regione Puglia● Assessore alle Politiche agricole Regione Puglia● Dirigente della Sezione Tutela e valorizzazione del Paesaggio Regione Puglia ● Dirigente del Servizio VIA Regione Puglia● Dott. Giuseppe Ferro Accademico dei Gergofili● Dott. Giuseppe Serravezza Lilt● Dott. Rosario Centonze Presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali della provincia di Lecce ● Angelo Maci Vice Presidente Nazionale Ue Coop, Presidente del Consorzio Brindisi Squinzano Dop e Presidente Cantina Due Palme● Damiano Reale Presidente del Consorzio Tutela Salice Salentino Doc e Direttore di Vigneti Reale● Mauro Di Maggio Presidente Consorzio Primitivo di Manduria e Direttore di Cantine San Marzano ● Referenti delle Associazioni regionali di rappresentanza del mondo agricolo

    (Luca Lazzaro presidente Confagricoltura Puglia – Savino Muraglia presidente Coldiretti Puglia – Tommaso Battista presidente Copagri Puglia – Antonio Barile presidente Cia Puglia)
    ● Referente del Movimento Regione Salento ● Referenti delle associazioni Italia Nostra, Amici della Terra, Legambiente, Forum Ambiente e Salute, Wwf

  6. Paolo Pagliaro, La Puglia Domani - tramite mail ha detto:

    “Stop alla colonizzazione selvaggia del nostro territorio da parte dei giganti del fotovoltaico. Questa volta siamo pronti alle barricate contro un nuovo impianto che minaccia di divorare una vasta fetta di terra del Parco del Negroamaro, tra Campi Salentina, Cellino San Marco e Squinzano, proprio dove inizia la murgia salentina e i vigneti esprimono la parte migliore di sé, dando vita a vini importanti per grandi marchi di numerose cantine italiane. Daremo battaglia per difendere la nostra terra”.

    Così il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e presidente del Movimento Regione Salento, insieme a Damiano Reale presidente del Consorzio Salice salentino, ad Angelo Maci presidente del Consorzio dei vini doc Brindisi e Squinzano, e a Mauro Di Maggio presidente del Consorzio del Primitivo di Manduria.

    “Già da tempo – rivendica Pagliaro – siamo in prima linea per bloccare nuove autorizzazioni all’installazione di campi fotovoltaici: su nostra richiesta si è tenuta a fine gennaio una prima audizione in Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, da cui è emersa la volontà, condivisa con il mondo accademico, gli ambientalisti e molta parte del territorio, di alzare le barricate contro questa vera e propria invasione di pannelli solari nelle campagne del Salento. E abbiamo già richiesto una seconda audizione, questa volta congiunta con la Commissione Ambiente, per passare alla fase 2: la definizione delle modifiche da apportare al PEAR, il Piano Energetico Ambientale della Regione, per fissare paletti invalicabili contro la minaccia di nuovi insediamenti d’impianti fotovoltaici ed eolici”.
    “Dobbiamo fermare l’avanzata delle lobby delle finte energie pulite, che stanno approfittando del disastro xylella per accaparrarsi i nostri terreni. E vogliamo smascherare la farsa dell’agro fotovoltaico, perché i nostri vigneti non possono produrre sotto le strutture fotovoltaiche”, sottolineano Reale, Maci e Di Maggio.

    “Le nostre terre – aggiungono – sono ricche di storia vitivinicola e hanno nel lungo tempo portato avanti la tradizione della vigna con amore e dedizione, invitando clienti ed esportatori esteri a guardare dal vivo le lunghe distese di terra coltivate e lavorate con fatica e sudore e mantenendo viva la storicità del territorio”.
    Pe la promozione del territorio salentino colpito dalla xylella sono stati stanziati con un progetto del MIPAF presentato dal Distretto Agroalimentare Jonico Salentino ben 98 milioni di euro, di cui 62 a fondo perduto. Di questi, 3 milioni sono stati affidati ai consorzi di tutela per promuovere il territorio salentino.

    “Con una mano si punta a riqualificare l’immagine del territorio del vino e dell’olio, con l’altra si autorizzano le lobby del fotovoltaico a distruggere il Salento. Questa volta faremo le barricate, e inviteremo i produttori a scendere in campo”, concludono Pagliaro, Reale, Maci e Di Maggio

  7. Paolo Pagliaro, La Puglia Domani - tramite mail ha detto:

    N ARRIVO NUOVI MEGA IMPIANTI EOLICI NELLE CAMPAGNE SALENTINE, PAGLIARO (LPD) CON I SINDACI DEL TERRITORIO: “LOTTEREMO PER IMPEDIRE ENNESIMO SCEMPIO”

    Nota congiunta del consigliere regionale Paolo Pagliaro (capogruppo La Puglia Domani) con i sindaci dei comuni salentini di Avetrana, Erchie, Guagnano, Salice Salentino, San Pancrazio Salentino e Veglie che dicono no ad un nuovo mega impianto eolico:

    “Sta per arrivare in Salento l’ennesimo scempio ambientale mascherato da investimenti green. Alcune società, infatti, hanno avviato le procedure per l’installazione di impianti eolici, con opere e infrastrutture connesse, nei territori di Avetrana, Erchie, Guagnano, Salice Salentino, San Pancrazio Salentino e Veglie. I progetti prevedono l’impianto di decine di aerogeneratori.
    Si tratta dell’ennesima aggressione del Salento e del suo paesaggio ad opera delle multinazionali delle cosiddette energie pulite.
    Come più volte abbiamo ribadito, non siamo contrario alla ricerca di fonti rinnovabili, ma a patto che non vadano a deturpare i terreni agricoli e le aree da pascolo.

    Nel dettaglio, in questo caso, è prevista la realizzazione di un mega parco eolico ma anche di fondazioni per gli aerogeneratori e delle piazzole antistanti necessarie alla costruzione e all’esercizio degli aerogeneratori, oltre agli scavi per la posa di cavidotti interrati per decine di chilometri.
    Insomma, un altro scempio ambientale, l’ennesimo a danno di questa terra, che cercheremo con forza di fermare.

    Saremo, quindi, in prima linea per bloccare nuove autorizzazioni all’installazione di campi eolici e fotovoltaici.
    Su nostra richiesta, si sono già tenute due audizioni nelle Commissioni Agricoltura e Ambiente del Consiglio regionale, da cui è emersa la volontà unanime di alzare le barricate contro questa vera e propria invasione.
    Dopo il no deciso alla colonizzazione selvaggia del nostro territorio da parte dei giganti del fotovoltaico e dell’eolico, che minaccia di divorare una vasta fetta di terra del Parco del Negroamaro, proprio dove i vigneti esprimono la parte migliore di sé, che mi ha visto fare fronte comune con Damiano Reale presidente del Consorzio Salice salentino, Angelo Maci presidente del Consorzio dei vini doc Brindisi e Squinzano, e Mauro Di Maggio presidente del Consorzio del Primitivo di Manduria, ho richiesto una nuova audizione in Commissione Ambiente della Regione Puglia per approfondire la vicenda con il coinvolgimento dei sindaci dei Comuni interessati.
    E torniamo a sollecitare la definizione delle modifiche da apportare al PPTR, il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e al PEAR, il Piano Energetico Ambientale della Regione, per fissare paletti invalicabili contro la minaccia di nuovi insediamenti selvaggi”.

    Il Consigliere regionale Paolo Pagliaro (capogruppo LPD – Presidente Movimento Regione Salento )

    il Sindaco di Avetrana, Antonio Minò

    il Sindaco di Erchie, Pasquale Nicolì

    il Sindaco di Guagnano, Claudio Maria Sorrento

    Il Sindaco di Salice Salentino, Tonino Rosato

    il Sindaco di Veglie, Claudio Paladini

    Il Sindaco di San Pancrazio, Salvatore Ripa

  8. Cosimo Durante, presidente Gal Terra d'Arneo - tramite mail ha detto:

    “Abbiamo il dovere, anche alla luce della recente crisi sanitaria, di lasciare ai nostri figli e nipoti un mondo migliore”.

    E’ con queste parole, che il Presidente del GAL Terra d’Arneo Cosimo Durante, esprime la sua posizione circa le richieste da parte delle società Iron Solar Srl ed Enel Green Power Spa di installare complessive 21 pale eoliche,distribuite su due parchi eolici di 7 e 14 pale, dell’altezza compresa tra i 165 ed i 220 metri, con una capacità produttiva di 126 MW.

    Tali progetti, per i quali in febbraio si è avuta conoscenza della richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale, depositata presso il Ministero per l’Ambiente e la Tutela del Territorio e del Mare, propedeutica all’autorizzazione all’installazione, vanno ad insistere su un’area strategica molto importante di Terra d’Arneo, coinvolgendo direttamente le municipalità di Veglie, Salice Salentino e Guagnano, oltre a territori ricompresi nei comuni di Avetrana, San Pancrazio Salentino ed Erchie.

    “Una ferita che il nostro amato territorio non merita e che non possiamo permettere sia portata a compimento.
    Da anni siamo impegnati nella promozione di uno sviluppo davvero sostenibile, che coniughi le naturali esigenze del progresso e dei servizi alla comunità, con la salvaguardia del nostro prezioso patrimonio rurale, fortemente identitario, simbolo di cultura e tradizione, che abbiamo il diritto/dovere di preservare.
    L’appello che pertanto rivolgo a tutti gli stakeholders locali, pubblici e privati, è di unirci e di inviare ognuno le proprie osservazioni, come già fatto da noi, previste dall’iter autorizzativo al Ministero, affinché si blocchi tale ennesimo sfregio, che, ancora una volta, ci restituirebbe un paesaggio nel quale non ci riconosciamo”.

  9. Legambiente Futuro Verde - tramite mail ha detto:

    Si all’eolico e alle energie rinnovabili, ma ad alcune condizioni: uso delle tecnologie più innovative e no alle installazioni in zone a vocazione agricolo-turistica.

    Questa la posizione del Circolo Legambiente Futuro Verde che fin dai primi giorni di attività, si è impegnato a studiare e approfondire i due progetti per l’installazione di impianti eolici nelle zone di Salice Salentino e Veglie da parte di Enel Green Power Italia e Solar Srl.

    La realizzazione di questi impianti deve necessariamente passare da due punti fermi: uso di nuove tecnologie e dotazione di un piano Regionale e Comunale per l’installazione di questi impianti.

    “Le installazioni richieste dalle due società sono obsolete. Nel progetto saremmo contenti di vedere impiegate tecnologie più moderne, meno invasive e più efficienti che quindi riescano a non modificare radicalmente i nostri paesaggi e che riducano l’impatto di CO2 che le attuali pale hanno; basta pensare che nel resto d’Europa si fa avanti prepotentemente l’idea dell’uso di mini-pale eoliche o anche dell’utilizzo di pale costruite con materiali come il legno, adatte a un minore impatto ambientale.
    Inoltre, senza guardare oltre i nostri confini nazionali, basterebbe visionare i progetti riguardanti la costruzione del parco eolico nel porto di Genova, dove si stanno adottando le c.d. “libellule”: pale moderne meno impattanti e difficili persino da scorgere nel paesaggio.

    Le nostre considerazioni al NO a questi Impianti, oltre a un fattore tecnologico, sono avvalorate dalla necessità da parte del nostro territorio di dotarsi di un vero Piano Regolatore intercomunale per l’installazione di Impianti Eolici (P.R.I.E.).

    Questo strumento, già esistente ma non attualizzato, consentirebbe di avere una pianificazione territoriale coordinata con i vari comuni e avrebbe il fine di localizzare le aree suscettibili di installazioni, indicando eventualmente vincoli tecnologici e paesaggistici: una regolamentazione quindi necessaria vista le numerose richieste avanzate dalle grandi aziende energetiche sul nostro territorio.

    Organizzare e pianificare quindi il futuro della produzione senza tralasciare il raggiungimento degli obbiettivi che ci impone l’Europa in tema di produzione energetica (che deve essere prioritario per la nostra terra) ma, ai grandi parchi di produzione proposti dalle società, vorremo che si affiancasse una diffusa cultura all’auto produzione e consumo, con conseguente vasto impiego di micro impianti sulle abitazioni civili.
    In questo senso siamo convinti che un forte aiuto possa arrivare dal Reddito Energetico di cui si sta dotando la Regione Puglia, che aiuterà a raggiungere un alto livello di autonomia energetica presso i cittadini meno abbienti.

    Oltre a questi due punti fondamentali, i contro emersi dall’analisi del progetto sono tanti:
    In primo luogo, il patrimonio dei comuni interessati all’installazione consiste in terreni agricoli che hanno dato vita a una importante e peculiare filiera vitivinicola (Consorzio Negroamaro) e attorno a questo gli imprenditori locali sono riusciti con il tempo a creare un’area a vocazione turistica con numerose masserie e agriturismi.
    Coloro che vengono a visitare le nostre terre, apprezzano le bellezze dei nostri beni naturali e storici e l’installazione di 21 pale eoliche nelle nostre terre deturperebbe questi ultimi, rendendo sgradevoli i paesaggi alla vista. I territori interessati dai progetti, inoltre, sono prevalentemente agricoli e da pascolo e di conseguenza i danni maggiori sarebbero riportati dalla flora e dalla fauna, senza contare un, momentaneamente, indefinito impatto sulle rotte dei volatili. L’impatto di queste torri, alte oltre 200m, sarebbe devastante per questi 4 aspetti.

    Inoltre, nel progetto allegato è assente una idonea valutazione fonometrica, in quanto quella presente, prende in esame soltanto i valori all’interno dell’area progettuale, non considerando invece l’impatto che potrebbe avere nelle aree urbane limitrofe.

    Il ritorno per i cittadini dall’installazione di questi mega parchi è praticamente nullo: nessun accenno a eventuali sconti in bolletta per i residenti, installazione di colonnine ricarica auto elettriche o grandi progetti sul tema sostenibilità, che potrebbero essere in futuro delle proposte con reali ricadute in tema di utilità per gli abitanti dei comuni interessati.
    Quando si parla di valutare eventuali ricadute economiche e sociali favorevoli per i cittadini – riprendendo le parole dal Sindaco di Salice in un’intervista al Quotidiano del 19 Marzo – teniamo a precisare che queste “valutazioni” non devono assolutamente far passare l’idea che si possa barattare la devastazione dei nostri paesaggi in cambio della costruzione di alcune opere destinate all’utilizzo dei cittadini. Tra l’altro l’unica proposta pervenuta dalle Società proponenti è quella di costruire due piste ciclabili (c.d. Parco del Vento) che, se ritenuta di particolare interesse dall’Amministrazione del Comune di Salice, potrà essere certamente perseguita attraverso bandi europei e regionali, senza attendere la costruzione di due mega parchi eolici per realizzarle.

    Siamo contenti di apprendere come il Comune di Veglie si sia approcciato alla questione, incaricando un professionista di studiare approfonditamente la questione e approvando le sue osservazioni contrarie all’installazione dell’impianto proposto da Iron Solar.
    Siamo sgomenti, invece, dell’immobilismo e del silenzio del Comune di Salice Salentino sulla questione, visto che la gran parte delle 21 pale eoliche in progetto ricadranno sul proprio territorio. Sollecitiamo l’amministrazione di Salice affinchè segua l’esempio del Comune di Veglie, uscendo così da un silenzio preoccupante.

    Come Circolo Legambiente, essendoci costituiti da sole due settimane, ci stiamo muovendo in due direzioni: la prima indirizzata alla creazione di un tavolo di coordinamento con gli altri circoli locali e il Regionale; la seconda tesa alla realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sul tema, così da risvegliare una coscienza critica da parte dei cittadini su temi così importanti.

    La campagna informativa, che sarà semplice e accessibile a tutti, partirà nei prossimi giorni e sarà effettuata attraverso i social.
    Contemporaneamente pronta una raccolta firme, che invieremo, insieme alle nostre considerazioni contrarie alla realizzazione di questi due parchi, a tutte le istituzioni interessate: comuni, provincia, regione.

  10. Fernando Leone, Movimento Regione Salento - tramite mail ha detto:

    IMPIANTO EOLICO, LEONE (MRS): “CHIEDO CONVOCAZIONE CONSIGLIO MONOTEMATICO PROVINCIALE E CONSIGLIO COMUNALE MONOTEMATICO A GUAGNANO”

    Nota di Fernando Leone, consigliere provinciale Provincia di Lecce, coordinatore cittadino di Guagnano del Movimento Regione Salento:

    Fra pochi giorni scadrà il periodo concesso dal Ministero dell’Ambiente per la presentazione delle osservazioni relative alla procedura per la Valutazione d’impatto ambientale a cui il progetto di ENEL Green Power Italia s.r.l. è stato sottoposto. Si tratta di un impianto di 14 aerogeneratori con una potenza complessiva di 84 MW, con torri in acciaio di 135 metri di altezza e con sistema mozzo-eliche del diametro di 170 metri.

    Le torri in questioni ricadono nei territori di Salice Salentino e Veglie, con opere di connessione a Guagnano, San Pancrazio, Avetrana ed Erchie. E questo è solo uno dei numerosi interventi previsti, oltre agli innumerevoli progetti di impianti fotovoltaici presentati.
    È del tutto evidente che tutto ciò finirebbe per danneggiare le uniche ricchezze di questo territorio: l’ambiente e l’agricoltura, con danni inestimabili ai nostri paesaggi ed alla nostra economia.
    Il Sindaco di Guagnano ha manifestato in diverse occasioni la sua contrarietà in interviste varie, ma è indispensabile convocare con la massima urgenza un Consiglio Comunale monotematico previa la redazioni di opportune Osservazioni da presentare al Ministero dell’Ambiente.
    I termini per le osservazione da presentare al Ministero dell’Ambiente scadranno il 24 aprile. Mentre alcuni giorni fa è già scaduto il periodo per la presentazione di osservazioni del progetto presentato al Ministero dell’Ambiente da parte di IRON Solar. Trattasi in questo caso di un impianto con una potenza complessiva di 42 MW, con torri in acciaio di 165 metri di altezza e con sistema mozzo-eliche del diametro di 170 metri.
    Quattro delle sette torri sono previste nelle campagne di Salice, le altre tre in quelle di Veglie, con opere di connessione ad Erchie e San Pancrazio.
    Sicuramente è nostro dovere tentare di bloccare l’assalto delle multinazionali e delle grandi imprese del Nord che, con la scusa delle energie rinnovabili, colonizzano, deturpano e sfruttano i nostri terreni agricoli.
    È inconcepibile ipotizzare quello che potrebbe accadere con la realizzazione di un mega parco eolico. Si tratterebbe di un’altra ferita insanabile per il nostro Salento, proprio nei terreni in cui la DOC “Salice Salentino” e le Terre del Negroamaro racchiudono una parte preziosissima della loro produzione.
    A tal proposito, sono informato che il Dirigente stia redigendo un ordine del giorno per le nostre osservazioni, e che il Consigliere Fabio Tarantino stia facendo riunire la Consulta per l’ambiente, ma è indispensabile che tutto ciò venga concluso nel più breve tempo possibile.

    Per cui ho chiesto che venga convocata una seduta urgente del Consiglio Provinciale, al fine di approvare un ordine del giorno che contempli le osservazioni per il Progetto presentato da Enel Green Power, il cui periodo per le osservazioni non è ancora scaduto, e una mozione onde manifestare la nostra contrarietà per quello Presentato da IRON Solar per il quale è già scaduto il periodo utile per le osservazioni.

  11. Michele Ladisa, Partito Meridionalista - tramite mail ha detto:

    I cittadini pugliesi non intendono più assistere passivamente al saccheggio del territorio pugliese e meridionale perpetrato dalle multinazionali dell’energia.

    Intendiamo quindi significare che non tollereremo più ulteriori insediamenti specie eolici sul nostro territorio a tutto danno della sua vivibilità ed immagine. Devono essere permessi solo mini impianti a diretta fruizione delle famiglie ed imprese locali. Peraltro la Puglia è già esportatrice di energia verde e quindi in questo campo ha già dato.

    Inoltre da sempre sosteniamo la necessità di un piano energetico (argomento sul quale abbiamo le nostre idee e proposte) che preveda in quali luoghi deve essere possibile edificare tali opere che non è più concepibile vengano allocate in ogni dove.
    Né è accettabile qualunque tipo di mercanteggiamento su questo tema come già tristemente effettuato nel passato con estremo danno anche della nostra immagine. Il territorio e il paesaggio sono parte della identità della nostra popolazione e quindi non vendibili.

    Preghiamo e invitiamo anche gli organi d’informazione a sostenere e prendere decisamente posizione contro nuovi insediamenti di grandi aerogeneratori improduttivi per il nostro territorio.
    Il Partito Meridionalista sarà a fianco di chiunque sostenga e sosterrà la battaglia contro questo inutile scempio che porterà vantaggio esclusivamente ai grandi gestori di energia. Contestualmente avvieremo iniziative a difesa del nostro Territorio e degli interessi della nostra popolazione.

  12. Cosimo Gravili, Vox Populi - tramite mail ha detto:

    SINDACO E AMMINISTRAZIONE DI SALICE ACCECATI DAI RISTORI ECONOMICI

    Sul tema eolico si è parlato tanto di ristori economici, ritorni sul territorio e benefici per i cittadini.

    Come è noto tutti gli enti pubblici e privati hanno espresso la loro contrarietà in maniera forte e chiara. Così hanno proceduto il Comune di Guagnano, il Comune di Veglie, la Provincia di Lecce, il Gal Terra d’Arneo e Legambiente presentando le osservazioni al Ministero dell’Ambiente.

    Osservando il comportamento di tutti gli enti rispetto alla presentazione dei progetti eolici sono rimasto colpito dalla singolarità dei provvedimenti attuati dal Comune di Salice Salentino.

    Infatti, risulta l’unica Amministrazione favorevole alle installazioni dei mega impianti eolici motivando tale posizione con, tra le tante, le seguenti dichiarazioni:

    “Credo sia necessario comprendere, conoscere bene i progetti, per poterne valutare i pro e i contro. Per questo ho chiesto alle due società cui fanno capo i progetti un incontro che possa mettere in luce ogni singolo dettaglio e consentire dunque una successiva e attenta valutazione di quanto proposto. (..) Vogliamo creare condizioni e opportunità di sviluppo per la mia comunità con ricadute economiche e sociali favorevoli” Sindaco Rosato, Quotidiano del 19 Marzo 2021

    “è un argomento che può essere, a differenza di come pensa qualcun altro, di sviluppo e di opportunità lavorative per questo territorio” in riferimento agli impianti eolici il Sindaco Rosato, Consiglio Comunale 22 Aprile 2021

    “Stiamo verificando la possibilità di ottenere, qualora vengano approvati dal Ministero o dalla Regione , ristori da destinare anche agli agricoltori del paese” Sindaco Rosato, Gazzetta del Mezzogiorno, 25 Aprile 2021

    Questo atteggiamento getta fumo negli occhi ai cittadini che, con attenzione, vogliono conoscere le sorti di questa discussione.

    I ristori economici o royalties richiamati dal Sindaco esistono solo nelle sue dichiarazioni poiché, come riporto, le “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili” del 2010 intendono ben altro:

    I punti 1 e 2 dell’Allegato 2 delle predette Linee Guida disciplinano con chiarezza la questione dei ristori, che nella norma diventano “compensazioni”. Cito testualmente:

    1. Ai sensi dell’articolo 12, comma 6, decreto legislativo n. 387 del 2003, l’autorizzazione non puo’ essere subordinata ne’ prevedere misure di compensazione a favore delle Regioni e delle Province.

    2.Fermo restando, anche ai sensi del punto 1.1 e del punto 13.4 delle presenti linee guida, che per l’attivita’ di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili non e’ dovuto alcun corrispettivo monetario in favore dei Comuni, l’autorizzazione unica puo’ prevedere l’individuazione di misure compensative, a carattere non meramente patrimoniale, a favore degli stessi Comuni e da orientare su interventi di miglioramento ambientale.

    E ancora proseguendo alle lettere:

    b) le «misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale» sono determinate in riferimento a «concentrazioni territoriali di attivita’, impianti ed infrastrutture ad elevato impatto territoriale» (…);

    d) (…) le misure compensative sono solo “eventuali”, e correlate alla circostanza che esigenze connesse agli indirizzi strategici nazionali richiedano concentrazioni territoriali di attivita’, impianti e infrastrutture ad elevato impatto territoriale;

    e) possono essere imposte misure compensative di carattere ambientale e territoriale e non meramente patrimoniali o economiche (…);

    f) le misure compensative sono definite in sede di conferenza di servizi, sentiti i Comuni interessati, anche sulla base di quanto stabilito da eventuali provvedimenti regionali e non possono unilateralmente essere fissate da un singolo Comune

    In altri termini per l’installazione di parchi eolici, non è dovuto nessun corrispettivo economico o monetario a favore dei Comuni. Soltanto la Regione, in sede di Autorizzazione Unica può prevedere misure compensative, a carattere non meramente patrimoniale, a favore dei Comuni. Queste ultime devono orientarsi su interventi di miglioramento ambientale e territoriale, collegati al riequilibrio dei danni derivanti dagli impatti negativi riconducibili al progetto proposto.

    Sorgono quindi domande spontanee. Come fa l’impianto a essere valutato come “altamente impattante sul territorio” se il Comune di Salice non presenta osservazioni contrarie o addirittura le presenta favorevoli? Come si fa ad avere ristori se non viene presa una posizione utile a evidenziare il notevole impatto di questi impianti?

    Domande a cui l’Amministrazione non risponde. Strategicamente, se l’obbiettivo fosse stato quello di ricevere compensi, si sarebbe dovuto optare per una linea dura e contraria a queste installazioni; e non invece scegliere una posizione “soft”, come la Maggioranza Consiliare ha fatto non presentando osservazioni, per timore di non vedersi invitati dalle multinazionali a un tavolo di trattive sui ristori economici.

    I termini per porre in atto azioni utili sono purtroppo scaduti.

    Di certo rimane il fatto che i ristori meramente economici, gli aiuti ai contadini, le ricadute economiche sui cittadini, così come sbandierate, non sono possibili. Sono promesse utili soltanto a evitare di affrontare in maniera seria e competente una questione che colpirà il paese per i prossimi 20/30 anni.

    Ma non c’è da meravigliarsi, perché lo stesso comportamento superficiale è stato tenuto sul tema della fusione tra il nostro comune e quello di Guagnano. In quel caso, il Vice Sindaco porta in Consiglio una proposta di delibera per avviare studio di fattibilità della fusione e poco dopo la ritira perché “il Sindaco non era a conoscenza di nulla”. Una scena indegna e irrispettosa per i ruoli che ricoprono e per la delicatezza dell’argomento fusione.

    Tornando sulle tematiche prima esposte: in quattro anni di legislatura l’attenzione sulle questioni energetiche e ambientali è stata inesistente.

    Di fatto, nei progetti di efficientamento dei diversi plessi scolastici, non sono state previste installazioni di micro impianti fotovoltaici sui tetti degli stessi, utilizzandoli per abbattere i costi energetici degli edifici pubblici; oppure non si è mai discusso di comunità energetiche, le quali sarebbero funzionali ad abbattere i costi in bolletta a tanti cittadini in stato di povertà energetica; ancora, non si è promossa nessuna campagna informativa sull’innovativo agrivoltaico, che potrebbe essere una soluzione sia per produrre energia pulita, sia per incentivare un ritorno all’agricoltura grazie al guadagno della produzione di energia elettrica che consentirebbe di coprire i costi relativi al mantenimento delle nostre campagne. Per fare un esempio concreto di cosa significhi essere un paese attento a politiche ambientali, energetiche o a beneficio dei cittadini faccio un rinvio al Comune di Campi Salentina, che sta lavorando per realizzare una Green City, guardando con interesse all’idrogeno e avviando la costituzione di una Comunità energetica rinnovabile pilota. Queste sono le azioni di cui il paese necessiterebbe.

    La verità, cari concittadini, è che della transizione energetica, dell’ambiente, della nostra agricoltura, dei benefici ai cittadini e del paese più in generale, a questa Amministrazione importa poco o nulla.

    L’attenzione, ahimè, è alta solo sui ristori economici.

    Un’amministrazione, come ho affermato in un videomessaggio sulle mie pagine social, deve curare l’interesse di tutti e non di pochi; deve rappresentare i cittadini e non ignorarli; deve programmare il futuro di un paese, non subirlo.

    Aprire una discussione seria, approfondita e lungimirante su queste tematiche legate a filo alle nostre vite quotidiane deve essere la priorità. Il mio appello è sempre rivolto a tutti i cittadini volenterosi di cambiare: è il momento di dare un contributo per donare a Salice un’opportunità di sviluppo sostenibile.

    Cosimo Gravili – Presidente Vox Populi

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