LA FALLIMENTARE PROGRAMMAZIONE AMBIENTALE DEL COMUNE DI LECCE: L’ESEMPIO DEL RIONE SANTA ROSA

| 8 Settembre 2025 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Pierluigi Caiulo, presidente dell’associazione di promozione sociale Rione Santa Rosa, ci manda il seguente comunicato, con relativa documentazione fotografica ____________

“Tutto cambia affinché nulla cambi”
Da mesi l’associazione Rione Santa Rosa APS riceve molteplici segnalazioni da cittadini e commercianti che evidenziano come in buona parte del quartiere Santa Rosa la manutenzione del verde pubblico lasci a desiderare. Di esempi ce ne sono tanti, basti pensare all’incuria adiacente il mercato rionale di Santa Rosa, dove erbacce infestanti impediscono ai bambini di giocare e alle famiglie di sedersi sulle panche di recente installazione.

Ancor peggio, quando si parla della messa a dimora di specie arboree nella medesima zona e lasciate al triste destino. Non ultimo il caso deprimente di via Tevere, con gli alberi piantumati su nostra iniziativa e lasciati morire, un’offesa alle scuole del quartiere che credono e partecipano alle nostre iniziative concrete e nei buoni esempi.


La Nostra città è orfana di una visione e programmazione politica ambientale, nello specifico il nostro quartiere negli ultimi decenni si è impoverito da un punto di vista arboreo, perdendo via via le origini di “città giardino”.

L’Amministrazione Comunale continua drasticamente a tagliare alberi nascondendosi dietro la sicurezza dei cittadini, evitando in realtà di assumersi responsabilità più contenitive, finalizzate a tutelare il patrimonio ambientale.


L’assenza di un ufficio verde pubblico, la scarsa competenza nella gestione del verde urbano hanno amplificato questi gap, paradossalmente con il PNRR. Pur di non perdere i finanziamenti, si piantano alberelli (sulla carta) che poi non si annaffiano e quindi muoiono.

Quindi, anche il Nostro lavoro sul territorio con giornate di piantumazione, di sensibilizzazione insieme alle scuole e ad altre associazioni, rimane vano se il Comune di Lecce, con gli uffici e le società competenti, non evolve da un punto di vista politico, organizzativo e gestionale. Questo dimostra che non è sufficiente sostituire il management di una società ma è necessario rivedere il modello di business e organizzativo della stessa.

Qualche decina di lavoratori non sono più sufficienti per colmare questa emergenza, per stare al passo di una città che continua a crescere a vista d’occhio, con zone urbane totalmente non servite e con cittadini sempre più allontanati dalla buona politica.


Category: Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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