OPERAZIONE PITBULL, IL PRESUNTO REGGENTE NEGA L’ESISTENZA DI UN CLAN DAVANTI AL GIP / SVILUPPI

(f.f.)_____________
«Non c’è alcuna organizzazione criminale e la mia famiglia, compresa mia moglie, non ha nulla a che vedere con lo spaccio».
Con queste parole si è difeso davanti al giudice per le indagini preliminari, Marcello Rizzo, Vito Paolo Vacca, attualmente ristretto in carcere dopo l’operazione condotta dai carabinieri che nei giorni scorsi ha portato a 18 arresti nell’ambito dell’inchiesta “Pitbull”, focalizzata sul traffico di stupefacenti nel basso Salento.
Secondo l’accusa, Vacca avrebbe ricoperto un ruolo apicale nella presunta organizzazione. L’uomo, durante l’interrogatorio, ha riconosciuto di aver avuto contatti con singoli episodi di spaccio, ma ha respinto con decisione l’idea che esistesse una struttura associativa stabile e, di conseguenza, la tesi di un suo comando.
Anche la moglie, Vanessa De Leone, ha negato ogni addebito, dichiarando di non aver mai preso parte a condotte illecite. A patrocinare la coppia sono gli avvocati Francesco Fasano e Mariangela Calò.
La maggior parte degli altri indagati – sedici in totale – ha scelto invece di non rispondere alle domande del giudice, limitandosi in alcuni casi a rilasciare brevi dichiarazioni spontanee volte a ridimensionare i fatti contestati. _____________
LA RICERCA nei nostro articoli del 30 settembre e 1 ottobre
Category: Cronaca