POLVERE DI STELLE / ROBERT MITCHUM, UNA VITA COME UN SUO FILM

| 26 Ottobre 2025 | 3 Comments

di Elena Vada _____________

Non ha mai modificato il suo modo di recitare, né di stare davanti alla macchina da presa, infatti, rispondendo alle noiose domande dei giornalisti, disse: 

“Da quando sono arrivato ad Hollywood, ho cambiato solo le mutande!”.

Non era certo bello:  occhi semichiusi, lo sguardo addormentato e la faccia da tartaruga…. Piaceva, anche se non  recitava nel modo classico dei suoi colleghi Brando, Newman, Stewart, eccetera.

Noto per la sua camminata obliqua, dinoccolata,  indolente, la fredda indifferenza. 

Fisico possente, ma odiava mostrarsi a torso nudo, tanto che disse: “Mi farò venire la pancia”.

Voce profonda, cupa, pastosa ma, autorevole. 

Figura selvaggia e solitaria, decisamente antieroica.

Robert Charles Durman Mitchum, nacque a Bridgeport (Connecticut) USA, il 6 agosto 1917.

Un uomo particolare, strambo, terribile fin da ragazzo (scavezzacollo). La sua vita sembra uno dei suoi film.

Il padre morì in un incidente ferroviario nel marzo del 1919, quando lui aveva solo due anni. La madre lavorò presso un giornale come linotipista per mantenere la famiglia. Durante la sua turbolenta infanzia, fu spesso coinvolto in risse.

Nel 1929, fu mandato a vivere con i nonni a  Felton (Delaware). Si azzuffò con il preside della scuola media, dalla quale, naturalmente, fu espulso.

Un anno dopo, nel 1930, si trasferì con la sorella maggiore, a New York.

A sedici anni, venne arrestato per vagabondaggio e condannato a tre anni di lavori forzati, ma fuggì di prigione e non scontò l’intera pena.

A 19 anni, sposò una compagna di scuola,  e nacque un figlio.

Fece molti mestieri improvvisati: minatore di carbone a Libertyville, bagnino, pugile, buttafuori, ballerino, portuale. Commesso in un negozio di scarpe. 

Senza fissa dimora (spesso dormiva sui treni attraversando vari stati degli USA), iniziò la carriera artistica in teatro al Long Beach Civic Theater Guild, dove apparve in ruoli secondari.  

Nei primi mesi del 1940 lavorò come operatore di macchina, presso la Lockheed Aircraft, dove gli venne un esaurimento nervoso, con una cecità temporanea, per l’ elevato stress.

Approdò ad Hollywood spacciandosi per cavallerizzo. 

Nel 1943 venne di nuovo arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti (marijuana). La stampa seguì avidamente l’evento, dall’arresto alla scarcerazione. Inaspettatamente l’attore ne trasse un immenso beneficio pubblicitario e la simpatia del pubblico, non fece che aumentare.

Uscito di prigione si fece notare nel film di William Castle ‘Notte d’angoscia’ (1944). L’interpretazione gli valse un contratto decennale con la RKO.

Contro voglia, si arruolò nella US Army e partecipò alla Seconda Guerra Mondiale, per solo sette mesi, nel 1945. Al termine del servizio, ricevette la medaglia al valore, per il suo sprezzante coraggio.

Il boss della RKO, Howard Hughes, gli fece girare anche tre film contemporaneamente, polizieschi o Western.

Mitchum interpretò quasi sempre lo stesso ruolo: quello del criminale, del prepotente, duro e senza pentimenti. 

Con l’ aspetto rozzo, grezzo, lo sguardo profondo, torvo e provocatorio, riuscì a trasmettere un’ angoscia ai personaggi interpretati, che era vera, autentica, genuina, perché apparteneva al suo modo d’ essere naturale.

Sono da ricordare le sue interpretazioni in ‘I forzati della gloria’, di William Wellman (1946) e in ‘L’avventuriero di Macao’, di Joseph Von Sternberg (1952). 

Nel 1954, dopo la rottura con Hughes, che l’ aveva sfruttato a dovere, girò con Otto Preminger ‘La magnifica preda’ (1954).

Ne ‘La morte corre sul fiume‘ (1955, Charles Laughton), Mitchum crea uno dei suoi personaggi più riusciti, cioè il predicatore folle, che aveva le parole ‘amore’ e ‘odio’ tatuate sulle mani.

Gli anni successivi lo videro impegnato in pellicole noir (‘Marlowe il poliziotto privato’, 1975), film d’avventura (‘El Dorado’, 1966) e commedie (‘L’erba del vicino è sempre più verde” di Stanley Donen 1960). 

Con il passare degli anni le sue apparizioni cominciano a diradarsi. 

Fece parlare di sé per l’interpretazione di un vecchio in ‘Maria’s Lovers’ (1984) di Andrej Koncalovskji. 

In televisione, prestò la propria voce al commento di vari film.

Fu un vero gigante in serial di successo. Ricordiamo “Venti di guerra” (1983), il solo trasmesso dalla TV italiana, sugli schermi delle reti Fininvest, oggi Mediaset.

Bob Mitchum, in realtà, era un uomo umile, buono, sensibile, sarcastico e ricco di humor. Spesso sul set faceva scherzi agli attori e alle maestranze.

Rimase sempre scettico sul proprio successo, sostenendo che la fama e la celebrità conquistate, fossero dovute solo ad un colpo di fortuna. 

John Huston disse: “È il più grande attore che io conosca” e Mitchum rispose: “A Huston dò dieci dollari tutte le volte che lo vedo, perché continui a raccontare in giro, questa sciocchezza”.

Repubblicano, anticonformista per natura, ribelle, rissoso, fumatore di marijuana, inelegante, trascurato nel vestirsi. 

Non si presentò alla serata degli Oscar, proprio per non indossare lo smoking.

Alcolista, dal 1984 al 1990 cercò di uscire dal tunnel ricoverandosi al Betty Ford Center al Rancho Mirage, in California; luogo che ha ospitato altri illustre star come Shelley Winters, Elizabeth Taylor, Tony Curtis, Peter Lawford, Liza Minnelli, Adam Rich e Jean Simmons.

Avrebbe dovuto mettere la testa a posto,  dopo il matrimonio con Dorothy Spence, con cui rimase sposato fino alla morte e con la quale concepì tre figli: Christopher, James, entrambi attori e Petrine.

Indomabile rubacuori, ha collezionato flirt con famose attrici di Hollywood: Katharine Hepburn, Deborah Kerr, Ava Gardner, Shirley MacLaine, Anita Ekberg, Jean Simmons, Sarah Miles, Marilyn Monroe, Shelley Winters, Joan Crawford, Lucille Ball, Jane Greer, Joan Rivers, Maila Nurmi, Lila Leeds e Gloria Pall.

Morì di tumore ai polmoni, a 80 anni, il 1° luglio 1997, nella sua residenza a Santa Barbara, California, USA. Robert Mitchum era un fumatore accanito, continuò a fumare fino a poco prima della sua morte, ammettendo di limitare le sigarette solo quando doveva usare l’ossigeno. 

Cremato, per sua volontà, le ceneri furono disperse nell’Oceano Pacifico.

L’ American Film Institute, l’ha inserito al ventitreesimo posto, tra le piu grandi Star della storia del cinema.

 Il critico Roger Ebert lo ha definito “the Soul of Film Noir” l’anima dei film noir”.

È il più grande rappresentante della underplying, la ‘non recitazione‘ o la sottorecitazione, in pratica l’opposto del “metodo” tutto enfasi ed espressioni estreme, insegnato dalle scuole di recitazione dell’epoca.

Mitchum è il simbolo di un cinema caratterizzato da una mascolinità d’acciaio, capace di esercitare un fascino oscuro, su uomini e donne. 

Personalmente lo sempre trovato un po’ troppo statico, freddo ed inespressivo, ma pare fosse questa, la sua maggior qualità.

Ha interpretato 120 bei film, in cinquant’anni di carriera. Nei personaggi interpretati si e’ reinventato molte volte. Scontroso o mansueto, sprezzante o sentimentale, eroico o delinquente. 

Con quello sguardo ambiguo, lascivo, immorale, è  stato antipatico e odioso, eppure tanto amato ed apprezzato, da milioni di persone.

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46 – continua )

Category: Cultura

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Comments (3)

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  1. Giusy ha detto:

    A me non piaceva. Boografia davvero interessante

  2. Paolo ha detto:

    Beavo nei suoi personaggi

  3. Gabri ha detto:

    Bella biografia

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