NICOLA VACCA CI PRENDE PER IL VERSO GIUSTO

| 6 Ottobre 2012 | 0 Comments

( Rdl )

 

Altre emozioni regalateci dal nostro Nicola…

Perché poi “la poesia è una delle ultime cose rimaste ancora capace di prendere la mente e far fremere il cuore”…

Sono due momenti di quotidianità e la poesia delle cose di tutti i giorni, delle cose della vita, è una delle caratteristiche peculiari, una sua capacità straordinaria, di questo artista.

In “Quello che non abbiamo” c’è un momento di fiducia, un attimo di speranza, un pensiero creativo, nato dalla consapevolezza dell’amore.

Il secondo momento, “Una porta aperta”, è addirittura stagionale e riafferma la fase attuale del nostro artista, da poco apertosi – e con ciò trascinandoci appresso a lui – a una nuova fase psicologica, appena un barlume di sana e consapevole riaffermazione d’intenti, ma tanto basta e avanza.

La terza poesia di questa puntata della nostra rubrica, infine, è un delicato ricordo di Alda Merini, la grande poetessa milanese recentemente scomparsa, che Nicola conobbe, intervistò e più volte andò a trovare, stabilendo con lei una bella amicizia di affetto e stima, che continua anche adesso, in una celeste corrispondenza di amorosi sensi.

Quello che non abbiamo

Ci vorrebbe una parola d’amore
per ogni giorno dell’anno.
Sul taccuino del tempo che corre
annotare in silenzio
un incontro di attimi
per non chiudere gli occhi
su tutto quello che deve essere visto.
Scriveremo della gioia
strangolata dalle radici che si addormentano.
Dei sogni che si spengono
ogni volta che muore una speranza.

Se avessimo una parola d’amore
per ogni giorno dell’anno

quello che è vero

non tarderebbe a fiorire.

Una porta aperta

L’ombrello è pronto

per le giornate di pioggia.

Nella casa ogni angolo

aspetta di essere vissuto.

Da mondi che non conosciamo

si aspetta un segno.

La realtà è un gomitolo

di forme e di pensieri

che cercano una strada.

Non aspettiamo che qualcuno bussi

e rechiamoci verso l’ingresso

una porta aperta annuncia novità.

 

La  pazza della porta accanto

Per Alda Merini

 

Usavi il telefono

per dirci che la poesia

non è fatta solo di versi,

è fatta di natura e di vita.

Componevi il numero

del tuo interlocutore prescelto

per donare a tutti il tuo delirio amoroso.

Così ogni giorno dalla tua casa

partivano le parole della poetessa folle

che nonostante il dolore

voleva dire al mondo intero

di essere stata una donna felice.

Adesso  che tu non alzi più la cornetta

la bellezza dei tuoi versi

ferisce a morte i nostri cuori.

 

 

Category: Costume e società

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