IL PROGRAMMA DELLA FESTA DI LECCE BENE COMUNE

| 7 Giugno 2014 | 0 Comments
Riceviamo e pubblichiamo.
Sabato 21 e domenica 22 giugno l’associazione Lecce Bene Comune organizza nel cuore della città, la Villa Comunale, una Festa ricca di incontri e momenti di confronto sulla politica nazionale e locale, uno spettacolo di teatro civile, proiezioni di documentari che indagano sulla realtà sociale. Senza rinunciare al piacere dell’intrattenimento con un concerto, degustazione di birra ed enogastronomia di qualità, laboratori per bambini. Dalla 19.00 a mezzanotte Lecce Bene Comune saluterà così l’arrivo dell’estate, la stagione delle opportunità, dell’ottimismo, delle speranze.

Ricorrendo ad una formula antica ma sempre attuale Lecce Bene Comune continua il suo impegno nella città avviato nel 2012 e proseguito fin qui per rafforzare consapevolezza, sensibilità, conoscenza, interesse sui temi della politica urbana, fondamentale e insostituibile palestra di cittadinanza. Come ha detto qualcuno “Essere cittadini non vuole dire far parte di una società, ma provare a trasformarla”. Ed è questo il senso dell’attività dell’associazione.

Sabato 21 giugno, dopo le attività dedicate ai più piccoli, dalle 20.00 la Festa prenderà il via con una riflessione sulla politica cittadina, partendo dalla presentazione del volume “Il salotto invisibile. Il potere a Lecce” (Besa), frutto dell’ultima ricerca del gruppo di lavoro coordinato dal sociologo e presidente del corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Stefano Cristante. Ne discuteranno, rispondendo alle domande dei giornalisti Alberto Mello (20Centesimi) e Gabriele De Giorgi (LeccePrima), oltre ai curatori del volume, anche il promotore e capogruppo di LBC in Consiglio comunale Carlo Salvemini (nella foto)  e il senatore Dario Stefano. Un’occasione per riflettere sul rapporto tra la sinistra e la città, sulla sua difficoltà ad essere maggioritaria e diventare forza di governo.
Subito dopo sarà proiettato il breve documentario “I quattro elementi” del regista salentino Corrado Punzi. Acqua, Aria, Terra e Fuoco. Quattro elementi affidati al racconto di quattro personaggi che si muovono all’interno di una città: Taranto. Storie soggettive che trasmettono la complessità di una terra, rabbiosa e sognante, che non vuole rassegnarsi ad un destino mortifero. Sguardi di confine su un futuro che è lontano dal mito della società industriale e dal linguaggio che lo narra. Una città in movimento che esprime con la voce dei suoi abitanti il bisogno di costruire nuovi modelli sociali, culturali e di sviluppo.
A seguire Chi legge bene. Vota bene? una conversazione a due voci con Massimo Bray, parlamentare, ex ministro della Cultura e per molti anni direttore editoriale dell’Istituto Treccani, e Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 Rai e protagonista di un libro intervista sulla cultura edito da Laterza “Un millimetro più in là” a cura di Giorgio Zanchini. La prima serata si chiuderà con la musica dei Bundamove, in tour per presentare i brani del nuovo lavoro discografico anticipato dal singolo “Stimoli”. Un progetto in cui il funk si veste di beat, riff e groove potenti e coinvolgenti che riportano alle sonorità vintage della scena musicale degli anni Sessanta.

Domenica 22 giugno, sempre dopo lo spazio dedicato ai più piccoli, si parte alle 20.00 con “Fate girare! Post pieni, urne vuote? La politica 2.0 dopo le elezioni europee“. Interverranno il giornalista Federico Mello (Servizio Pubblico e Huffingtonpost), che ha da poco pubblicato “Un altro blog è possibile. Perché non funziona la democrazia digitale” (Imprimatur), Roberto Greco, caporedattore di YouTrend e partner presso la società demoscopica Quorum, Paolo Paticchio, presidente dell’associazione Terra del Fuoco Mediterranea. Modera la giornalista Alessandra Lupo (LecceSette e Nuovo Quotidiano di Puglia).
Subito dopo sarà proiettato “L’approdo delle anime migranti” del regista brindisino Simone Salvemini. Otranto, estate 2011. Il relitto della motovedetta albanese “Kater I Rades”, in cui 81 persone persero la vita nel marzo del 1997, riprende il suo viaggio per divenire un’opera d’arte in ricordo di tutti i migranti morti in mare. Uno scultore greco, uno scrittore italiano ed una intera comunità accettano la sfida contro il tempo per raccontare questa vicenda dolorosa ma necessaria: perché storia, memoria e fratellanza tra i popoli non lascino spazio al naufragio sociale.
A seguire conversazione su “Migranti, diritti e politiche di accoglienza” con Yvan Sagnet, (attivista contro lo sfruttamento dei braccianti agricoli – Flai Cgil), Giusi Nicolini (sindaco di Lampedusa), Guglielmo Minervini (Assessore Politiche Giovanili, Trasparenza e Legalità della Regione Puglia), Eleonora Forenza (ricercatrice precaria presso l’Università di Napoli e candidata nella Lista Tsipras alle recenti elezioni Europee). Modera il giornalista Danilo Lupo (L’Indiano/Telerama).
La Festa di Lecce Comune si chiude con “Nomi, cognomi e infami” di e con Giulio Cavalli. Lo spettacolo è nato come viaggio tra storie di persone “normali” diventate eroiche per per la pavidità tutta intorno, da Peppino Impastato a Paolo Borsellino, da Libero Grassi a Bruno Caccia fino ai riti e conviti mafiosi che brillano in tutta la loro povertà culturale ed etica. Il canovaccio di Nomi, cognomi e infami è quello che ci succede intorno: le città che cambiano forma per dare forma ai soldi che vanno riciclati, gli episodi di mafia che non vengono riconosciuti come tali e che basterebbe mettere in fila e soprattutto i nomi e i cognomi e questa abitudine persa di indicare i colpevoli per esporli ad un giudizio pubblico. Dice Mark Twain che “non bisogna avere paura di ciò che non si conosce ma di ciò che crediamo vero e invece non lo è”: noi in scena proviamo a ridere e disarticolare la nostra paura.

Category: Cultura

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