LA TAP CI SCRIVE. E NOI RISPONDIAMO

| 16 Luglio 2014 | 0 Comments

Luigi Quaranta, responsabile ufficio stampa del Trans Adriatic Pipeline, ci ha mandato una nota, che pubblichiamo qui di seguito integralmente.

Si succedono prese di posizione di esponenti politici che sembrano convinti che una sponsorizzazione serva e soprattutto basti per “comprare il consenso”. Ultimo tra loro l’assessore regionale Guglielmo Minervini con un suo post su Facebook.

È facile rispondere che se così fosse, aziende che negli scorsi anni hanno ampiamente finanziato eventi e feste patronali (ma anche politici locali e nazionali) dovrebbero essere accolte in modo trionfale dalla popolazione. Così non è: i pugliesi e i salentini sono molto più intelligenti di come questi critici li descrivono.

Il programma di TAP per l’estate salentina serve a far conoscere il progetto, e può addirittura servire anche ai no-TAP per far conoscere le loro ragioni, come hanno già preannunciato. Sono venuti a Scorrano, in questi anni hanno partecipato a tutti gli eventi che ci hanno visti come protagonisti, ieri erano fuori dalla nostra sede e hanno potuto manifestare il loro pensiero, sicuramente saranno presenti, se lo riterranno, in tutti gli eventi da noi sponsorizzati. Le sponsorizzazioni sono quindi anche un’occasione per stimolare il dibattito.

TAP da ormai più di un anno ha offerto la propria disponibilità a diversi livelli istituzionali a discutere di approdo alternativo, attraverso la convocazione di un tavolo di discussione tra TAP ed istituzioni centrali e territoriali per decidere insieme cosa è giusto fare per migliorare il progetto e per dare cittadinanza alle ragioni di chi manifesta.

Invece di arrivare al punto in cui si tifa contro il territorio e contro le sponsorizzazioni che rendono possibili eventi che ospitano migliaia di persone e di turisti, TAP ribadisce che la strada migliore è quella del tavolo e del dialogo”.

Abbiamo pubblicato il punto di vista della Tap per dovere professionale, non certo per piacere, e men che mai per interesse, sia ben chiaro, ché dalla Tap non abbiamo preso mai niente e se dovessero proporci anche della semplice pubblicità, a differenza di altri, non l’accetteremmo.

 Poi però, siccome siamo giornalisti, e non passacarte, ribadiamo tutte quante le ragioni della nostra contrarietà al progetto, che abbiamo più volte presentato ai nostri lettori e su cui  Luigi Quaranta non si sofferma.

Quanto al merito dell’occasione, troviamo vergognosa l’operazione di compravendita del consenso popolare operata con i soldi pubblici, e con i soldi delle banche dell’alta finanza internazionale, che hanno come fine privare  gli Stati, cioè i popoli, dei loro beni primari, e metterli nelle mani degli speculatori privati.

Giacché ci siamo, a dirla tutta, dovrebbero vergognarsi anche tutti coloro i quali, a qualunque titolo, anche di semplice sponsor, questi soldi li hanno presi.

Infine, crediamo che, giunti a questo punto, non ci sia più posto per le tavole rotonde e quadrate, e nemmeno per il dialogo: la Tap va fermata con la lotta di popolo, e basta.

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.