“Lecce sempre meno città intelligente” / IL CONSIGLIERE PD PAOLO FORESIO POLEMIZZA CON L’AMMINISTRAZIONE

| 23 Ottobre 2014 | 0 Comments

Dal consigliere comunale di Lecce, capogruppo Pd Paolo Foresio riceviamo una dichiarazione che qui di seguito volentieri pubblichiamo. ____________

Prima di leggerla è necessario però sapere cosa si intende per “smart city”. Ci facciamo aiutare da Wikipedia, che alla voce così spiega con chiarezza:

“La città intelligente (dall’inglese smart city)[ in urbanistica e architettura è un insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici così da mettere in relazione le infrastrutture materiali delle città «con il capitale umano, intellettuale e sociale di chi le abita» grazie all’impiego diffuso delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica, al fine di migliorare la qualità della vita e soddisfare le esigenze di cittadini, imprese e istituzioni.

Le prestazioni urbane dipendono non solo dalla dotazione di infrastrutture materiali della città (capitale fisico), ma anche, e sempre di più, dalla disponibilità e qualità della comunicazione, della conoscenza e delle infrastrutture sociali (capitale intellettuale e capitale sociale). Quest’ultima forma di capitale in particolare è determinante per la competitività urbana.

Il concetto di città intelligente è stato introdotto in questo contesto come un dispositivo strategico per contenere i moderni fattori di produzione urbana in un quadro comune e per sottolineare la crescente importanza delle tecnologie della comunicazione (ICT) e dell’informazione, il capitale sociale e ambientale nel definire il profilo di competitività delle città, muovendosi verso la sostenibilità e verso misure ecologiche sia di controllo sia di risparmio energetico, ottimizzando le soluzioni per la mobilità e la sicurezza. Il significato dei due assetti (del capitale sociale e di quello ambientale) evidenzia la necessità di un lungo cammino da compiere per distinguere le città smart da quelle con maggior carico tecnologico, tracciando una linea netta tra di loro, ciò che va sotto il nome di città intelligenti e di città digitali”._____________

Ora che abbiamo tradotto in italiano e capito il concetto di “smart city”, possiamo leggere della polemica del consigliere Foresio con l’amministrazione comunale di Lecce. Ecco qui di seguito la sua dichiarazione____________

“Lecce perde quasi trenta posizioni nell’ambito di ICity Rate 2014, il rapporto annuale che stila la classifica delle città capoluogo più smart d’Italia. La nostra città scivola dal 52mo posto dello scorso anno all’81mo di oggi.Uno scivolone che ci fa indietreggiare a tal punto che non figuriamo nemmeno fra le migliori dieci del solo Mezzogiorno, dove, invece, sono presenti Bari e Matera. Anzi, proprio Matera è addirittura terza in Italia (e prima nel Meridione) nella graduatoria specifica “Environment”, che riguarda i dati sulle condizioni ambientali (aria, rifiuti, acqua, energia, verde e include anche la propensione alla Green Economy delle imprese). E questa la dice lunga su cosa ci abbia penalizzati nella corsa a Capitale Europea della Cultura.
Questa clamorosa perdita di posizioni chiama alle proprie responsabilità la politica e soprattutto l’operato della giunta che governa Lecce con simili scarsi risultati.
Belle le parole, i convegni, le trasferte ai più importanti eventi di settore, ma gli investimenti concreti quando? Gli indicatori che vengono analizzati sono i chilometri di piste ciclabili presenti sul territorio comunale, i chili di raccolta differenziata, l’offerta di trasporto pubblico e di interscambio, la qualità della connessione wifi, la multiculturalità, il rapporto cittadini-istituzioni, la vivibilità intesa anche come assistenza sanitaria, cura degli anziani e dei minori, sicurezza pubblica e molto altro ancora. Sotto tutti questi aspetti, noi siamo rimasti al palo, altro che capitale europea di questo e di quello!
Basta, quindi, con il fumo negli occhi, basta con i paroloni a cui, poi, non segue nulla. Per fare di Lecce davvero una Smart City, occorre darsi una svegliata e passare dalle teorie “eutopistiche” ai fatti, come ha fatto Firenze, puntando su Wifi, car sharing, piste ciclabili, semafori intelligenti e altre innovazioni che migliorano la qualità della vita. Se tergiversiamo ancora, riceveremo solo questo genere di sonore bocciature, motivate da numeri e dati specifici contro i quali le arrampicate sugli specchi del sindaco e dei suoi sodali assessori non servono proprio a niente”.

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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