Atletico Cavallino-Cutrofiano, arbitro pestato in campo. Ecco la violenza che distrugge il calcio / CON TUTTI I COMMENTI E GLI AGGIORNAMENTI DI CRONACA

| 28 Ottobre 2014 | 3 Comments

di Laura Ricci_____

Il calcio è uno degli sport più belli del mondo, concilia le diversità, fa palpitare i cuori e fa appassionare chi lo pratica e chi lo segue.

Quando una cosa così bella diventa espressione di violenza e anti sportività, i più dispiaciuti sono sicuramente glli amanti di questo sport. Gli episodi di aggressione in campo, purtroppo, non sono una novità; l’ultimo caso è avvenuto in terra pugliese durante la partita Atletico Cavallino- Cutrofiano di domenica 26 ottobre, gara di seconda divisione che ha visto vittima il direttore di gara Luigi Rosato della sezione di Lecce. Allo scadere del secondo tempo, l’arbitro diciassettenne ha sanzionato un calcio di rigore, il secondo della gara, a favore del Cutrofiano che in quel momento perdeva per 2-1. La decisione è stata accolta male da tifosi, giocatori e dirigenti del Cavallino che si sono scagliati fisicamente contro il giovane arbitro con calci e schiaffi.

Il ragazzo è stato ricoverato all’ospedale Vito Fazzi ma, come se non bastasse la violenza fisica, si è aggiunta anche quella verbale di Rosario Fina, presidente dell’ Atletico Cavallino, che ha commentato il tutto con un “sono stati solo due schiaffi, se fosse capitato a me l’avrei ucciso”. Il patron del Cavallino non è nuovo a simili comportamenti fuiriluogo: nel gennaio del 2013 era stato allontanato ufficialmente da ogni attività sportiva per un periodo di tredici mesi dopo aver rifilato una testata a un arbitro. Una figura importante come quella di Fina, responsabile di una società sportiva che in quanto tale dovrebbe essere portatrice di sani valori agonistici, invece di condannare il gesto violento ha aggravato la situazione. Le conseguenze di questo episodio potrebbero portare alla squalifica per circa quattro anni dell’intera società dell’Atletico Cavallino o a una sanzione limitata ai soggetti coinvolti in prima persona.

Annibale Gagliani, collaboratore di diverse associazioni calcistiche locali, si esprime con rammarico riguardo alla vicenda: “La figura dell’arbitro è portatrice di valori e di princìpi, mettersi faccia a faccia contro un direttore di gara vuol dire fare un affronto a tutte le regole del calcio.”

Un episodio del genere fa male non solo alla Puglia, ma a tutto il mondo del calcio, che spesso degenera in episodi che non fanno altro che distruggerlo: dalle semplici polemiche, ma  senza fine, dell’ultimo incontro fra Juve e Roma, fino a episodi di violenza come quello di Cavallino.

 

Category: Sport

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Comments (3)

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  1. redazione ha detto:

    IL COMUNE DI CAVALLINO, A FIRMA DEL SINDACO MICHELE LOMBARDI E DELL’ASSESSORE ALLO SPORT TONY PALERMO, CI MANDA LA SEGUENTE DICHIARAZIONE DI SOLIDARIETA’ ALL’ARBITRO AGGREDITO:

    “L’Amministrazione Comunale di Cavallino esprime vicinanza e solidarietà all’arbitro, Sig. Luigi Rosato, per l’incivile e inqualificabile aggressione subita, domenica 26 ottobre 2014, durante lo svolgimento della partita Atletico Cavallino-Cutrofiano.
    Tale deprecabile e squallido gesto, avulso dai valori di civiltà, condivisione e socializzazione che connotano il calcio e lo sport in generale, incontra la nostra più dura e incondizionata condanna.
    Riteniamo che ogni tipo di violenza non possa far parte del mondo dello sport, che vede nell’assoluto rispetto per l’avversario e per l’arbitro un precetto imprescindibile.
    L’episodio, cui loro malgrado gli sportivi hanno dovuto assistere, si caratterizza per inaudita gravità e viltà, soprattutto poiché perpetrato nei confronti di un soggetto, quale è il direttore di gara, particolarmente esposto e vulnerabile, sia per la sua funzione, sia per essere solo in campo.
    Ribadiamo dunque, anche a nome dell’intera nostra Comunità, la più netta e assoluta condanna dell’ignobile atto che nulla ha a che fare con il grado di civiltà e con il comune sentire dei Cittadini cavallinesi e con gli sforzi dagli stessi compiuti sulla strada della crescita sociale che hanno portato la nostra Cittadina a raggiungere risultati veramente degni di nota, che non possono e non saranno minimamente scalfiti da episodi isolati ed estemporanei.
    Formuliamo, infine, gli auguri di una pronta guarigione al giovane arbitro, con l’auspicio di ritornare, al più presto, a calcare il terreno di gioco”.

  2. redazione ha detto:

    ANCHE L’UISP DI LECCE PRENDE POSIZIONE SU QUESTI FATI, CON IL SEGUENTE COMUNICATO:

    “In merito ai gravissimi episodi di domenica scorsa nel corso del match Cavallino-Cutrofiano – in cui è stato aggredito, fisicamente e verbalmente, un arbitro di soli 17 anni-, il presidente della Uisp Lecce, Gianfranco Galluccio, esprime a nome del comitato provinciale leccese totale sdegno e si augura che i responsabili di questa vicenda d’ora innanzi possano seguire il calcio da una distanza siderale.
    Lo sport – dichiara Galluccio- è cultura, rispetto delle regole e degli altri. Tutto questo per alcuni componenti dell’Asd Cavallino a quanto pare non rientra nei propri principi. Il calcio, è bene ricordarlo, è un gioco.
    Quanto accaduto deve pertanto farci riflettere ma, soprattutto, indurci a farci capire che in Italia c’è la necessità di mettere al centro di tutto la scuola per costruire Cultura, anche sportiva.
    Lo Sport – continua il presidente Uisp Lecce – era al centro della crescita culturale già nell’antichità dove non erano soltanto competizioni da tenersi in pubblico, ma anche importanti momenti di aggregazione, fondamentali per lo sviluppo della cultura in ogni sua forma.
    Oggi lo sport è diventato un fenomeno sociale ed economico di primaria importanza, risultando in assoluto lo strumento migliore per educare, formare, favorire l’integrazione e la solidarietà, in grado di guardare con attenzione i più giovani e rivolgersi all’età matura.
    In un momento in cui da molte parti si segnala la fase molto delicata vissuta delle tradizionali “agenzie educative” (famiglia, scuola), il movimento sportivo può e deve farsi carico di queste responsabilità, in quanto i momenti aggregativi che riesce ad esprimere risultano essere l’ancora di salvezza per molti giovani.
    Lo sport non è solo una forma di gioco, ma una risorsa fondamentale per lo sviluppo e la crescita di ogni individuo e di conseguenza della società di cui egli fa parte.
    Nel cantiere educativo di una città che cammina e si trasforma il movimento sportivo deve saper recitare un ruolo trainante in grado non solo di esprimere i valori etici e morali che sostengono lo sport, ma anche di impegnarsi per ribadire i concetti di sostenibilità e responsabilità nello sport.
    Inoltre non bisogna mai abbassare la guardia di fronte alla corruzione, al doping, alla violenza e alla maleducazione.
    Quando qualcuno riuscirà, finalmente, a capirlo non potremo che avere una società italiana migliore in tutti i suoi ambiti, anche quelli legati al nobile giuoco del calcio di cui Noi, con il nostro campionato Uisp Lecce giunto alla sua XXV edizione, proviamo a tener ben salde le sue regole.
    A nome del comitato provinciale Uisp Lecce esprimo pertanto – conclude Galluccio – tutta la solidarietà e vicinanza al giovane Luigi Rosato con l’augurio di una pronta guarigione e ripresa dei propri sogni in giacchetta nera”.

  3. redazione ha detto:

    ULTIM’ORA – AGGIORNAMENTO DELLA SERATA DI MERCOLEDI’ 29 – LE INDAGINI DEI CARABINIERI

    Sulla questione i Carabinieri della Stazione di Cavallino hanno concluso i primi accertamenti, almeno sui tre principali autori delle violenze, non solo fisiche.
    Si tratta del giocatore del Cavallino L.M. 22enne di Lecce, e del tifoso cavallinese F.I.
    Entrambi dovranno rispondere del reato di lesioni personali, ed il secondo anche di violenza privata in concorso con altri allo stato non identificati.
    Per il “senior” F.R., il reato ipotizzato è quello di istigazione a delinquere, in considerazione soprattutto alla qualità rivestita nell’ambito sportivo.
    Le indagini, che certamente non possono ancora dirsi concluse, potrebbero arricchire la rosa dei responsabili.
    Con ogni probabilità, ciascuna delle rispettive condotte potrà comportare l’applicazione del provvedimento DASPO.

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