SEL NOMINA IL NUOVO COORDINAMENTO PROVINCIALE SALENTINO

| 16 Febbraio 2015 | 0 Comments

 di Roberto De Salvatore_____

Le consultazioni regionali pugliesi sono poco lontane, gli organismi dirigenti si rinnovano, dopo l’ingresso di nuovi esponenti nella segreteria provinciale del PD e la costituzione di un ufficio politico (pochi i nomi nuovi ovviamente e molti quelli di sempre), anche in casa SEL a Lecce, dopo le dimissioni in massa del precedente organo dirigente provinciale, la nomina di nuovi esponenti. La nomina del nuovo gruppo dirigente, alla presenza del segretario regionale Ciccio Ferrara (nella foto), ha designato il nuovo organo dirigente che annovera fra i componenti: Maria Teresa De Maggio, Marta Melgiovanni, Sonia Pellizzari, e tre uomini, Sergio Fracasso, Sebastiano Zenobini e Renato Vernaleone, quest’ultimo nel ruolo di nuovo coordinatore. Un momento particolare quello di SEL, che mentre è protagonista in parlamento di una opposizione dura sui temi delle riforme istituzionali, è praticamente obbligato alla alleanza con PD per le regionali nell’ambito della coalizione di centrosinistra. Una alleanza obbligata per SEL, ma a denti stretti e non senza mugugni che trovano espressione, proprio sul tema della discussione parlamentare sulle riforme, in un articolo apparso su Manifesto due giorni fa dove viene affermato “Tutto ciò sta avvenendo con vincoli, imposizioni disciplinari e patti, senza un confronto aperto. Infine, non va dimenticato che la legge elettorale con cui è stato eletto il Parlamento è stata fortemente messa in discussione dalla sentenza della Corte Costituzionale. La stessa revisione della legge elettorale, strettamente intrecciata alle citate modifiche costituzionali in corso, viene portata avanti con una fretta del tutto destituita di fondamento, visto che la sua entrata in vigore è comunque rinviata al 1° luglio 2016, come afferma il testo approvato dal Senato”. Singolare alleanza fra la filosofia renziana improntata ad una intransigenza assoluta sul discorso delle riforme, e SEL che quasi si auto propone come strenuo difensore della Costituzione, tanto da scatenare una reazione violenta in parlamento. Che sorta di accordi elettorali si possono ipotizzare fra le posizioni di due poli che pur attraendosi si respingono, visto che le consultazioni regionali sono un conto e la convivenza parlamentare un altro?

Category: Cronaca

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