Lizzanello e Cavallino: l’immaginazione al potere

| 12 Marzo 2015 | 0 Comments

Nella biblioteca che vorrei, l’immaginazione tornerebbe al potere e sarebbe capace di ridisegnare nuove idee e progetti. Nella biblioteca che vorrei, il libro si tramuterebbe in un’inesauribile sorgente d’acqua offerta a quanti hanno sete di cultura. Nella biblioteca che vorrei, si rimarrebbe ore ad ascoltare quel silenzio che racconta di noi.

Visitare la scuola primaria di Lizzanello mi ha fatto provare parte delle sensazioni descritte sopra, non perché lo spazio bibliotecario fosse particolarmente bello, né più funzionale degli altri, ma perché rivedere (per caso) la mia maestra dopo oltre vent’anni mi ha ricordato quanto sia importante essere grati nei confronti di qualcuno che ha contribuito a farmi innamorare di ciò che oggi è diventato per me pane quotidiano. Se c’è una cosa che mi sento di esprimere è che questo mio lavoro altro non è che il risultato di un percorso di vita nato tra i banchi di scuola, quando le parole delle insegnanti sono state recepite senza pensare che un giorno sarebbero diventate forze propulsive per avviare studi e progetti.

A Lizzanello, quindi, nella scuola primaria di via Toselli, insieme alla maestra Anna Linda Di Silvestro ho visitato la biblioteca scolastica frequentata dai bambini che liberamente scelgono di prendere in prestito un libro con l’impegno di riconsegnarlo entro un preciso periodo. La biblioteca che contiene circa ottocento testi, tutti catalogati e archiviati, è visitata dagli alunni insieme ai propri insegnanti che suggeriscono e illustrano alcuni  testi da poter consultare anche in classe durante il progetto lettura. La maestra è consapevole che i titoli presenti negli scaffali non sempre corrispondano ai gusti dei fruitori, ma nella vastità di titoli, in parte acquistati e in parte donati dalle famiglie degli studenti, di certo si può offrire un ampio servizio. Qui infatti si può trovare anche la biblioteca magistrale rivolta al corpo docente.

Sebbene l’aspetto estetico non sia il punto di forza di questo spazio, apprezzo la capacità della maestra nell’aver coinvolto i bambini a realizzare dei lavoretti con i quali sono stati abbelliti i muri della stanza che fino a pochi anni fa era utilizzato come un deposito. Grazie al suo impegno oggi la scuola può vantare di avere un’aula interamente dedicata al servizio bibliotecario dove è possibile anche visionare con gli alunni, videocassette e diapositive.

Consapevoli del potere del computer e dell’attrazione che le nuove generazioni dimostrano verso la tecnologia, non manca una buona percentuale di piccoli lettori che evidenziano sin dall’infanzia una spiccata passione verso i libri. È per loro e grazie a loro che le biblioteche “Resistono”.

Non molto distante da Lizzanello, c’è Cavallino. L’incontro nella scuola primaria via Don Minzoni è avvenuto con la maestra Anna Rita Greco, responsabile dello spazio bibliotecario che è risultato in una fase di transizione per via dei lavori di ristrutturazione avvenuti nell’edificio durante i mesi estivi. Il ritardo nella sistemazione dei volumi è dovuto anche al fatto che il tempo a disposizione da dedicare alla biblioteca è ridotto a pochissime ore della settimana tuttavia il lavoro di catalogazione sta procedendo. I sussidi didattici, i vocabolari, i classici risultano in parte divisi per classi mentre altri attendono di essere archiviati. Anche qui c’è un registro dove si annota il nome del fruitore, titolo del testo e data in cui viene prelevato per poi essere letto solitamente in classe con la docente di italiano. La maestra Greco mi racconta che pur insegnando storia e geografia fa rientrare tra le attività didattiche, la visita nella sala bibliotecaria dove i bambini consultano gli atlanti o altri testi attinenti alle discipline insegnate.

È raro, aggiunge la maestra, che i bambini chiedano di venire a prendere in prestito un libro. “Siamo un passo indietro rispetto ad altre realtà” sottolinea l’insegnante che nota a malincuore come gli studenti siano attratti di gran lunga verso i computer. Una scelta dettata  anche dal fatto che la sala, un’aula molto piccola, offra un aspetto confusionale. La presenza di un vecchio televisore e di un bellissimo pianoforte peraltro mai utilizzato contribuiscono a confondere le idee sulla reale funzione del luogo. Nonostante questi dati, mi informa la maestra che i progetti sulla lettura sono portati avanti dalle maestre con estremo interesse ed entusiasmo grazie anche ad una sinergia con la biblioteca comunale del paese.

Nella scuola secondaria di primo grado di Cavallino ad accogliermi è la professoressa Andriani che mi accompagna nello spazio bibliotecario dove i ragazzi oltre a consultare libri di lettura svolgono le ricerche scientifiche o altri lavori di gruppo. Sebbene la biblioteca dovrà subire a breve dei cambiamenti (diventerà un’aula lim con lavagna interattiva multimediale) risulta essere ordinata e ben strutturata dove sono disposti vari volumi tra cui alcuni molto antichi e altri che raccontano la storia del paese. Considerando che la politica della scuola prevede la massima apertura con le famiglie, si tiene in considerazione il fatto che i testi potrebbero essere presi in prestito da estranei, ma questo non è mai successo. Uno degli obiettivi è quello di mettere a disposizione questo spazio anche nel pomeriggio per quanti hanno bisogno di un aiuto per lo studio guidato.

Di solito i ragazzi frequentano l’aula accompagnati dall’insegnante e anche loro annotano sul registro tutti gli eventuali prestiti. Anche i docenti di tanto in tanto la frequentano, in particolare durante le riunioni in cui si stila la programmazione. Sarebbe bello usarlo durante la pausa ma purtroppo, mi spiega la professoressa, non hanno tempo a sufficienza.

L’aspetto estetico è senza dubbio molto importante per questo i professori hanno pensato di ridipingere le pareti coinvolgendo gli alunni.

Quando le chiedo se tra le ambizioni degli studenti rientra quella di diventare un bibliotecario, la docente mi spiega che a questa età i ragazzi non sanno bene cosa fare nel loro futuro ma sono molto condizionati dalla realtà virtuale.

Per completare la visita nei vari plessi dell’Istituto Comprensivo L. Da Vinci, mi reco nella scuola di Castromediano, frazione di Cavallino, dove a  ricevermi è la maestra Tiziana Castellano che mi informa su come lo spazio bibliotecario sia utilizzato dai bambini. La gran parte degli studenti prendono i libri in prestito per poi leggerli in classe con i docenti. In seguito alla lettura, i piccoli lettori compilano una tabella dalla quale emerge chi legge con più assiduità. Il fatto di leggere i testi in classe induce a trascurare anche l’aspetto estetico dello spazio percepito dagli studenti come un archivio tuttavia è fondamentale stimolare alla lettura indipendentemente dal luogo dove essa si svolge e anche per questo motivo non è stata mai presa in considerazione l’ipotesi di aprire lo spazio al di fuori dell’orario scolastico.

I seicento testi presenti in biblioteca (classici, di avventura, collane narrative come “Piccoli brividi” oppure “Il battello a vapore” e ancora vocabolari di inglese, francese, spagnolo) sono stati acquistati e periodicamente gli scaffali vengono riforniti con nuovi testi che sono stati segnalati dalle insegnanti. Alcuni volumi sono stati posizionati nella sala computer insieme alle videocassette.

Lo spazio bibliotecario oltre ad ospitare alcuni bambini disabili che svolgono varie attività con l’insegnante di sostegno è condiviso con gli studenti frequentanti la scuola secondaria di primo grado che vivono questo spazio in maniera più attiva e partecipata. I ragazzi infatti hanno catalogato i libri insieme ai docenti imparando le varie procedure previste dal servizio come la compilazione di una scheda utile per recensire il libro letto.

Category: Cultura

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.