A LECCE IL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

| 30 Settembre 2015 | 0 Comments

Domani, giovedì 1° ottobre, al Castello Carlo V, a partire dalle 9.30, una sessione di  lavoro su un tema di grande attualità: la “Tutela del lavoratore nel nuovo  scenario europeo – Il ruolo degli enti locali e regionali”.
“Tutela del lavoratore nel nuovo scenario europeo – Il ruolo degli enti locali e regionali”. Sarà questo il tema al centro dell’incontro che la Commissione Politica sociale, istruzione, occupazione ricerca e cultura (SEDEC) del Comitato Europeo delle Regioni terrà a Lecce giovedì 1° ottobre. Si tratta di un tema di stretta attualità nel dibattito europeo. Recentemente, infatti, il Comitato delle Regioni, riunito nella sua sessione plenaria a Bruxelles, ha approvato due pareri che saranno oggetto di approfondimento proprio nella sessione in programma a Lecce:  il parere su “Un quadro strategico dell’Unine Europea in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2014-2020” (di cui relatore è stato Mauro D’Attis, componente dl Comitato delle Regioni);  il parere sulla “Piattaforma contro il lavoro sommerso “, di cui è stato relatore il lettone Dainis Turlais del gruppo politico Alde), in sessione plenaria prevista per i prossimi 3 e 4 giugno prossimi alla presenza del presidente della Commissione europea Junker.

La situazione economica e sociale che sta attraversando l’Europa impone nuove strategie per una rinascita e riorganizzazione industriale, salvaguardando, il più possibile, il lavoratore sia dal punto di vista delle condizioni di lavoro, sia nell’ambito della sicurezza e della salute sul posto di lavoro. Gli sforzi che le istituzioni europee stanno mettendo in atto per stimolare il superamento della fase di stallo in cui versa l’Europa prevedono un maggiore impegno da parte degli enti locali e regionali ad essere parti attive e propositive di un programma di riorganizzazione industriale e di tutela del lavoro per sostenere un rilancio dell’economia. Questo si traduce, quindi, nella tutela del lavoratore sia all’interno dell’organizzazione industriale, ovvero sicurezza e salute, sia a livello socio-economico con la tutela dei posti di lavoro e la lotta alle attività che ne destabilizzano il mercato come, ad esempio, il lavoro sommerso.

Al seminario partecipano, oltre ai relatori, 25 membri della commissione Sedec.

 

Ad aprire il seminario, alle ore 9.30, sarà il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, quindi sarà la volta del sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova e di Yoomi Rcnstròm, presidente della Commissione Sedec, Comitato delle regioni. Moderatore sarà l’assessore alle Politiche per il lavoro della Regione Puglia, Sebastiano Leo. Interverranno Laura Agea, membro del Parlamento europeo, relatrice ombra della relazione sul tema “Un quadro strategico dell’UE in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2014-2020”, Mauro D’Attìs, membro del Comitato delle regioni, Consigliere comunale di Brindisi, relatore del parere del Comitato sul tema Un quadro strategico dell’Unione europea in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro 2014-2020”, Fabiola Leuzzi, Datori di lavoro, membro del Comitato consultivo per la sicurezza e la salute sul lavoro per la Commissione europea per Confìndustria e un rappresentante della società italiana di medicina del lavoro ed igiene industriale.

Nel corso della sessione sul tema “Tutelare il lavoratore promuovendo una cultura della prevenzione”, si prenderà in esame l’importanza del coordinamento a livello Ue delle misure per affrontare i rischi legati alla salute e alla sicurezza sul lavoro e per realizzare un miglioramento continuo e progressivo delle condizioni di lavoro. Si discuterà altresì il ruolo importante svolto dagli enti locali e regionali nell’integrazione delle normative, nella promozione della “cultura della prevenzione” e della corretta applicazione degli standard di prevenzione, nonché nel sostegno all’attività di rappresentanza e alla tutela collettiva della sicurezza.

 

A seguire è prevista un’altra sessione di lavori dal titolo “Tutelare il lavoratore lottando contro il lavoro sommerso”. L’incontro sarà moderato dall’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Lecce, Alessandro Delli Noci, Sono previsti gli interventi di  Dainis Turlais, membro del Comitato delle regioni, relatore del parere sul tema “Piattaforma contro il lavoro sommerso”, di Alfredo Prete, presidente della Camera del Commercio e dell’industria di Lecce, di Isabella Riletta, direttore delle ricerche presso Eurofound e di un rappresentante della Confederazione italiana agricoltura.

Sarà l’occasione per discutere in che modo l’economia sommersa, specie nell’attuale crisi, abbia ripercussioni a breve e a lungo termine sulle condizioni di lavoro, sui diritti a pensione e sull’accesso all’assistenza sanitaria, soprattutto per i gruppi vulnerabili, quali le donne e i lavoratori migranti. Nel corso della sessione, si prenderà in esame l’importanza cruciale delle conoscenze e delle esperienze degli enti locali e regionali nella lotta al lavoro sommerso, dal momento che essi collaborano con i servizi per l’impiego, gli enti previdenziali e le reti formali e informali di cittadini.

 

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Cos’è il Comitato europeo delle Regioni?

 

Il Comitato europeo delle regioni (CdR) è stato creato nel 1994 quale assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell’Unione Europea. Si compone di 350 membri – presidenti di Regione, sindaci, oppure rappresentanti eletti di regioni e città – provenienti dai 28 Stati membri dell’Ue.

I membri devono essere democraticamente eletti e/o essere titolari di un mandato politico nel loro paese di ungine. Attraverso il CdR. gli enti regionali e locali dell’UE possono avere voce in capitolo sugli sviluppi della legislazione europea che incide sugli enti regionali e locali.

Da quando è stato istituito, più di 20 anni fa, il CdR si adopera per avvicinare i cittadini all’Unione europea. E comunemente accettato che:

– il 70 % della legislazione europea ha un impatto diretto a livello regionale e locale; i cittadini europei devono essere coinvolti nella costruzione dell’Ue;

– il 50 % dei cittadini dell’Ue ritiene che i propri rappresentanti eletti a livello locale e regionale siano i più indicati per rappresentarli a livello dell’Ue;

– gli organi eletti a livello locale e regionale vicini ai cittadini dovrebbero poter esprimere il loro punto di vista durante la fase preparatoria della legislazione europea.

L’importanza del ruolo del CdR è stata riconosciuta e rafforzata dal Trattato di Lisbona nel 2009. Ma in che modo II CdR avvicina l’UE ai cittadini? I  membri del CdR vivono e lavorano nelle regioni o citta di provenienza e, quindi, sono a contatto con le preoccupazioni dei loro elettorato. Essi parlano a nome dei loro elettori nel centro stesso del processo decisionale e legislativo europeo, e li tengono aggiornati sugli sviluppi a livello dell’UE attraverso l’organizzazione di riunioni e convegni del CdR nelle loro regioni o città.

I principi fondamentali di governance multilivello che guidano i lavori del CdR sono tre: sussidiarietà, prossimità e partenariato.

Sussidiarietà

– le decisioni nell’Ue devono essere prese il più possibile vicino ai cittadini; – le istituzioni e gli organi dell’Ue non devono adottare misure che potrebbero essere realizzate in modo più efficace dalle autorità nazionali o dagli enti locali e regionali;

– il Comitato delle regioni ha il diritto di adire la Corte di Giustizia dell’Unione europea in caso di violazione del principio di sussidiarietà (tale diritto è sancito nel Trattato di Lisbona).

Prossimità

– tutti i livelli di governance devono essere “vicini ai cittadini”;

– la trasparenza dell’azione delle autorità nazionali e degli enti locali e regionali è essenziale per garantire la partecipazione dei cittaoini al processo democratico.

Partenariato

– i quattro livelli di governance (Ue, nazionale, regionale e locale) collaborano strettamente per assicurare una buona governance europea;

– questi quattro livelli di governance sono indispensabil e devono partecipare all’intero processo decisionale

I Trattati successivamente firmati hanno ampliato il ruolo del CdR. Dall’entrata In vigore del Trattato di Lisbona, il CdR deve essere consultato lungo tutte l’Iter legislativo nelle seguenti materie:

– coesione economica e sociale

– reti transeuropee

– salute

– istruzione e cultura

– occupazione

– politica sociale

– ambente

– formazione professionale

– trasporti

– protezione civile

– cambiamenti climatici

– energia

 

Della Commissione Politica sociale, istruzione, occupazione ricerca e cultura (Sedec) del Comitato Europeo delle Regioni fanno parte il presidente Yooml  Renstrom (Svezia) il vicepresidente belga Alain Hutchinson e il vicepresidente vicario, l’ungherese  Raymund Kovacs.

Tra i componenti figurano anche il lettone Dainis Turlais e il

Category: Costume e società

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