L’ASSESSORE GUIDO PER LE SCRITTE IN CITTA’ SE LA PRENDE CON I NEGOZI DI FERRAMENTA, E IL WEB SI SCATENA

| 24 Febbraio 2016 | 0 Comments

(v.m.)______L’Assessore all’ambiente Andrea Guido va all’attacco contro coloro che sporcano la città con le scritte sui muri e sui monumenti; ecco cosa scrive sul suo profilo Facebook:

” Torniamo ad occuparci degli atti vandalici avvenuti in centro…che hanno visto anche l’imbrattamento di muri e prospetti di edifici storici e religiosi come la chiesa di Sant’Irene, sui quali sono apparse scritte che non meritano neanche di essere commentate, vorrei fare questa piccola considerazione.
L’art.3, comma 4, della Legge 15 luglio 2009 prevede che “chiunque vende bombolette spray contenente vernici non biodegradabili ai minori di anni 18 è punito con una sanzione amministrativa fino a 1.000 €”.
E poi continua:
” Probabilmente se ci fosse un maggiore impegno da parte dei commercianti nel rispettare questa disposizione e maggiori controlli da parte di chi ne ha competenza, episodi come questo non sarebbero così ricorrenti. Le leggi, i regolamenti e le ordinanze non devono andare nel dimenticatoio così facilmente, occorre perseverare se si vogliono ottenere i risultati. In ogni provvedimento risiede una determinata logica ed esso non può essere rispettato a singhiozzo.
Pulire i muri dai graffiti non autorizzati (ma il più delle volte parliamo di semplici scritte anche brutte da vedere e con messaggi discutibili) rappresenta un costo per l’Amministrazione Comunale e, come ben sapete, questi soldi, alla fine, siamo tutti noi a sborsarli”.
Seguono una serie di commenti.

Ora, io credo che qualcuno dovrebbe spiegare all’assessore all’ambiente del Comune di Lecce Andrea Guido che è semplicemente assurdo che l’assessore responsabile della pulizia e del decoro della città possa solo immaginare di appioppare la responsabilità delle scritte sui muri a chi gestisce i negozi di ferramenta,  che a suo dire, venderebbero le bombolette di vernice spray ai minorenni? Siamo all’assurdo. Ma dove sta scritto che gli imbrattatori di professione sono minorenni? E se anche lo fossero, sarebbe un problema per loro mandare un amico maggiorenne ad acquistarle?

Inoltre, come si può sostenere, che quelle scritte “non meritano neanche di essere commentate”.
Questo vuol dire che i nostri amministratori non si sforzano neppure di tentare di capire quali siano i motivi che spingono queste persone a farlo, a quali gruppi appartengano, quale filosofia o visione del mondo abbiano, e quindi chi siano, e di conseguenza come affrontare e risolvere il problema.

Chi imbratta i muri oggi, a differenza del passato, non ha nessuna giustificazione, perché l’attuale tecnologia (e Grillo lo ha dimostrato)  permette a chiunque di dialogare col mondo intero,  ma anche perché gli attuali imbrattatori di muri appartengono politicamente alla stessa area politica e culturale di chi oggi sta al governo e detiene le leve dell’informazione.

Il problema è che a Lecce, dove l’amministrazione sostiene di essere lontana dal pensiero dell’estrema sinistra, si nota non solo una sudditanza culturale, ma anche una pochezza politica, che non è grado di fermare non solo fenomeni di violenza e di illegalità,  ma  con il suo lassismo e  la sua incapacità si rende pure complice del degrado urbano della città.
La Provincia guidata dal Presidente Gabellone, ed il Comune di Lecce con il Sindaco Perrone hanno garantito finanziamenti e strutture ad associazioni all’interno delle quali poi crescono i cosiddetti antagonisti.
Questo avviene perché tali associazioni hanno alle spalle il sociologo di partito, sempre lo stesso buono per tutte le battaglie, pronto ad andare in televisione per difendere l’indifendibile; il giornalista al soldo del partito o il docente universitario progressista, pronti a scrivere l’articolo di fondo sul quotidiano locale; infine il politico o l’intellettuale radical scic, che magari ci spiegheranno come la libertà vada esercitata anche fuori dalle regole, perché quando una legge è ingiusta è giusto non rispettarla.
Per cui, Gabellone e Perrone e i loro accoliti, per non esser disturbati nelle loro manovre quotidiane, concedono mance e prebende a coloro che sono i loro avversari, purché li lascino in santa pace ad amministrare le loro piccole e grandi cose.

Naturalmente, se invece qualche associazione indipendente chiede un piccolo contributo alla Provincia o al Comune di Lecce per realizzare iniziative culturali, anche di spessore, viene risposto che non ci sono risorse.
E così Lecce scende sempre di più nella graduatoria delle città italiane, ma Perrone è il sindaco più amato ( quando si è pappa e ciccia coll’opposizione).

 

Category: Cronaca

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.