LA STORIA / UCCELLI DI ROVO NEL BASSO SALENTO

| 9 Giugno 2016 | 0 Comments

(g.p.)______Titolo: ‘Uccelli di rovo’, in versione salentina, per la precisione nel Capo, dove si trova il nostro Twin Peacks. Stalking pure, ma questa volta all’ incontrario. Infine, law&order, con tanto di avvocati e periti in tribunale.

Insomma, una serie televisiva dalla miscela esplosiva, andata avanti da tempo, oramai due anni, di cui si è appreso solo oggi, per quanto senza le generalità, o altre indicazioni, che possano portare all’ identificazione dei protagonisti: e solo che non è finzione da telenovela, è la realtà.

A cominciare da una donna che si innamora di un prete, un cult, che, come insegnano gli esperti di psicologia femminile, accade più di frequente di quanto si possa supporre, anche se poi si consuma nel nulla, o nel silenzio.

‘Stavolta no. Ed è successo un casino.

Trama.

Lui è il parroco del paese, e accudisce le anime. Non guarda ai corpi, nemmeno quello di una donna di 36 anni, più giovane di lui di sei, che comincia a lanciargli occhiatine, sorrisini e quant’ altro.

Fa finta di non capire.

Peggio. Arrivano le profferte più esplicite, allora. Rispedite alla mittente.

Ma lei non ci sta, a essere rifiutata: sempre come insegnano gli esperti di psicologia femminile, quando è lei a prendere l’ iniziativa e si vede respinta, si fissa ancora di più, e non c’è verso di convincerla.

Comincia così a tempestarlo di messaggini, telefonate, pensieri, parole, opere e omissioni.

Qual è il tuo problema?

– Ma come, quale è? Sono un prete!

E dagli, tira e molla per altri mesi ancora.

Ma ogni limite ha la sua pazienza: gli agguati.

Il paese è piccolo, la gente mormora, non si può più andare avanti così.

La goccia che fa traboccare il vaso, un’ aggressione per strada, in cui lo piglia a parolacce, oltre a minacciarlo in tutti i modi.

E allora parte la denuncia ai carabinieri.

L’ iter giudiziario, approdato in Tribunale a Lecce, si complica.

Il pubblico ministero chiede una perizia psichiatrica.

A giudizio dello psichiatra incaricato dal magistrato, lei sarebbe affetta da un “disturbo compulsivo di natura sessuale”, che non si capisce bene che cosa significhi, a meno che non vogliamo considerare l’ amore stesso, di per sé, partendo dalle lezioni di Petrarca e Ariosto in avanti, una vera e propria follia.

Ma tanto basta al pubblico ministero per chiedere al gip di adottare una misura di sicurezza, probabilmente un divieto di avvicinamento – le fonti giudiziarie non sono state chiare al riguardo – per impedirle di continuare a molestare il prete.

Ieri, nel Tribunale di Lecce, si è svolta la prima udienza dinanzi al gip, che dovrà decidere se adottare la misura cautelare.

Per sapere come andrà a finire, bisognerà aspettare la puntata finale.

Intanto, gli avvocati della difesa hanno chiesto al giudice di respingere la richiesta del pm, sostenendo che la pericolosità della donna sarebbe stata contingente e limitata alla fase acuta del sentimento, frattanto scemato.

Insomma, alla ine lei se ne è fatta una ragione, sembra. E adesso cerca solamente di evitare guai giudiziari, almeno quelli, perché, per il resto, sarà difficile dimenticare.

 

Category: Costume e società, Cronaca

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