Vada pure… / CONDOMINIO MELTING POT

| 26 Giugno 2016 | 0 Comments

di Elena Vada______ 

Edificato nel Dopoguerra, è un enorme casermone di dieci piani. Come le costruzioni dell’epoca, è anonimo. Costruito, probabilmente in economia, da un unico proprietario, non porta traccia di ristrutturazione alcuna. Anche l’ascensore, sempre rotto, è dei tempi che furono, con tutte le porte sgangherate e le scritte, mai cancellate. Parolacce, cuori, commenti d’amore, sigle. C’è pure un W IL DUCE!

Ogni pianerottolo può raccontare una storia di vita. Tutte insieme, fanno il Decameron in edizione specifica e preziosa tutta così tanto tipicamente torinese.

Ancora oggi, se ci si incontra tra coinquilini, in attesa dell’ascensore, ci si scambiano mille informazioni…Principalmente sugli altri; solo parzialmente, personali. E’ così che si conoscono le vicende da Grand Hotel (vere o false che siano), sulle quali ognuno poi, fa le proprie congetture…Aggiungendo le fantasie.

In ogni piano, ci sono tre appartamenti, quindi, siamo trenta famiglie, accompagnate da dodici cani, otto gatti, due cocorite inseparabili, due canarini, e altro Non altrimenti identificato..

Un’Arca di Noè.

Per quanto riguarda le lingue parlate, è una “Torre di Babele”.

Tutte gli idiomi, i dialetti, gli slang, del mondo, sono qui in questo stabile, in una comprensione totale. Si, ho detto comprensione. Oggi chi non parla due parole di rumeno, piemontese, pugliese, napoletano, inglese, spagnolo, portoghese, afro-qualchecosa?

Da questo avete capito quante e quali, siano le etnie che si mescolano nel condominio.

E poi..Come in ogni film che si rispetti, c’è il personaggio speciale: il nostro protagonista è detto: il “Boss”

Veneto, abita in quell’appartamento dalla fine della costruzione, ovvero è il primo che ha messo piede in questa casa, circa sessant’anni fa.

E’ la memoria storica, il gazzettino ufficiale, il registro, l’anagrafe vivente del palazzo.

Ad esempio, tra le cose che racconta, dice che sul mio piano (il decimo) è nato un bambino. Cinquanta e più, anni fa, la partoriente era in procinto di dare alla luce il quinto figlio, ma l’ascensore (al solito) era rotto. Lei non poteva scendere ,né i barellisti salire per portarla all’ospedale.

Poi aggiunge: – ”Vede cosa vuol dire abitare nell’attico?”. E io, tra me e me, penso “Ma che attico e attico?!”

Comunque, Bastiano ha visto: vita, morte, sposalizi, separazioni. Guardie e ladri..Litigi e amori. Ha sentito urla e Croce Rossa, feste e drogati, manette e brigatisti. Prostitute, protettori, spacciatori. Anche i “miracoli” forse, a quanto dice lui……

Ma anche “brava gente”, che faceva l’operaio alla FIAT o alla Michelin, o mercatari diventati milionari.

Dice Bastiano-:”…eh ce n’erano di ricchi come Lei che viveno nella Suite!- (ma non era l’”Attico”?).

C’era gente per bene, ma poi, quando è stata meglio, si è comprata la villa.

-:”Bastiano e tu?” chiedo – :”eheheh…..a me, me gan rovinà le tose, go avuto due che mi hanno mangiato il Bar che g’avevo”

Gli anni di questo uomo (mai dichiarati ufficialmente)sono, saranno..Potrebbero essere….Forse… Calcolando che ne aveva tot quando c’era “Lascia o Raddoppia”…BOH?! Non si sa, in compenso continua a fare la corte a tutte le belle donne del rione. A me, fa le imboscate. Mi segue da lontano e mi becca sempre davanti al famigerato ascensore in salita. PERICOLOSISSSSIMO!!!! Lui abita al terzo, però mi accompagna, “per galanteria e gentilezza” (dice ), fino al decimo. I polipi hanno meno braccia..Ve l’assicuro!

Tra l’altro lui paga il telefono alla Stipel, non ha cellulare e si pettina alla Little Tony.

Sotto di me, ovvero al nono piano, abita una piemontese puro-sangue, vedova da poco. Credo che pensi di essere già in convalescenziario…. E dire che non è tanto anziana, ma ha proprio il caratteraccio delle piemontesi vecchio stampo “Falsa e Cortese”.

Quando ho finito di traslocare, due anni fa, (ero sfinita) la Signora Gemma è salita e si è presentata alla mia porta, e,strimpellando il campanello con insistenza , mi ha chiesto d’entrare per parlarmi( e credo per sbirciare e mettere il naso ovunque).

Colpita da questa gentilezza, la faccio accomodare e le stringo la mano -:”Piacere Elena, piacere Gemma” e la signora Gemma incomincia, con tono duro dicendomi -:”bituma bin le cose an ciair (mettiamo le cose in chiaro) subit: chila a deu nen caminè inte cà cun i tachet, ca scata an bel pair ad savate (non deve camminare con le scarpe coi tacchi, ma si compri un paio di pantofole)- :”Poi a deu nen bùtè roba ca’ sgocciola, e deu nen tachè la machina da lavè dop ott ure (non deve stendere roba che gocciola, e attaccare la lavatrice dopo le otto) e, an racumandi, ad butè i feltrin suta le cadreghe e la taula (e, mi raccomando di mettere i feltrini sotto le gambe delle sedie e del tavolo, per non far rumore)e atensiun ai fiur. Insomma un decalogo d’ indicazioni da seguire (buona educazione) che mi hanno lasciata stupita, offesa e molto irritata.

Ma l’ultimo sgarbo me lo ha fatto alla riunione di condominio e successivamente in tutto il quartiere, chiamandomi, tra l’altro, “NAPULI FRUSTA” che, vi assicuro, è una vera ingiuria. E POI, COSA AVREI FATTO DI COSI’ BIECO E INCONCEPIBILE???

-:”Chila, as bùta a fè al sufrit per il ragù alla napuli (che a mi an fa scrn) a sett ure dla matin. An ruvina la culasiun, che mi fasu col cafè e lait” (Lei, si mette a fare il soffritto per il ragù (che a lei fa schifo) alle sette del mattino e mi rovina la colazione col caffè latte). Uno scandalo, che vergogna!

Voi non ci crederete, ma, dopo un anno di rimproveri senza senso, mi sono abituata..E quando ci incontriamo, l’abbraccio e la bacio. Credo che sia la cosa migliore per la continuazione di una decente convivenza… (Chissà come sarò io a quell’età).

E’ stata dura abitare qui. Ormai mi sono abituata e so, piano per piano, cosa si mangia oggi, per esempio: I° cotolette, II° minestrone, e salendo: baccalà, cime di rapa, broccoletti, bollito, patatine fritte…Uno o due piani si saltano perché sono abitati da operai turnisti. Al sesto canne a manetta (sono studenti di tutte le regioni). Sempre cavoli e aglio dove ci sono i rumeni. Pesce alla griglia sul balcone, il venerdì, dove abitano meridionali. Insomma è un condominio, davvero molto, ma molto VISSUTO! Anche come odori.

E,:”A casa tua Elena, che si mangia?”

Quando arrivo al decimo piano a piedi perché(come al solito) l’ascensore è rotto, mi è passato l’appetito.

Guardo nel frigo e mi assale un Urlo da oltretomba, con eco. Allora, che ne dite di una bella pizza e un’insalatina?

-:”Pronto, PIZZERIA IL VESUVIO? Una capricciosa con mozzarella di bufala, grazie. Si,si l’indirizzo è quello… ho una brutta notizia per lei,l’ascensore è rotto. Vabbè pago il supplemento!”.

Chissà se è già troppo tardi per una bella la doccia? Non vorrei fare troppo rumore…D’acqua scrosciante. La faccio!

Tanto io non mi centrifugo…

Evviva Lecce, le Puglie e tutto il meridione!

Evviva l’autentica cortesia, gentilezza e umanità che ancora esiste quaggiù.

 

 

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura

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