LA TARI CONTINUA AD AUMENTARE IN MANIERA VERTIGINOSA E DEL TUTTO INGIUSTIFICATA

| 9 Settembre 2016 | 0 Comments

di Stefania Isola * (avvocato – per leccecronaca.it)______

Il dato sembra preoccupante: a fronte del calo dell’11% tra il 2010 e il 2015 della produzione dei rifiuti in Italia, la tassa associata (prima Tares e adesso Tari) nello stesso periodo è cresciuta del 55%, 3 miliardi di euro.

Questo è quanto rilevato da una indagine della Confcommercio. Dal 2008 a oggi, secondo un’indagine di Confesercenti, l’aumento è stato del 100%.

Le più tartassate sono state le attività di ortofrutta, le pizzerie, le discoteche (+ 600%) ed, a seguire, i ristoranti (+500%).

Nel rapporto si notano anche grandi divari territoriali: a parità qualità del servizio, la spesa per la gestione dei rifiuti varia significativamente persino tra Comuni vicini, con picchi che sfiorano il 900%.

Il divario si rileva anche considerando le stesse categorie economiche: per un albergo di mille metri quadri lo scostamento arriva al 983%, passando da un minimo di 1.200 euro a un massimo di 13mila euro.

Analogamente per un ristorante di 180 metri quadri: lo scostamento va dai 500 euro l’anno per arrivare a quasi 10mila euro, ovvero più del 1.900%.

Nell’indagine viene ragionevolmente ipotizzato che l’aumento sia dovuto soprattutto nell’inefficienza dei Comuni.

Il 62% dei Comuni capoluogo di provincia ha speso per la gestione dei rifiuti più del proprio fabbisogno, garantendo, al contrario, livelli di servizio e prestazioni inferiori.

Se un esempio positivo è la città di Fermo, dove la gestione dei rifiuti ha una spesa per abitante di 86 euro e circa il 52% di risparmi, maglia nera è la città di Brindisi, dove, lo scorso anno, sono stati spesi 308 euro a cittadino, il 97,54% in più rispetto al fabbisogno standard.

Nel 2015 il provento riscosso dallo Stato attraverso la Tari è stato di 8,7 miliardi di euro, 9,7% in più rispetto all’anno precedente.

I maggiori aumenti si sono avuti nelle regioni del Centro (+15,8%) e al Sud (+10,5%). Nel Nord Ovest la crescita è stata dell’8,7%, al Nord Est del 5,9% e nelle Isole (Sicilia e Sardegna) del +2,9%.

Nel 2016 la tassa è ancora aumentata. Secondo uno studio sui costi relativi per il mantenimento di una casa (un appartamento-tipo, di 90 mq in una zona semicentrale di una grande area metropolitana), il 2016 segnerà un incremento mensile rispetto allo scorso anno pari al 4%.

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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