IERI SERA AL POLITEAMA GRECO MARCO TRAVAGLIO HA PORTATO A LECCE IL SUO SPETTACOLO SUL REFERENDUM

| 1 Ottobre 2016 | 0 Comments

di Cesare Peluso______

Con la consueta ironia pungente e la solita verve polemica, ieri sera Marco Travaglio ha calcato le scene del Teatro Politeama Greco di Lecce, per una delle tappe dello spettacolo con il quale sta attraversando la Penisola, “Perché No, tutte le bugie del referenzum”.

Il Politeama era gremito, il pubblico ha ascoltato composto e con molta attenzione, intervallando le sarcastiche battute del direttore de “Il Fatto Quotidiano” con applausi sinceri e risate (forse un po’ amare).

Tema centrale dello spettacolo è l’appuntamento referendario del 4 dicembre, che vedrà gli Italiani impegnati nell’esprimere un parere sulla riforma costituzionale scritta a quattro mani (anche se Travaglio preferisce definirla “a quattro piedi”) dalla ministra Boschi e dal senatore Denis Verdini.

Travaglio ha passato in rassegna tutto il percorso parlamentare che ha condotto all’approvazione del testo di revisione costituzionale che, non avendo raggiunto la maggioranza dei 2/3 del Parlamento, verrà sottoposto a referendum confermativo.

Il giornalista ha illustrato le ragioni del “Sì”, smontandole una per una senza pietà, con una precisione ed una competenza da far invidia a qualsiasi costituzionalista.

Egli non si è fatto scrupolo nel mettere in ridicolo le tesi a sostegno del “Sì”, evidenziandone la pochezza, ma soprattutto mettendo in risalto l’incompetenza costituzionale degli autori della riforma, la loro inadeguatezza al cospetto dei “Padri Costituenti” del 1948 e sottolineando i vari passi indietro sul piano della democraticità della nostra Repubblica, che si verrebbero a produrre qualora la “riforma Boschi-Verdini” dovesse entrare in vigore.

Travaglio ha svelato poi le bugie che la propaganda renziana cerca di veicolare, illudendoci di fantomatici ed iperbolici risparmi in termini di costi della politica e di un’abolizione del Senato che in realtà resterebbe in piena attività, solo mutando la sua composizione e perdendo la sua elettività a danno di quella democraticità, mentre essa dovrebbe essere, e si spera anche restare, uno dei principi fondanti del nostro sistema giuridico.

I due monologhi del direttore sono stati intervallati da un siparietto comico in cui egli ha immaginato di avere un confronto, faccia a faccia, sui temi del referendum con la ministra, visibilmente impacciata, Maria Elena Boschi, magistralmente interpretata dall’attrice Giorgia Salari.

Nel finale, Marco Travaglio ha tenuto a precisare che il suo sostegno alle ragioni del “No” si fonda, non su ipotetiche dimissioni del governo in carica (“… su Renzi poi magari voteremo un’altra volta, se vorrà candidarsi”), bensì sull’appassionata e sincera voglia di difendere la Costituzione Repubblicana del 1948, scritta da Costituenti con la C maiuscola e non da un Parlamento di nominati (con una maggioranza, frutto del sistema elettorale del cosiddetto “Porcellum”, drogata da un premio di maggioranza già dichiarato incostituzionale dalla Consulta).

Calato il sipario, nel foyer il giornalista ha ricevuto i saluti (e, probabilmente, i complimenti) fra gli altri, dei senatori pentastellati Daniela Donno, Barbara Lezzi e Maurizio Buccarella. Inoltre ha autografato decine di copie del suo libro, prestandosi agli immancabili e numerosissimi selfie degli spettatori fino a oltre mezzanotte.

 

Category: Costume e società

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