TAP / CANTIERE DI NUOVO ISOLATO A MELENDUGNO. IL PRESIDIO NO TAP IMPEDISCE L’ INGRESSO DEI MEZZI. LA TAP PROTESTA A SUA VOLTA E ACCUSA: “Un’ area di Melendugno è da tempo sottratta alle leggi della Repubblica”
(Rdl)______Questa mattina, mentre in duecento portavano la protesta a Lecce città, come riferito nel nostro ‘pezzo’ immediatamente precedente, altri manifestanti ‘No Tap’, rimasti al presidio davanti al cantiere di Melendugno, hanno impedito l’ ingresso di un autobotte per innaffiare gli ulivi posti nei vasi e destinati a rimanere là.
In un comunicato stampa, la Tap sostiene che “per l’ottavo giorno consecutivo le piante messe provvisoriamente in sicurezza nel sito (comprese le 11 spostate ieri) sono rimase prive di acqua: così viene per l’ennesima volta confermato che ai manifestanti e agli attivisti del presidio delle piante di ulivo non importa assolutamente nulla e che un’area del territorio nazionale, un’area del territorio di Melendugno è da tempo sostanzialmente sottratta alle leggi della Repubblica, in balia della violenza esercitata da un piccolissimo gruppo”.
GLI OPERAI POTRANNO ANNAFFIARE GLI ALBERI PRESENTI NEL CANTIERE SOLO NEGLI ORARI IDONEI
Ieri mattina, mentre molti manifestanti erano impegnati nell’incontro fuori dalla prefettura, Tap ha deciso di inviare i suoi operai al cantiere, senza l’accompagnamento dei vigili, che garantisco quantomeno che non ci siano ulteriori abusi e scorrettezze.
Al cantiere in quel momento si trovavano solo 2 persone che allarmate e impaurite da quello che poteva succedere, hanno cercato di impedire l’ingresso degli operai. L’Assemblea di ieri sera ha deciso che gli operai potranno annaffiare gli alberi rimasti in cantiere per garantire la loro sopravvivenza, ma ciò dovrà avvenire negli orari più idonei per il beneficio degli alberi, quindi intorno alle 19.30/20.00 e non a mattinata inoltrata, come volevano fare ieri, ciò soprattutto in vista dell’approssimarsi della stagione estiva.
PERCHE’ GLI OPERAI DI TAP HANNO SOTTRATTO ALCUNE PIETRE DEL MURETTO A SECCO DELLA MASSERIA DI SAN BASILIO?
Alcuni No Tap hanno notato che gli operai di Tap, scortati dalla polizia, hanno caricato sui propri mezzi alcune delle pietre rimaste ancora a terra, affianco al muretto secolare della Masseria di Sal Basilio, che sempre i No Tap hanno provveduto a rimettere in sesto. Ci sembra un gesto alquanto strano e vorremmo capire perchè e dove quelle pietre siano state portate.
Un surreale comunicato pubblicato su Facebook di una non meglio identificata assemblea NoTap pretende di dettare regole sull’accesso al cantiere, indicando gli orari per l’effettuazione dei lavori e perfino quale forza di polizia debba accompagnare i mezzi che si recano in zona.
Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere per l’ennesima conferma che un manipolo di violenti continua a sottrarre alla applicazione delle leggi dello Stato un’area, non importa quanto piccola della Repubblica Italiana.
E, ad ulteriore riprova della cultura politica totalitaria e violenta di questo gruppo, alla pretesa di imporre con la forza il proprio potere, si associa la menzogna più spudorata nel tentativo di capovolgere la realtà: i responsabili della distruzione di un muro secolare, un bene del patrimonio culturale e storico del territorio abbattuto per farne barricate, dopo aver sceneggiato una “ricostruzione” per la quale non avevano né le autorizzazioni né le competenze (tanto è vero che l’hanno lasciata a metà), accusano TAP di aver portato via delle pietre…
Nella tarda serata di ieri Primo Maggio, per l’ennesima volta si è svelato il volto violento del gruppo che dal cosiddetto Presidio NoTap cerca di imporre contro le leggi dello Stato quella della giungla, della prevaricazione, dell’aggressione.
Per più di un’ora è stato impedito il cambio turno delle guardie giurate che vigilano sul cantiere, e quelle rimaste intrappolate nell’area recintata sono state fatte ripetutamente oggetto di lanci di sassi che fortunatamente non hanno colpito le persone causando però danni alle automobili di servizio.
Il gruppo di scalmanati ha pesantemente insultato e minacciato i lavoratori presenti, mentre altri, con arnesi professionali provvedevano a tagliare ben trentacinque grate della recinzione, cinque delle quali sono state rimosse e rubate.
Ieri sera alle 22.30,a conclusione di una giornata proficua e molto partecipata,venivamo richiamati telefonica perchè a dire degli agenti almaroma gli era stato impedito di fare il cambio turno.
A una verifica veloce,le foto sono state scattate alle 22.33,non risultava nessun impedimento al cambio turno.
Alla richiesta di spiegazioni da parte di alcuni ragazzi del presidio un agente brandendo un manganello pieghevole a detto a uno dei ragazzi “fatte li cazzi toi ca vengu e te zaccu de casa”.
Non è la prima volta che la guardia giurata(?) in questione minaccia gli avventori del presidio con atteggiamenti mafiosi,è altre persone che si sono avvicinate gli hanno fatto notare che il suo atteggiamento è MAFIOSO.
A buon conto ci riserviamo di denunciare qualsiasi episodio di manaccia o provocazione che TAP metterà in atto.
Vi ricordiamo che la settimana scorsa alcuni dipendenti TAP vestiti da agenti Almaroma hanno messo in atto un altra provocazione,passeggiando sui muretti e armeggiando sulle grate nell’atto simbolico di montarle/smontarle,sempre armati di pistola.
Qualcuno sta giocando a divedere il popolo che è contro la costruzione del gasdotto.
L’infiltrazione dei”Ora è sempre Resistenza” non fa bene alla causa.