‘UN PIANO DA PARTE DEI COMUNI, CHIAMATI POI A VIGILARE’. CRISTIAN CASILI CONTRO LO SFRUTTAMENTO E LA PRIVATIZZAZIONE SELVAGGIA DELLE NOSTRE COSTE: “Occorre regolamentare il sistema delle concessioni balneari

| 20 Agosto 2017 | 0 Comments

(e.l.)______Mai come quest’anno abusi riscontrati un po’ ovunque, e relativi provvedimenti di sequesto, numerosi e a volte clamorosi, sui litorali del nostro Salento, hanno evidenziato la necessità di dotare quanto prima i Comuni dei Piani delle Coste.

I tre interventi dell’altro ieri, ad opera della Guardia Costiera, rispettivamente in due località di Gallipoli e in una di Ugento, appartengono ad una lunga schiera di irregolarità. Sono infatti ben ventidue gli stabilimenti balneari sequestrati questa estate per occupazione abusiva del demanio. Tra lidi che si sono ampliati irregolarmente, moltiplicando gli ombrelloni, e chi invece ha occupato abusivamente un pezzo di spiaggia libera, lo scenario è da far west.

Sullo sfondo, la necessaria salvaguardia proprio delle spiagge libere, a vantaggio di tutti i cittadini, contro l’ arbitrio e spesso lo sfruttamento economico dei privati.

“Per arginare questo problema occorre regolamentare il sistema delle concessioni balneari”. Lo ha dichiarato questa mattina Cristian Casili, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle e Vicepresidente della V Commissione Regionale, che, poi, in una nota, è ritornato organicamente sulla questione:

I casi di abusi si sprecano, alcuni sono emblematici del livello di irregolarità a cui si è giunti. I sindaci delle nostre maggiori località rivierasche devono accelerare le procedure per dotarsi di uno strumento di pianificazione efficace. Solo in questo modo è possibile allontanare appetiti e pressioni da parte di imprenditori senza scrupoli e della criminalità organizzata, che ha ben presente il business generato da tali attività a discapito di imprenditori onesti. Non solo. È anche compito dei sindaci, una volta concessi i permessi, vigilare e controllare che gli interventi realizzati siano conformi alle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni, in modo da evitare illeciti anche pesanti, come il caso di una piscina realizzata abusivamente in uno stabilimento a Torre San Giovanni, in palese difformità rispetto alla concessione rilasciata dal Comune di Ugento”.

Che fare, dunque? Cristian Casili si rivolge direttamente al presidente della Regione Michele Emiliano:

“In questo contesto la Regione Puglia non è esente da responsabilità. Infatti la legge regionale 10 aprile 2015, n. 17 impone alla Giunta regionale, in caso di inadempienza da parte dei Comuni, di sostituirsi per l’osservanza degli obblighi di legge, nominando un tecnico competente in qualità di commissario che possa adempiere alla redazione del Piano nel termine di centottanta giorni, addebitando i costi al comune inadempiente.

Mi chiedo perché, alla luce di un quadro normativo chiarissimo, la Regione non stia facendo la sua parte, dimostrando ancora una volta la sua lontananza dai problemi che si riscontrano sui territori, eludendo le sue stesse leggi.

La mancanza di regole, lo vorrei ricordare al Presidente ed ex magistrato Emiliano, è il substrato ideale dove far attecchire gli interessi della criminalità organizzata, che sulle concessioni balneari ha posato gli occhi da diverso tempo.

Solo pochissimi Comuni hanno terminato l’iter autorizzativo ed alcuni attendono l’espletamento della Vas (Valutazione ambientale strategica) da parte della Regione che deve accelerare per non lasciare alibi a quelle amministrazioni che devono procedere urgentemente all’approvazione finale che avviene in Consiglio comunale, passaggio fondamentale per regolarizzare la collocazione delle strutture balneari.

Urge cambiare rotta, le amministrazioni locali si affrettino a dotarsi del piano e anche la Regione faccia la sua parte”

 

 

Category: Cronaca

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