EMILIANO TRIVELLA DI PAROLE GENTILONI. MUTUA DAL FILM ‘MEDITERRANEO’ IL FINALE AD EFFETTO, DOPO AVER ANNUNCIATO DI ESSERE STATO INVITATO IN VATICANO DA PAPA FRANCESCO: ”Laudato sii, o mio Michele…”

| 9 Settembre 2017 | 3 Comments

(Rdl)______Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha inaugurato questa mattina a Bari la 81esima edizione della Fiera del Levante, alla presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dal sindaco di Bari Antonio Decaro, dal commissario dell’ente Fiera, Antonella Bisceglia, e del ministro per la Coesione e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti.

Pubblichiamo qui di seguito i passaggi più significativi del lunghissimo discorso di Michele Emiliano______

Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, signore e signori,
il sole, il mare della Puglia, la sua bellezza, il suo Popolo che accoglie i migranti allo stesso modo in cui è stato accolto nei secoli arrivando qui dalle diverse parti mondo, vi danno il benvenuto non a parole, ma attraverso l’impegno con il quale cerchiamo tutti i giorni di rendere fecondo ogni angolo di questa terra meravigliosa…
Siamo teste dure Presidente. E non molliamo mai.
Non molleremo sugli inutili permessi di ricerca petrolifera nel nostro mare. Lei si immagina cosa accadrà quando qualcuno proverà a sondare il mare del Salento con l’airgun sconvolgendo flora, fauna e struttura geologica del fondo marino pugliese?
Persino due salentini doc come il premio Oscar Helen Mirren e il grande regista Taylor Hackford, sono insorti in questi giorni chiedendo al suo governo di sospendere queste autorizzazioni.
Stiamo per formare all’interno della Agenzia Regionale per l’Ambiente l’Ufficio per la tutela del mare e per la promozione della blu economy. Faremo i soldi col mare senza inquinarlo. Può scommetterci.
La bellezza, presidente, è la cifra della nostra regione. Ed in suo nome stiamo lavorando a modifiche della legge urbanistica regionale per consentire ai sindaci pugliesi di fare più rapidamente i piani regolatori, coordinandoli con i piani delle coste. Consentiremo così ai pugliesi che lo desiderano di demolire i loro immobili troppo vecchi o troppo brutti, ottenendo in cambio del restauro del paesaggio o del disegno urbano, premi in cubatura per ricostruire in altri luoghi indicati dai Pug ciò che serve allo sviluppo delle comunità.
E i premi in cubatura ci saranno anche per coloro che demoliranno e ricostruiranno con criteri antisismici nel medesimo luogo ove attualmente sorgono…
Si dovrà studiare il costo dei processi industriali avendo riguardo non solo al costo dei consueti fattori della produzione, ma anche al costo di smaltimento o di salute dei modelli produttivi.
Se, come è ormai inconfutabile in letteratura, un processo industriale produce, ad esempio, PM10 che innalza la mortalità e la morbilità per le malattie cardiovascolari e respiratorie, occorrerà calcolare il danno così inferto alla singola vita umana ed al sistema sanitario nel suo complesso almeno fino quando la legge non vieterà questi processi. Il che ci auguriamo avvenga al più presto.
La legge pugliese sulla valutazione preventiva del danno sanitario, che è pacificamente applicabile per tutti gli stabilimenti industriali pugliesi, dovrà essere applicata ovunque e a chiunque senza deroghe per nessuno.
Il processo di decarbonizzazione messo a punto dalla Regione Puglia è una cosa seria e mira ad eliminare totalmente il carbone dalle nostre produzione il più in fretta possibile.
Persino Papa Francesco mi ha invitato presso la santa Sede per descrivergli le nostre intenzioni e il nostro piano ed abbiamo scoperto di essere perfettamente allineati al Suo pensiero.
Il Piano è stato condiviso con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e mira ad abbattere gli altissimi livelli di emissioni di Co2 e di diossine determinati soprattutto dall’Ilva di Taranto che per quanto diminuite nell’ultimo periodo a causa del dimezzamento produttivo.
Il Comune di Taranto e la Regione Puglia e tutte le associazioni ambientaliste in questa ottica hanno duramente contestato il piano ambientale presentato dagli acquirenti ILVA nelle note depositate dopo che la Regione Puglia aveva richiesto invano, nello scorso gennaio, il riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale chiedendo di rivedere i limiti emissivi del PM10 in modo tale da assicurare un impatto sanitario sostenibile…
Se anche l’Italia, come la Puglia, avesse una legge sulla partecipazione dei cittadini alle scelte politiche, le lobbies che tentano di influenzarle in violazione dell’interesse generale, troverebbero pane per i loro denti.
Se a Roma vigesse la stessa legge che abbiamo approvato in Puglia, i lobbisti che vogliono parlare con un politico o con un impiegato per sostenere il proprio business, dovrebbero iscriversi nell’apposito albo e annunciare la propria visita sulla agenda degli incontri leggibile da tutti.
Le lobbies sono importanti, ma non devono influenzare le scelte dei governi facendoli venire meno al principio d’imparzialità previsto dalla Costituzione…
Tra i temi che vorrei porre alla Sua attenzione, sicuramente c’è quello delle politiche per l’immigrazione che dovrebbe essere di esclusiva competenza dello Stato, e che invece, occupa un ruolo centrale nell’agenda del Governo regionale.
Abbiamo, infatti, attuato interventi finalizzati all’inclusione socio-lavorativa ed al miglioramento delle condizioni abitative dei lavoratori. Abbiamo superato gli “insediamenti informali” spingendo con tutte le nostre forze il Ministero dell’Interno ad azioni più decise di contrasto al sistema del caporalato mafioso. E ci siamo riusciti, se è vero che dopo 15 anni c’è stato lo sgombero del Gran Ghetto. E speriamo che l’opera diuturna della Prefettura e della Questura di Foggia impedisca che ridiventi terra nessuno.
Da circa un anno in Capitanata è stato avviato, in via sperimentale, lo sviluppo di progetti di agricoltura sociale innovativa. È stato progettato un modello alternativo di accoglienza, volto a migliorare le condizioni di vita dei braccianti che raggiungono la Puglia nei mesi della raccolta ortofrutticola estiva.
Il Governo regionale ha programmato la realizzazione di tre foresterie (due in Provincia di Foggia, una in Provincia di Lecce) capaci di ospitare 1.300 lavoratori migranti. La prima foresteria è stata inaugurata a Nardò lo scorso 23 agosto…
Il tema di chi fugge dal proprio paese fa venire in mente Mediterraneo di Gabriele Salvatores, uno dei più bei film italiani premiato col premio Oscar, espressamente dedicato a chi scappa alla fine della proiezione. Il sergente Lorusso, Diego Abbatantuono, cerca di convincere Antonio Farina, impersonato da Giuseppe Cederna, nascosto in un barile di olive, a lasciare l’isola per ritornare a casa. Nel tentativo di convincerlo gli dice: “Tonino sta cambiando tutto, c’è da rifare l’Italia, ricominciamo da zero, c’è grande confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente, dai, andiamo, costruiamo un grande bel paese per vivere, te lo prometto. Ma dai è anche il nostro dovere. Ma Tonino gli risponde: “Si sono dimenticati di noi ed io voglio dimenticarmi di loro. Rifare l’Italia, cambiare il mondo, io non sono capace, non ci credo”.
Questo dialogo descrive la differenza tra coloro che “rimangono” nel tentativo di cambiare le cose e coloro che scappano accontentandosi, per così dire, dell’amore di una donna e di un ristorante su un’isola greca. Ancora oggi non saprei cosa consigliare a un amico in dubbio tra queste due opzioni: fare il proprio dovere verso la propria comunità a rischio di fallire e di non riuscire neppure a vivere compiutamente la propria vita privata oppure dedicarsi alla dimensione più intima e personale dell’esistenza rifuggendo da ogni responsabilità pubblica? Mediterraneo non finisce bene, perché il sergente Lorusso torna sull’isola da Tonino e quando anche il loro tenente li raggiunge in vecchiaia, deve ammettere che: “Non si viveva poi così bene in Italia. Non ci hanno lasciato cambiare niente. E allora… E allora gli ho detto.. Avete vinto voi, ma almeno non riuscirete a considerarmi vostro complice. Cosi gli ho detto.. e sono venuto qui”.
È la metafora dei tanti italiani che si sono allontanati dalla politica e dal Paese accorgendosi che essi tradiscono sovente le promesse. Parlare qui alla presenza del Presidente del Consiglio, cercando di dire, ancora una volta, ciò che è utile alla nostra comunità per cambiarla in meglio spero ci aiuti a non sentirci traditi dalla inefficienza e dalle bugie di chi nelle istituzioni avrebbe dovuto comportarsi diversamente, come capitò ai nostri soldati abbandonati nelle isole greche dopo l’armistizio. Sta a noi cambiare il finale del nostro film sì da lasciare sopravvivere la speranza che la nostra azione abbia veramente un senso.
Molto dipenderà dalla fortuna che avremo, ma anche dalla integrità morale con la quale consegneremo alla generazione successiva le nostre responsabilità dimostrando di aver fatto tutto ciò che era umanamente possibile per mantenere la nostra promessa, il nostro giuramento. Noi pugliesi abbiamo deciso di rimanere e di batterci. Per vincere, non solo per partecipare.

 

Category: Cronaca, Politica

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Comments (3)

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  1. direttore ha detto:

    Una stanca riproposizione dello smodato, quanto inconcludente, repertorio del nostro presidente, e assessore alla Sanità, della regione Puglia, e aspirante leader nazionale del Pd.
    Una noiosa replica della commedia degli equivoci, della recita a soggetto, solo con la sfinge funebre di Paolo Gentiloni al posto della faccia di bronzo di Matteo Renzi, che almeno faceva ridere.
    Una nuova edizione – speciale ‘Fiera del Levante’ – del gioco delle tre tavolette, per cercare di incanalare il dissenso e allargare il consenso, nel limaccioso, inquinatissimo, alveo emiliano della sponda piddina.
    Un ennesima presa per i fondelli di tutti i Pugliesi.

  2. Dario Stefàno, La Puglia in Più - tramite mail ha detto:

    Non si può non condividere l’invito del Presidente Gentiloni alla collaborazione leale fra tutti i livelli istituzionali, è l’unico modo per vincere la sfida della ripresa per la Puglia e il Mezzogiorno. Un invito che stride, a mio avviso, con un certo clima di freddezza che si percepiva nella nuova sala in cui si è svolta la cerimonia.
    Spero sia solo l’effetto del nuovo format, perché altrimenti, anche la migliore delle intenzioni programmatiche sulla carta rischia di naufragare, se il sentimento collettivo non è quello della condivisione e della collaborazione per il raggiungimento di obiettivi importanti.

    Ho molto apprezzato che il presidente Gentiloni abbia dedicato ben oltre la metà del suo intervento al Mezzogiorno, indicandolo come azione prioritaria del governo, che in questo momento diviene stringente perché le condizioni economiche hanno dato segnali di controtendenza incoraggianti, superiori alle previsioni.

    Anche i toni adoperati, garbati e concreti ci confermano il bisogno di essere concreti. La leale collaborazione non può che essere l’unico modo di procedere con la prospettiva di chiudere il lungo periodo di crisi che ha attraversato il Paese ed ancor più il mezzogiorno.
    Qui in Puglia, ha sottolineato il premier, ci sono tutti gli ingredienti per vincere la sfida della ripresa: la nostra regione ha dimostrato performance significative nei settori chiave, ciò dimostra che siamo sulla strada giusta. Non sprechiamo questa occasione.

  3. Paolo Pagliaro, Forza Italia - tramite mail ha detto:

    A parte la passerella di rito in un evento, La Fiera del Levante, che è un inutile spreco di soldi, al Presidente Gentiloni vorrei chiedere chiarimenti sui 900mila posti di lavoro che ha recuperato in 3 anni, anche la matematica diventa una scienza inesatta con questo Governo che, millantando numeri, pensa di convincere gli italiani.

    Ed è ancora più curioso quando dice che “la nostra crescita è superiore alle aspettative e alle stime economiche, e che mai come ora, negli ultimi anni, ci sono le condizioni di crescita per il mezzogiorno che deve aprirsi a nuovi investimenti”, sarebbero per caso TAP oppure le Trivelle che vogliono imporci gli investimenti nuovi?
    Questo significa avere la faccia tosta, deturpano il nostro territorio, lo lasciano in mano alle multinazionali ma fanno finta di nulla. E poi parla del Mezzogiorno, ma quale Mezzogiorno, quello che si ferma a Bari? Come l’autostrada, il frecciarossa e in futuro l’alta velocità ?

    Sono parole di circostanza, concetti, che evaporano di fronte alla realtà del mondo del lavoro che è in ginocchio proprio a causa delle loro politiche. Fa piacere l’ottimismo ma l’unica possibilità di crescita per il nostro Paese passa dal mandare a casa questo Governo del nulla, votato da nessuno.
    Non c’è mai limite al peggio. Infine non è per infierire, ma usare le parole di Don Tonino Bello e ricordarlo come il Sindaco di Molfetta è alquanto melodrammatico; Gentiloni… ma mi faccia il piacere!.

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