RICORDO DI FILIPPO CORRIDONI, IL RIVOLUZIONARIO

| 24 Ottobre 2017 | 0 Comments

m.v.______Sono trascorsi più di cento anni, da quando Filippo Corridoni perse la vita combattendo per difendere la Patria. Il suo corpo non fu mai ritrovato, disperso  tra le decine di soldati italiani morti  il 23 ottobre 1915, mentre difendevano con le unghie e con i denti la trincea delle frasche, durante la terza battaglia dell’Isonzo, nella grande forgia umana che fu il conflitto che chiamiamo come Grande Guerra. Ma, probabilmente, le sue idee, il suo pensiero, il suo esempio, continuano incessantemente a perdurare.

Perché ricordare Filippo Corridoni? Perché guardare con ammirazione ed umiltà un uomo del genere? A distanza di un secolo da quegli eventi – intervallo che, se visto attraverso la lente di alcune idee in circolazione, sembra essere ancora più lontano rispetto quello meramente temporale – cosa dovrebbe insegnare agli uomini d’oggi?
Per Lorenzo Mosca, che ne traccia un profilo completo su ‘Il Primato nazionale’ “Di Filippo Corridoni va ricordato il sacrificio innanzitutto. Nella sua visione etimologicamente più autentica. Percorrere azioni sacre. Sacre perché il fine delle azioni si eleva oltre il singolo che le compie.

Tutta la vita di Corridoni, compresa la morte in battaglia, hanno come denominatore chiaro e limpidissimo il concetto di sacrificio. Sia nella piccola fornace dove lavorava assieme al padre, egli che proveniva da un piccolo paesino marchigiano prima chiamato Pausula, successivamente ribattezzato nel 1931 “Corridonia” in suo onore, sia nelle agitazioni alla testa dei lavoratori, egli che divenne sin da subito uno dei punti di riferimento del sindacalismo rivoluzionario italiano, sia anche nelle eterne lotte nel Partito Socialista, sia sui numerosissimi scritti che ci sono pervenuti, sia in carceri od in esilio in terra straniera, e sia infine nelle trincee del Carso, combattente volontario di 28 anni, la sua risoluta visione è stata sempre organica e mai individuale. Sempre tesa verso il “gruppo” e mai verso il singolo. Portatrice di rivoluzione sociale e quindi di sindacalismo, inteso anch’ esso nella sua originale etimologica greca, come “giustizia assieme”, contrapposto ad una astratta visione soggettivistica”.

 

 

Category: Cultura, Politica

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