ALL’ ALBA DI QUESTA MATTINA INCIDENTI AL CANTIERE DI MELENDUGNO, DUE MANIFESTANTI ‘NO TAP’ FERITI

| 9 Febbraio 2018 | 0 Comments

di Emanuele Lezzi______

Incidenti poco dopo l’ alba di questa mattina al cantiere Tap di San Basilio di Melendugno. Due manifestanti feriti: una donna di 52 anni ed un uomo di 47, colpiti dalla carica dei poliziotti come sempre in servizio nella zona.

 

 

 

I manifestanti volevano bloccare i mezzi dell’ Alma Roma, l’ istituto di vigilanza privato assoldato dalla multinazionale, e delle Forza dell’ Ordine davanti ai cancelli, allora la Polizia è intervenuta. Il ferimento della donna, trasportata in ospedale al ‘Vito Fazzi’ di Lecce, ha innescato ulteriore tensione.

Manca al momento una ricostruzione ufficiale della Questura. Se l’ avremo nelle prossime ore ne daremo conto.

 

Ci sono invece già sui social le reazioni del Comitato No Tap.

In una nota, quanto accaduto, al netto delle valutazioni politiche, viene così ricostruito:

“Oggi la polizia si è macchiata di omissione di soccorso dopo aver strattonato, calpestato e buttato a terra una nostra solidale, una mamma che era lì a difendere la propria terra. Ma non solo: un altro attivista ha preso manganellate in testa, subendo ferite lacero-contuse che necessitano di punti di sutura.

Cosa è successo? Alcuni attivisti sorvegliavano gli ingressi dei cancelli, come avviene quotidianamente, per contrastare, bloccare e resistere al malaffare che alberga nelle campagne di San Basilio. I mezzi di Tap non erano presenti, si vedeva solo una distesa di camionette blu che, intorno alle 7, stavano per effettuare il solito cambio di guardia. Ma non è stato un semplice cambio di guardia: quando i manifestanti sono rientrati al presidio “la Peppina” per proseguire la colazione condivisa, quei pochi che erano rimasti vicino ai cancelli sono stati aggrediti da una reazione oltremodo scomposta, che non fa altro che confermare il fatto che le forze dell’ordine sono totalmente al servizio di Tap. Una mamma, una donna che difende la sua terra, è stata malmenata, buttata a terra e calpestata dalle forze dell’ordine, fino al punto di farla svenire!

Ma non basta questo: una volta a terra, quando altri attivisti hanno cercato di soccorrerla, i poliziotti lo hanno impedito utilizzando ancora più violenza, manganellando la gente e trascinando per terra, prendendola per piedi, la donna svenuta…E, nel cercare di soccorrere la donna, un uomo ha ricevuto mangannellate in testa, che hanno causato ferite lacero contuse e necessità di punti di sutura”…

La stessa donna ha ‘postato’ le foto delle ferite ricevute, e un commento:

Le ferite. Guardatele bene le ferite. Sono quelle di chi resiste, di chi tenta di difendere la nostra terra dall’aggressione del sistema TAP. Un sistema perfetto che avanza con la complicità e la connivenza, con il malaffare e l’omertà. Guardatele bene le ferite. Sono quelle di un uomo che lotta per difendere la bellezza del Salento, il paesaggio, il futuro. Guardatele bene le ferite. Sono quelle di chi non ha voce, di chi oggi ha tentato di impedire l’avanzamento dei lavori perché non c’è altra via quando la fiducia nella giustizia arretra. Guardatele bene le ferite. Sono il sangue di chi lotta mentre una schiera di candidati, tutti i candidati, elimina dalla campagna elettorale il tema TAP perché nessuno di loro, nessuno, può dirvi che la fermerà. Guardatele bene le ferite. Sono lacrime di donne e di uomini umiliati al fronte, sono il dolore e la solitudine di chi ha il coraggio, il grande coraggio di opporsi ad un’opera inutile e dannosa. Guardatele bene le ferite. Sono la violenza dello Stato contro il suo popolo”.______

AGGIORNAMENTO delle ore 14.00______

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha diffuso via Twitter il seguente commento: “Gravissimo. Solidarietà a operai e forze dell’ordine. E tutto per un tubo di un metro di diametro che passa 16 metri sotto la costa. Incredibile”. 

AGGIORNAMENTO delle ore 15.00.______

In un comunicato, TAP denuncia “ripetuti atti di violenza che da due giorni impediscono alle maestranze e ai mezzi di entrare al cantiere dove è in corso la realizzazione del pozzo di spinta per la costruzione del microtunnel per svolgere il loro lavoro.

Ai blocchi stradali, ai tentativi di sfondamento dei cancelli, alle minacce personali ai lavoratori, si sono aggiunti lanci di pietre, di fumogeni e di altri materiali contundenti contro le forze dell’ordine e le guardie di vigilanza privata”;  denuncia ancora “l’assenza delle condizioni di sicurezza e serenità necessarie per svolgere lavori regolarmente autorizzati, come diretta conseguenza del mancato rispetto della legge e della convivenza civile da parte di una frangia sempre più violenta”; e, infine “confida nel supporto delle autorità e delle istituzioni per garantire la ripresa dei lavori in adeguate condizioni di sicurezza”.______

 

 

Category: Cronaca, Politica

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