INVASIONE A GAMBA TESA DEI MERCANTI, LO SPREAD DEI TEDESCHI SFONDA LE LINEE, LUIGI CADORNA DALL’ ALTO DEL COLLE SI IMPUNTA IMPETTITO, MATTEO SALVINI “davvero arrabbiato” ATTESTA LA LINEA DEL PIAVE SU SAVONA

| 26 Maggio 2018 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo______

Quando, per la seconda volta, sembrava tutto a posto, di nuovo niente era in ordine. Il governo M5S-Lega è ancora in forse, ora più che mai. Legittimato dal popolo sovrano – rivendichiamo, nel nostro piccolo, di aver scritto che dovevano andare a governare, per primi, la notte dello spoglio dei voti, al secondo exit poll – ma osteggiato dai così detti “mercati”, il nemico principale, vale a dire i mercanti del tempio europeo, gli speculatori dell’ alta finanza internazionale.

Lo ribadiamo: il responso degli elettori è stato chiarissimo, chiunque, a qualsiasi titolo, si opponga alla costituzione del nuovo esecutivo, commette un sacrilegio politico.

Altro discorso che governo vogliono fare, che cosa saranno capaci di fare, tutto oggetto di verifica, di controllo, di critica, per quanto ci riguarda, giornalistica, di proposta, ma fermo restando tanto quanto.

Un errore è stato già commesso: quello – non sappiamo come e perchè – di aver scelto un presidente del consiglio designato debole, grigio, un tecnico, un burocrate, non un politico.

Matteo Salvini non intende commetterne altri.

Ieri, come è apparso chiaro solamente questa notte, sono successe due cose.

Primo: il presidente della Repubblica si è impuntato nel non volere alla guida del Tesoro il designato Paolo Savona, soltanto perchè sospettato di essere “euroscettico”.

Ch ‘pericolo’ possa essere per l’ Unione Europea una persona anziana che viene dal Risorgimento, dal Partito Repubblicano di Ugo La Malfa, dalle cariche Istituzionali della Prima Repubblica, che dice solamente quello che dicono tutti: che l’ Unione Europea così come è diventata non va più bene e che bisogna in qualche modo riformarla, rimane un mistero.

E’ chiaro che non è questo il motivo del contendere, o, almeno, è solamente quello apparente: la vera partita è invece il controllo, le scelte operative, che Sergio Mattarella vorrebbe avere sul governo, esattamente come fece ripetutamente il suo predecessore Giorgio Napolitano.

Secondo: i ‘mercati’, questo guazzabuglio di speculatori dell’ alta finanza internazionale, completamente avulsi dall’ economia vera e concreta, che giocano con le speculazioni finanziarie, a servizio dei ricchi sempre più ricchi, e a danno dei poveri, degli esclusi, degli indigenti, delle persone a vario titolo in difficoltà, hanno cominciato a mandare avvertimenti, facendo salire lo spread, muovendo le agenzie di rating, soffiando nelle orecchie dei loro amici Italiani, ringhiando loro sul collo, a cominciare dal Colle.

Matteo Salvini, l’ azionista di minoranza della maggioranza, ma l’ unico che può intercettare il sentimento popolare più autentico, ha reagito. Sono bastate tre parole su ‘Facebook’: “Sono davvero arrabbiato”, e ha detto tutto.

Su Paolo Savona non molla.

Si è aperta a questo punto una crisi profonda, dagli esiti incerti.

Comunque vadano le cose, Matteo Salvini, che ne ha le potenzialità, vedremo le capacità, ha davanti a sè un compito storico: rivendicare ed attuare la Sovranità nazionale, capire e far capire che sono i mercati il nemico principale, mandare segnali concreti su l’ unica ragione per cui un governo veramente di cambiamento può esistere: che cioè la politica riprenda finalmente il primato sull’ economia, la diriga, la metta in riga, e poi la gestisca attraverso l’ emissione della moneta sovrana da parte di un istituto di emissione nazionale.

 

 

Category: Politica

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