TAR NO TAP

| 15 Novembre 2018 | 0 Comments

(Rdl)______Tap pa giudiziaria contro Tap. Il Tar del Lazio dà torto alla multinazionale, che aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza del 24 luglio con cui il sindaco di Melendugno, Marco Potì, aveva vietato “l’emungimento di acqua da pozzi nell’area cantiere Tap per superamento limiti per alcune sostanze pericolose” e conseguentemente disposto l’immediata sospensione di ogni attività presso il cantiere di San Basilio dove è stato realizzato il pozzo di spinta del gasdotto.

Pertanto, quella parte dei lavori in corso, o da avviare, restano bloccati.

 

Inoltre i giudici hanno ordinato all’ Arpa Puglia, l’ agenzia della Regione per l’ ambiente, il deposito entro dieci giorni di una “circostanziata e documentata relazione riferita agli accertamenti già eseguiti, inerenti la concentrazione della soglia di contaminazione nell’area di cantiere in argomento”.

Se ne riparlerà il prossimo 5 dicembre.______

L’ APPROFONDIMENTO in uno dei nostri articoli più recenti, del 7 novembre scorso, in cui si trattano le vicende giudiziarie legate al gasdotto; e in quello del 25 luglio scorso in cui si dava la notizia del provvedimento, oggetto della sentenza di oggi

GIA’ INQUINATA, ANZI, PER MEGLIO DIRE: AVVELENATA, LA FALDA ACQUIFERA DI MELENDUGNO. ORDINANZA DEL SINDACO CONTRO LA TAP. IL COMITATO NO TAP INSORGE, CHIEDENDO AIUTO AI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI: “Siamo al limite del disastro ambientale”

 

MENTRE I LAVORI AL CANTIERE LANGUONO, E LA MAGISTRATURA CONTINUA A INDAGARE, I TOP MANAGER DI TAP, E SOCI OCCULTI E PALESI, RIDONO E SI FREGANO LE MANI, DOPO IL VIA LIBERA DEL ‘NUOVO’ GOVERNO. E PER ORA HANNO COSTRUITO SOLAMENTE UN GIGANTESCO CASTELLO DI INTERESSI FINANZIARI. E DI MENZOGNE

 

 

 

Category: Cronaca, Politica

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