ANNUNCIATA L’EDIZIONE 2020 DELLE FESTE PATRONALI: IN TONO MINORE, SENZA PROCESSIONE, LUMINARIE E BANCARELLE. MA PER IL SINDACO SI TRATTA DI UN’OCCASIONE “di resistenza civile e civica e di motivazione solidaristica”. E L’ARCIVESCOVO LANCIA UN’IDEA: “un selfie davanti alle statue dei santi con tutta la famiglia”

| 14 Agosto 2020 | 0 Comments

(Rdl)_______Conferenza stampa congiunta sindaco – Arcivescovo questa mattina a Lecce (nella foto), per annunciare l’edizione 2020 dei tradizionali festeggiamenti dedicati ai Santi Patroni Giusto, Fortunato e Oronzo. In tono minore, data la situazione socio – sanitaria dell’intero Paese. “Una festa diversa e inedita“, la definisce l’ufficio stampa del Comune, facendo la sintesi di quando deciso:

“una ricorrenza senza le numerose  occasioni di festoso assembramento degli anni passati: non ci sarà la processione, il mercatino, il Luna Park, la paratura di luminarie che in tempi normali caratterizza piazza Sant’Oronzo e le vie limitrofe, richiamando in piazza decine di migliaia di leccesi e turisti.

La cautela relativa alla diffusione del contagio per Covid19 impone un profilo di sobrietà e di scrupolosa prevenzione dell’affollamento consueto nei giorni di festa, che senza soluzione di continuità, da mattina a notte, caratterizza le strade del centro cittadino in maniera ancor più significativa rispetto a quanto avvenga in questi giorni di pienone turistico”.

Non mancheranno le polemiche. Senza la  processione, le bancarelle, le luci, il Luna Park, e i fuochi d’artificio, che festa è?

Le luminarie c’erano per Dior; le bancarelle ci sono state per altre iniziative commerciali in questo periodo; il centro – e meno male, sia chiaro: meno male – è stato abbastanza affollato, e le regole ci sono, basta osservarle, per garantire la sicurezza sanitaria senza penalizzazioni da emergenza sociale.

Ma queste sono state le decisioni:

“Lunedì 24 agosto alle 19 ci sarà la celebrazione dei Vespri solenni in Piazza Duomo, con le tre statue collocate fuori dalla chiesa, senza processione e il  tradizionale messaggio alla città dell’Arcivescovo Seccia che sarà pronunciato dal Sagrato della Cattedrale. Sulla piazza saranno collocati circa 300 posti a sedere distanziati tra loro. 
 
Martedì 25 agosto alle 10, si terrà la Santa Messa nel Santuario di Sant’Oronzo fuori le Mura alle 19 e la tradizionale Offerta dell’Olio per i poveri.

Mercoledì 26 agosto, il giorno di Sant’Oronzo, in Cattedrale saranno celebrate le sante messe alle 8, alle 9.30 e alle 19, mentre il Solenne Pontificale, presieduto dall’Arcivescovo, si terrà alle ore 11.00 in Cattedrale.

Nei giorni 24 25 26 agosto ci sarà in tutti i quartieri il “Gran Concerto Bandistico della Città di Lecce”, che sfilerà a più riprese per le strade cittadine.

Archi di luminarie saranno posizionati solo all’ingresso di Piazza Duomo, presso il Santuario di Sant’Oronzo fuori le mura, in Via Adriatica, e presso la statua del Santo in corso di restauro nel Salone al pianterreno di Palazzo Carafa, su via Rubichi”.

E basta.

Queste le notizie.

Le polemiche arriveranno subito, già nei giorni scorsi c’erano state alcune ‘anticipazioni’ in previsione dei ‘tagli’ già previsti.

Ora i commenti, che lasciamo ai nostri lettori, ognuno con la propria sensibilità, limitandoci da parte nostra a riportare integralmente le dichiarazioni rilasciate questa mattina dal sindaco Carlo Salvemini, e dall’Arcivescovo Michele Seccia:

 

“Siamo testimoni nostro malgrado di un passaggio storico, che verrà raccontato nei libri di storia – ha dichiarato il sindaco di Lecce Carlo Salvemini – Le decisioni difficili che questo momento ci ha imposto sono frutto del rispetto che dobbiamo alle disposizioni in materia di manifestazione pubbliche, sia religiose che civili, tese ad evitare di determinare situazioni di potenziale rischio per la salute pubblica nel contesto dell’emergenza pandemica.

Da qui la rinuncia alla Processione, alla tradizionale Fiera, al Luna Park, al centro città vestito a festa con le luminarie. Tutte occasioni di relazione sociale che richiamano migliaia di persone.

Rivolgo un pensiero, nel comunicare queste scelte, anche a quanti lavorano nel comparto del commercio fieristico e alimentare su strada, ai giostrai, alle ditte che forniscono le luminarie, che sappiamo bene quanto in tempi normali guardino alla festa patronale del capoluogo come occasione di lavoro. Sono parte di una filiera che più di altre in questo momento soffre, e per questo mi sento di rivolgere solidarietà e di vicinanza, ribadendo che agiamo per lo stato di necessità che ci è imposto.

In linea con quanto detto da Sue Eccellenza l’Arcivescovo, credo che questa occasione possa significare ancor più a tutti noi l’eccezionalità del tempo che stiamo vivendo e l’esigenza di rafforzare lo spirito di solidarietà che ha consentito finora di affrontarne le conseguenze sociali.

Quindi l’invito che rivolgo a tutti i concittadini è di sentirsi uniti ancor di più durante questa occasione, rafforzando quei sentimenti di condivisione per i tempi complicati e difficili che viviamo. Un esercizio di resistenza civile e civica e di motivazione solidaristica che ci richiama tutti, credenti e non”.

 

“Il programma religioso della nostra festa patronale, ad esclusione della processione che per i noti motivi non si potrà svolgere, è rimasto quasi invariato – ha dichiarato l’Arcivescovo Michele Seccia – Con tanta prudenza e cautela e, soprattutto, nel rispetto delle norme di sicurezza al fine di evitare il contagio, onoreremo i nostri santi Oronzo, Giusto e Fortunato secondo il programma concordato con il parroco della cattedrale. Non mancherà il momento esterno il 24 agosto quando, al posto della tradizionale processione per le vie cittadine, le statue saranno collocate in piazza sul sagrato della cattedrale per la celebrazione dei vespri e il mio consueto messaggio alla città. Saranno disponibili circa 300 posti a sedere alla giusta distanza tra loro per i sacerdoti e per i fedeli. Sarà bene evitare affollamenti anche perché sarà possibile seguire il rito anche in diretta su Portalecce e Telerama. Anche se non saranno possibili le manifestazioni esterne potremo vivere più in profondità la nostra fede e manifestare la nostra devozione e l’amore per i nostri santi anche restando a casa.
A chi verrà a visitare le statue in cattedrale che saranno intronizzate stasera e resteranno esposte fino al 27 agosto lancio un’idea: un selfie davanti ai santi con tutta la famiglia. Non solo vi rimarrà un ricordo ma avrete la possibilità di portare a casa la foto e utilizzarla per pregare e invocare dai nostri patroni la liberazione da questa terribile pandemia.

Fatelo con i vostri bambini, perché è così che si trasmettono i valori. Utilizzando pure le nuove tecnologie che oltre ad essere utili per il lavoro, per il tempo libero e per le relazioni, possono diventare ottimi strumenti per trasmettere le tradizioni popolari alle generazioni future ma anche la fede e le cose belle della vita. Un selfie è un segno moderno, vi autorizzo: fatelo in chiesa ma senza superficialità.
E a proposito di pandemia – lo dirò anche nel messaggio del 24 agosto -: abbiamo bisogno di imparare la speranza. Che non è un futile desiderio ma è la virtù dei gesti concreti. Essa, in questo momento difficile, ci aiuta a guardare al passato senza lasciarci soffocare e a guardare avanti con fiducia. E ne abbiamo tutte le ragioni perché la speranza è quel grande mosaico fatto di tante azioni buone di solidarietà che, molto spesso nel silenzio e senza clamori pubblici, si è manifestata a chi vive in affanno. È una catena che non si spezzerà mai e che è la manifestazione più bella della solidarietà per il bene comune. I nostri santi ce lo insegnano”.
 

 

Category: Cronaca, Cultura, Politica

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