DICIASSETTE ANNI DOPO RIAPERTE LE INDAGINI GIUDIZIARIE SULLA SCOMPARA DI DENISE PIPITONE, MAZARA E L’ITALIA INTERA STRETTE INTORNO A PIERA

| 5 Maggio 2021 | 0 Comments

(g.p.)______La scomparsa di Denise Pipitone, all’epoca di 4 anni, avvenuta a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, il 1 settembre 2004, è uno dei grandi misteri italiani ancora irrisolti, non tanto per il fatto in sé e per sé, – purtroppo, sono tante le persone scomparse delle quali non si è mai più avuto notizia – quanto perché è entrata nell’immaginario collettivo degli Italiani in maniera irresistibile e là ancora sta, come prima, più di prima, con uguale interesse, partecipazione emotiva, affetto e commozione.

Sono passati diciassette anni, si sono susseguiti senza soluzione di continuità indagini giudiziarie;  processi (la ‘sorellastra’ Jessica Pulizzi, accusata del rapimento, è stata assolta in tutti e tre i gradi di giudizio); avvistamenti presunti in tante parti d’Italia, e pure del mondo; rivelazioni più o meno farlocche, e vere e proprie ‘bufale’, come l’ultima di qualche settimana fa a opera di un programma televisivo russo.

Quel faccino sbarazzino, quello sguardo vispo, quel sorriso innocente di bambina, stanno nel cuore degli Italiani.

La mamma Piera Maggio, che eroicamente ha continuato a cercare verità e giustizia, appellandosi a ogni fatto vero o presunto e attaccandosi a ogni possibile speranza, è il simbolo di tante madri italiane provate dalla sofferenza e dall’angoscia degli accadimenti, spesso crudeli, della nostra esistenza.

 

Oggi ci sono delle novità, forse. Mi spiego.

Di sicuro c’è la novità che la Procura della Repubblica di Marsala ha riaperto le indagini. Non è ancora chiaro in che modo e perché, se ci siano indagati, se si cerchi qualcosa di nuovo, o semplicemente le nuove indagini vogliano verificare come siano state condotte quelle precedenti.

Un altro elemento sicuro è il fatto che da questo pomeriggio e fino a questa sera Carabinieri e Vigili del Fuoco sono andati a ispezionare la palazzina dove, a Mazara del Vallo, abitava Anna Corona, l’ex moglie di Pietro Pulizzi – papà biologico di Denise, riconosciuta invece da Toni Pipitone, del quale porta il cognome – e madre di Jessica Pulizzi, come detto l’imputata scagionata dai tre processi celebrati a suo carico.

L’intera palazzina, al cui secondo piano abitava Anna Corona, dove abitava veramente, e non nella casa erroneamente perquisita a caldo diciassette anni fa, compresi garage e compresi alcuni pozzi, di pertinenza, di cui in Sicilia molte case sono dotate per conservare l’acqua a uso potabile per quando, come purtroppo continua a succedere spesso, c’è carenza nel normale acquedotto.

Non hanno trovato niente. I locali non sono stati nemmeno posti sotto sequestro. Eppure l’esperienza insegna che in casi come questo ci sia qualcosa di più di semplici indizi in mano agli inquirenti, che evidentemente cercavano il corpo di bambina di Denise.

Si può solo lontanamente immaginare lo stato d’animo con cui Piera Maggio ha seguito per ore lo svolgimento delle operazioni.

Rimane la speranza.

Rimangono nuovi filoni di indagine, uno dei quali porta ad un’amica con la quale all’epoca Anna Corona scambiava con un’assiduità sconcertante messaggi e telefonate, donna – amica che aveva una relazione sentimentale con l’allora commissario di Polizia della cittadina siciliana.

Ma qui ci fermiamo, perché sono solo sospetti, sono solo inizi, e due indizi, nemmeno tre, nemmeno dieci, non fanno una prova, se non ci sono elementi concreti, certi e verificabili, a collegarli.

Ci fermiamo per non rimanere incastrati in quel guazzabuglio pressoché inestricabile che è diventata la ricostruzione delle indagini fatte subito dopo la scomparsa di Denise.

Ci fermiamo, e aspettiamo l’esito delle nuove indagini degli inquirenti di adesso.

E’ da qui che bisogna ripartire.

L’impressione è che ora le novità ci siano: stanno cercando appunto i collegamenti ai sospetti nel frattempo maturati.

Stanno cercando un corpicino.

La pietà vuole che non lo trovino, che rimanga la speranza, che Denise cioè sia ancora viva, in qualche parte del mondo.

Purtroppo, è solo una possibilità remota.

Ancora più forte, è l’anelito di verità e di giustizia, che quest’altro mistero italiano irrisolto aspetta ormai da troppo tempo.

Lo hanno ripetuto ‘stasera pure il sindaco, pure il vescovo, nel corso di una sentita e commossa diretta televisiva da Mazara del Vallo, condotta da Federica Sciarelli in apertura di un’ edizione traboccante di patos di ‘Chi l’ha visto?’ con tanti cittadini stretti, ma sì, stretti idealmente, prescrizioni anti pandemia permettendo, accanto a Piera Maggio e a Pietro Pulizzi.

Chissà se mai si arriverà alla verità. Quid est veritas?

Ma da questa sera essa non appare più quale un miraggio, ma qualcosa di più tangibile, e più vicino, anche se straziante.

 

 

 

 

Category: Cronaca

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