DA DOMENICA 1 A DOMENICA 8 AL VILLAGGIO – CAMPEGGIO CALA DEI GINEPRI DI OSTUNI
OTTO GIORNI DI ANALISI, DIBATTITI E INIZIATIVE SULL’EMERGENZA CLIMATICA E LE PROPOSTE AMBIENTALISTE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il Movimento No Tap della provincia dibrindisi ci manda il seguente comunicato._______
Comunicato: 1 agosto: parte l’Ostuni Climate Camp a Cala dei Ginepri: contro le politiche sbagliate del PNRR e sul nostro territorio
Vediamo ormai tutti i giorni gli effetti disastrosi dell’emergenza climatica nel mondo e sul nostro territorio: tutti ne parlano come una priorità per il nostro futuro: ma la politica, concretamente, cosa sta facendo? E le solite aziende energetiche che ci hanno inquinato finora, come rispondono?
Dall’1 all’8 agosto si parlerà di cambiamenti climatici, della necessità di uscire immediatamente dai combustibili fossili, di differenze di genere, di fermare la rapina di risorse economiche come con il PNRR, dello sfruttamento e depredamento di terra e materie prime di interi paesi, di profughi economici e di tante morti in mare.
E Brindisi è stata dimenticata completamente in qualsiasi piano di transizione ecologica, mentre il resto d’Italia si tinge di verde coi soldi del PNRR: i Brindisi nel PNRR si parla solo una volta in 370 pagine: per aumentare la competitività dell’aeroporto, mentre in altri porti si parla di Green Hydrogen Valley…
Si parla di bonifiche, ma nessun accenno a Micorosa, la più grande discarica SIN industriale su 60 ettari d’Europa… Causata da Edison e poi da Eni nelle varie trasformazioni societarie. Mentre il Consiglio di Stato ha deciso che “chi inquina, paga”.
E mentre la Commissione Europea boccia tutti i progetti basati sul gas dal PNRR, cioè nuovi gsadotti, riconversioni a gas delle centrali a carbone, depositi GNL e inceneritori per garantire la riduzione del 55% delle emissioni di CO2, quali sono i progetti per Brindisi? Brindisi, capitale del gas.
- Deposito GNL Edison: per garantire l’approvviggionamento di metano per l’autotrasporto del Sud Italia, pochi occupati, una parte del porto pensata per l’interconnessione logistica sprecata. Navi USA e del Quatar che scaricheranno shale gas raffreddato a -160 gradi e poi tanti camion diesel che distribuiranno il gas in mezza Italia, quando non saranno più prodotte auto a motore a scoppio dal 2030. Un’opera controtempo… Edison era nel gruppo Montedison che ha provocato il sito SIN più inquinato d’Europa: Micorosa.
- Centrale ENEL Cerano convertita a gas: occupazione: 30 addetti sui 350 attuali senza considerare l’indotto. Dovrebbe bruciare il gas di TAP per il capacity market: cioè verrà pagata nelle bollette non per l’energia prodotta, ma per garantire la stabilità della rete elettrica, basata su eolico e solare. Cerano ha portato Brindisi a essere la seconda città italiana per incidenza di tumori al seno secondo lo studio Forastiere.
- Centrale A2A Brindisi Nord – Costa Morena, ferma dal 2014, con la conversione a gas di TAP bocciata dal Mite, ma approvata dal comune per bruciare “gli spazzamenti delle strade” cioè un inceneritore, e la poseidonia delle spiagge, che in realtà serve a proteggere le coste nord e sud di Brindisi dall’erosione incontrollata delle coste.
- Raddoppio portata gas del gasdotto TAP/SNAM che finisce a Matagiola (Brindisi), mentre il consuno di gas diminuirà secondo la stessa SNAM nel prossimo decennio e il gas di TAP costa 7 volte il metano che entra da Algeria, Libia, Svizzera e Tarvisio, tanto per rallegrare le nostre bollette, aumentate da luglio del 15% per farci pagare la carbon tax fissata dalla UE per l’inquinamento prodotto.
- Il nuovo gasdotto Poseidon in arrivo da Israele e Cipro proposto da Edison, con approdo a Otranto e poi interconnessione con Brindisi, approvato settimana scorsa dal Ministro Cingolani che ha prolungato le autorizzazioni scadute per altri 4 anni.
- Il nuovo gasdotto Matagiola (Brindisi) – Massafra, che dovrebbe connettere TAP/Poseifdon alla Rete Adriatica SNAM a Massafra, progettato prima per il 2015, ora spostata al 2018 e che dovrebbe portare tale gas, 7 volte più costoso dell’altro gas in entrata, verso l’Europa, per “differenziare l’approvviggionamento dal gas russo”…
- Il petrolchimico ENI Versalis che da 40 giorni sfiamma benzene 15 volte il limite sulla città di Brindisi e lo farà per altri 40 giorni, per adeguarsi alle norme UE col ground flairing, ma che in manutenzione non dovrebbe produrre e inquinare…
- La colmata di Fiume Grande: una grande vasca di cemento all’estuario del fiume che dovrebbe raccogliere il limo inquinato del dragaggio di tutti i porti del sud: una discarica a mare aperto, dentro il porto di Brindisi di sostanze considerate scarti altamente inquinati… Brindisi discarica anche del mare…
- 15 richieste di campi eolici per circa 800 ettari bloccati in Provincia su suoli agricoli o ex uliveti, quando il solare dovrebbe essere messo sui tetti o aree industriali dismesse.
- Oltre 3000 pale eoliche in provincia, concentrate tra Mesagne, San Pancrazio, Erchie in campi agricoli, uliveti, in approvazione presso il Ministero o la Presidenza del Consiglio poropsti dai soliti Enel, ENEL, Edison…
- I campi di trivelle in mare di gas e petrolio di fronte a Brindisi e Ostuni per estrarre ancora fossili, recentemente approvati dal Ministero.
- Xylella: la rigenerazione agricola: abbattimenti liberi di ulivi anche monumentali: basta una domandina alla regione, oppure si bruciano… per far posto a coltivazioni superintensive, marcate dal Ministero Ambiente come Sussidi Ambientalmente Dannosi e che distruggeranno per sempre il nostro paesaggio, la nostra storia, la nostra cultura. E sussidi a innesti sui monumentali, che noi come Movimento No TAP/SNAM abbiamo denunciato per l’ulivo monumentale in Piazza Sant’Oronzo a Lecce: gli innesti sono seccati, la capitozzatura ha indebolito l’albero, ma ha ricacciato sui suoi getti. Una pratica fallimentare per salvare gli ulivi… E la Regione non finanzia le tante sperimentazioni e cure che invece stanno salvando gli ulivi.
Tutti progetti per Brindisi che non porteranno occupazione, continueranno a inquinare e produrre CO2, rovineranno il nostro paesaggio e serviranno solo ai profitti delle società energetiche in parte statali come ENEL, ENI, Edison, SNAM…
Di tutto e altro questo parleremo negli 8 giorni dell’Ostuni Climate Camp, organizzato dalle associazioni della Campagna Per il Clima, Fuori dal Fossile tramite il Movimento No TAP/SNAM di Brindisi.
Ogni sera dibattiti, collegamenti con altre realtà ambientaliste italiane ed europee, a seguire proiezioni di docufilm, spettacoli teatrali e concerti. Ecco il programma dettagliato sui motli temi ambientalisti per il clima e fuori dal fossile.
Vi aspettiamo: si dorme al campeggio Cala dei Ginepri a prezzo concordato, assemblee ed eventi allo spazio autogestito Costa Merlata.
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