SALENTO TERRA SACRIFICATA AI GASDOTTI

| 10 Marzo 2022 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il Movimento No Tap della provincia di Brindisi ci manda il seguente comunicato ______

Brindisi da sacrificare ma capitale del gas

Dopo l’approvazione del Parlamento Europeo in seduta plenaria pochi giorni fa della 5. PCI list sui nuovi gasdotti che avranno priorità come Progetti di Interesse Comune per il finanziamento dalla Banca Europea degli Investimenti e dalla Banca Europea per Ricerca e Sviluppo, Brindisi diventa definitivamente la capitale del gas europea.

177 voti contrari, 20 astenuti e 497 voti a favore.

La 5. PCI list comprende 30 progetti, tra cui 4 in Italia e due che riguardano direttamente Brindisi:

– il completamento Rete Adriatica SNAM da Sulmona a Minerbio e PRT di Sulmona

– Eastmed Poseidon con approdo a Otranto (LE) con gas da Israele e Cipro e che arriverà a Matagiola, Brindisi per interconnettersi alla Rete Adriatica SNAM col il megagasdotto compreso nella stessa PCI list, cioè il

– Matagiola (BR) – Massafra interconnessione TAP – Rete Adriatica SNAM per portare il gas di TAP e Poseidon al nord fino a Minerbio, Bologna, per i siti di stoccaggio e verso l’estero.

– e il gasdotto Melita tra Gela e Malta

Il voto è stato molto influenzato dalla recente guerra ucraina per diversificare le fonti di approvvigionamento dalla Russia, ma i voti sono stati simili a due anni fa per la 4. PCI list.

Così, a Matagiola, alla centrale SNAM di interconnessione, oltre a TAP che già è connessa, arriverà anche il megagasdotto Poseidon da Israele e Cipro del giacimento Zhor, altri 20 miliardi di metri cubi annui di gas. E’ un progetto del 2007, antiquato tecnologicamente, approvato dal Ministero nel 2013, poi scaduto e rinnovato per 4 anni fino al 2021 e di nuovo scaduto come autorizzazioni e poi rinnovato dal Governo Draghi per altri 4 anni a giugno 2021 in tempi non di guerra….

L’assurdità del progetto, oltre alla sua tecnologia anacronistica, è che il Centro di Ricezione di Otranto, in Contrada San Nicola, a due chilometri a sud del porto, è sotto sequestro della magistratura per la presenza di una discarica abusiva di amianto, ma il Comune di Otranto ha approvato in data 12 aprile 2020 col protocollo n. 7028 e col parere della Provincia di Lecce n. 0033884 a settembre 2020, la ripresa dei lavori alla Sersys Ambiente srl che dovrebbe fare anche la bonifica della discarica di Bussi, socia di Edison, che è azionista del gasdotto Poseidon. Ma nulla è stato ancora fatto dopo due anni.

E incredibile, il gasdotto Poseidon, un tubo 32 pollici che trasporterà 20 miliardi di mc/anno, è collegato a San Donato di Lecce, una linea 18 pollici, che poi dovrebbe, non si sa come, trasportare il gas fino alla centrale SNAM di Matagiola, Brindisi. Snam non ha nessun progetto attivo di interconnessione di Poseidon con la Rete Adriatica SNAM. Ma con le semplificazioni approvate dal Governo Draghi, crediamo che riusciranno a trovare una soluzione, magari connettendo Poseidon a Melendugno TAP per poi trasportare il gas fino a Matagiola. Edison è una società con sede in Italia, ma di proprietà dell’EDF francese. Snam è una società italiana col 30% partecipata da Cassa Depositi e Prestiti, cioè i soldi dei correntisti delle Poste, cioè le pensioni delle vecchiette che hanno il conto alle Poste.

 

Ma TAP questi giorni ha proposto il raddoppio della sua portata, progetto anche questo assurdo, bocciato dalla 5. PCI list, perché aumentando la portata dovrebbe sottostare alla Direttiva Seveso per gli effetti cumulativi, e perciò adeguare il PRT di Masseria del Capitano a Melendugno alla legge Seveso, che è una direttiva europea per il rischio di incidenti rilevanti e non può essere sanata da un decreto qualsiasi del Governo Draghi.

 

L’altro progetto di gasdotto approvato è il gasdotto Matagiola – Massafra: a Matagiola, un posto inesistente sulle mappe google, a 4 Km da Sant’Elia, si trova il Centro di distribuzione SNAM, dove arrivano o partono già 9 gasdotti, compreso il TAP. Ma da Matagiola c’è solo un tubo 18 pollici che porta a Palagiano, vicino a Massafra, da dove, secondo le dichiarazioni di TAP, passa il suo gas verso l’Europa… A Matagiola il gas di TAP arriva con un 56 pollici e poi, senza nessuna compressione, parte il gas con un 18 pollici verso Palagiano, non Massafra, da dove parte la Rete Adriatica SNAM.

Come fa il gas di TAP e poi quello di Poseidon ad arrivare al Nord????

 

Poseidon e anche TAP raddoppiata, sono progetti sulla carta, per avere i finanziamenti europei, ma non ci sono studi di progetto reali. E’ un grande bluff per avere i fondi europei. Eni ha avuto nell’ultimo quadrimestre un aumento dei profitti del 3870% a scapito delle nostre bollette.

 

Brindisi non deve diventare la capitale del gas per gli interessi di SNAM e Edison o ENI, per fregarsi anche i soldi dell’Europa. Opere inutili, dannose e costose.

 

Chiediamo a Regione, Provincia e Comuni di Mesagne e Brindisi di opporsi in modo forte a tali megaprogetti anacronistici e assurdi in vista degli obiettivi della riduzione del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030, visto che Schieppati, presidente di TAP ha dichiarato il raddoppio si potrà realizzare tra 4 anni e Poseidon è previsto per il 2028. E c’è il limite imposto dalla Commissione Europea del Fit for 50, cioè uscire dai fossili entro il 2050.

Noi associazioni ambientaliste combatteremo contro queste nuove opere in nome dell’emergenza climatica. ______

 

LA RICERCA nel nostro articolo del 19 novembre scorso

DOPO TAP, ECCO POSEIDON, ED ECCO EASTMED

Category: Cronaca, Politica, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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