IL ROMANZO CRIMINALE SALENTINO. MOTIVI E PERSONAGGI NELLA RELAZIONE DELL’ ANTIMAFIA

| 7 Aprile 2022 | 0 Comments

di Flora Fina ______

La Direzione Investigativa Antimafia ha reso noto questa mattina la relazione semestrale al Parlamento riguardante il primo semestre del 2021.

Emerge in maniera palese, un quadro dettagliato di come si stia evolvendo la criminalità locale – qui nel Salento – che sempre più affonda le sue contorte radici nel tessuto sociale, senza tralasciare assolutamente l’ambito economico, anzi.

 

Viene alla luce infatti, che la rete della criminalità organizzata è sempre più in procinto di allargare le sue maglie a tipi di economia che non si limitano al solo spaccio di droga– vessillo per eccellenza di introiti a livello internazionale – bensì anche al gioco d’azzardo, che diviene ultima frontiera di una illegalità non più legata alla violenza e all’aggressività, bensì ad una stretta e profonda connessione dai tratti più sofisticati ed eleganti: ed ecco che la trasformazione da associazione armata ad impresa d’imprenditoria è più che compiuta.

Si comprende perciò dalla relazione semestrale, che le nuove frontiere della mafia e della criminalità  non necessitano più di sangue e bossoli di proiettile per le strade, ma di taciturni accordi per un fine superiore: il lucro e il benestare delle pubbliche amministrazioni, che, da come si evince tra le righe, sono permeate dalla corruzione, cavallo di battaglia di ogni genere di mafia tutta.

Resta invece immutato anche quest’anno, il quadro riguardante l’immigrazione clandestina, che procede a passi spediti sulla falsariga dello stesso modus operandi degli anni precedenti, trasportando dalle coste greche e turche a quelle leccesi i carichi di migranti attraverso potenti gommoni oceanici.

Si comprende così, alla luce di questi nuovi eventi e “metodi 2.0” coniati dalla criminalità organizzata, come l’intervento capillare da parte della Direzione Investigativa Antimafia sia essenziale se non fondamentale, per arginare a tutti i livelli possibili il fagocitante e complesso sistema di illegalità che ancora aleggia nel nostro prezioso territorio.

Riportiamo qui di seguito integralmente la parte della relazione dedicata alla provincia di Lecce ______

L’incisiva azione di contrasto delle Forze di polizia e della Magistratura ha continuato a condizionare le storiche compagini criminali e mafiose operanti nel territorio leccese. L’indagine “Final Blow” (187) del 2020 della Polizia di Stato in particolare avrebbe decapitato i vertici della criminalità organizzata dedita al traffico e spaccio di droga ed alle estorsioni, ma anche ad espandere i propri interessi nel settore commerciale ed imprenditoriale.

Ciò a dimostrazione di come le compagini associative si stiano evolvendo verso più raffinate forme di attività criminali che presuppongono un sottile e strategico processo di infiltrazione nel tessuto economico. La fluidità delle formule organizzative delittuose riflette il particolare momento storico legato alle conseguenze della pandemia da Covid-19 tanto da configurare nell’intera area salentina un andamento mafioso che abbondonando i tratti predatori e militari, ha lasciato spazio a prof ili di impresa politico-criminale tendenti a ricoprire piena titolarità nei mercati.

I problemi di liquidità connessi con le difficoltà economiche delle imprese faciliterebbero un meccanismo di controllo del territorio da realizzarsi mediante forme di assistenzialismo economico alle persone in difficoltà da parte di clan sempre pronti a reimpiegare i capitali illeciti accumulati. Al contempo la ricerca di intrecci e complicità tra soggetti eterogenei per interessi, ruoli e competenze consentirebbero alle consorterie mafiose di insinuarsi in quell’area grigia del corpo sociale per permeare in maniera silente il tessuto economico e amministrativo.

Le forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto a pressanti condizionamenti la gestione della cosa pubblica trovano riscontro, ad esempio, nelle numerose interdittive emanate nel periodo di riferimento dal Prefetto di Lecce a carico di imprese ritenute vicine ai sodalizi mafiosi, nonché nei provvedimenti di scioglimento dei consigli comunali. Si segnala infatti l’insediamento, il 15 febbraio 2021 presso il comune di Squinzano (188) (LE), della commissione straordinaria per la gestione dell’Ente nominata con DPR del 30 gennaio 2021. Gli elementi informativi e gli accertamenti eseguiti dalla DIA hanno messo in luce la sussistenza di concreti, univoci e rilevanti elementi in ordine a collegamenti diretti e indiretti degli amministratori locali con esponenti della locale criminalità organizzata riferibili ai sodalizi DE TOMMASI e PELLEGRINO (189) storici della sacra corona unita.

Il DPR del 24 marzo 2021 ha invece deliberato la proroga per 6 mesi dello scioglimento del consiglio comunale di Carmiano (190) (LE) dove erano stati evidenziati elementi di condizionamento esterno della criminalità organizzata riconducibile al clan TORNESE (191) di Monteroni di Lecce. Nell’ampio novero dei settori dell’economia legale le consorterie salentine si manifesterebbero capaci di effettuare redditizi reinvestimenti dei proventi illeciti ma anche di occultare e movimentare abilmente capitali ai fini di evadere o eludere il fisco.

Proprio riguardo al traffico illecito dei rifiuti l’operazione “Sangue Amaro” (192) del 27 gennaio 2021 ha delineato una attività illecita di gestione e smaltimento gestita secondo una specifica f iliera e con il concorso di due aziende operanti in Campania e nel Lazio. Nell’ambito delle indagini sarebbero emerse reiterate condotte illecite da parte dei numerosi indagati in ordine sia alla compilazione e ricezione di formulari di identificazione dei rifiuti, sia all’occultamento e/o distruzione di rilevanti quantità degli stessi. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni mobili e immobili del valore di circa 3 milioni di euro.

Gli accennati rapporti economici della criminalità organizzata leccese con altre consorterie criminali operanti in differenti territori disvelano peraltro un respiro non solo nazionale ma anche internazionale nello specifico settore del traffico di droga (193) . Proprio l’operazione “Skipper” (194), eseguita dalla DIA il 2 febbraio 2021 ha evidenziato una consolidata e capillare rete criminale dedita stabilmente al commercio transazionale di cocaina.

“L’attività investigativa intrapresa ha permesso di delineare la complessiva struttura organizzativa proiettata all’importazione di cocaina dall’Olanda e destinata al territorio salentino e campano nonché la condivisione di un progetto criminoso indeterminato nel tempo e la chiara programmazione della reiterazione dei traffici illeciti”.

Il fondamentale ruolo di promotore dell’attività delittuosa, l’interconnessione con la criminalità campana e l’inserimento nel gotha del traffico internazionale di cocaina è risultata spettare ad un soggetto salentino arrestato in Brasile. Tra gli indagati colpiti dal provvedimento risulta anche un noto pluripregiudicato referente del clan AMATO (195) sul territorio di Scorrano (LE) ed alcuni autotrasportatori campani che trasferivano lo stupefacente da Amsterdam fino ai depositi di stoccaggio nel napoletano ed infine nel territorio salentino, curando anche i movimenti di denaro dalla provincia leccese all’Olanda. Con la medesima misura cautelare personale è stato disposto a carico di 4 dei soggetti indagati il sequestro preventivo per equivalente finalizzato alla confisca dei beni per un valore di oltre 4 milioni di euro.

Come dimostrano anche gli esiti investigativi della citata inchiesta in linea di continuità col passato il core business delle organizzazioni criminali salentine è rappresentato dal traffico delle sostanze stupefacenti anche in concorso con narcotrafficanti albanesi (196) .

Ne è esempio l’inchiesta “Nuovi Orizzonti” (197) conclusa dalla DIA di Lecce il 6 marzo 2021 con il rinvio a giudizio di 14 persone di cui 3 di origine calabrese. L’indagine ha riguardato un’associazione criminale italo-albanese dedita al traffico di marijuana importata dall’Albania con l’utilizzo di potenti imbarcazioni e poi distribuita in diverse piazze italiane, in particolare in Trentino Alto Adige, Lazio e Campania. Gli ulteriori approfondimenti hanno consentito di ottenere, a firma del Direttore della DIA, prima il sequestro e successivamente la confisca di 2 ville situate a Lecce, 2 motoveicoli e rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 900 mila euro tutti nella disponibilità del principale indagato.

Ulteriore conferma dell’operatività dei clan salentini nell’illecito settore del traffico di sostanze stupefacenti (198) proviene dagli esiti investigativi di un’operazione condotta dai Carabinieri il 26 marzo 2021 (199).

Le indagini si sono focalizzate nell’area di Campi Salentina (LE) dove è stata individuata la figura di un elemento (200) affiliato al clan DE TOMMASI e vicino al sodalizio PEPE (201) che è risultato capace di imporre la sua egemonia criminale sul territorio  “attraverso metodi attualmente non più in voga, poiché soppiantati da forme di criminalità più scaltra e raffinata che cura i propri interessi nell’ombra, evitando azioni eclatanti che possano attirare l’attenzione investigativa”. La sua ascesa, dettata da un indiscusso carisma delinquenziale era finalizzata a scalzare in maniera prorompente altri suoi concorrenti già presenti con le loro illecite attività su quel territorio. La poliedrica indole criminale dei sodalizi leccesi si estrinseca anche nel mercato del gaming e del gioco d’azzardo (202).

Diverse attività investigative e di analisi hanno infatti consentito di rilevare come le organizzazioni criminali siano sempre alla ricerca di nuove e più sicure forme di riciclaggio ed abbiano orientato il loro interesse verso attività commerciali ed imprenditoriali caratterizzate da grandi movimentazioni di denaro contante quali quelle operanti nel settore della gestione di sale da gioco e della raccolta di scommesse, nonché verso l’acquisizione di attività commerciali, bar e ristoranti per inserirsi nei circuiti dell’ economia legale. È del 26 marzo 2021 l’operazione “Doppio gioco” (203) con cui la Guardia di finanza ha smantellato un’organizzazione che gestiva un vorticoso giro d’affari nel settore delle slot machines, dei videopoker e nella raccolta di scommesse per eventi sportivi fatte confluire sulle piattaforme informatiche di bookmaker stranieri operanti sul territorio senza la prescritta autorizzazione rilasciata dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.

Le indagini hanno consentito di acclarare l’operato illecito di 3 fratelli neretini capaci di inserirsi nel tessuto dell’economia legale anche attraverso imprese individuali formalmente intestate a prestanome e società riconducibili ai vertici del sodalizio criminale. Significativo è emerso il ruolo di una donna amministratrice di due società la quale gestendo la cassa comune “si occupava del settore amministrativo e cantabile, dei rapporti con le banche, con i prestanome e con i dipendenti”. Nel contesto delle intimidazioni verosimilmente finalizzate alle estorsioni, si collocherebbero i diversi episodi di danneggiamento204 e i reati contro il patrimonio (205), nonché l’ingente disponibilità di armi (206) sintomatica della pericolosità dei gruppi organizzati leccesi.

Lungo le coste salentine continua il fenomeno dell’immigrazione clandestina e sostanzialmente immutato resta il modus operandi adottato dalle organizzazioni criminali anche transazionali che trasportano dalle coste greche e turche a quelle leccesi carichi di migranti con potenti gommoni oceanici ma anche mediante barche a vela (207).

Il luogo di approdo maggiormente utilizzato dagli scafisti è quello della costa del basso Adriatico in particolare il litorale che da San Cataldo (LE) si estende fino Santa Maria di Leuca (LE) con saltuari sbarchi sulle coste joniche. Nel corso di distinte operazioni di polizia sono stati rintracciati numerosi migranti tra cui diversi minori anche non accompagnati prevalentemente di etnia pakistana ma anche curda, irachena, iraniana e siriana.

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187. L’indagine ha ripercorso le recenti dinamiche della criminalità organizzata nel territorio leccese, certificando il ridimensionamento del clan BRIGANTI e l’egemonia del sodalizio mafioso PEPE nel capoluogo salentino. L’11 giugno 2021, in riferimento al connesso procedimento penale e a seguito del rito abbreviato, è stata emessa la sentenza di condanna che ha confermato l’impianto accusatorio con particolare riferimento ad alcune figure criminali che si erano imposte sul panorama cittadino; il 29 giugno 2021, a Melendugno (LE), la Polizia di Stato ha eseguito un sequestro di beni mobili, immobili ai danni di un soggetto condannato nell’ambito della stessa operazione del valore di circa 150 mila euro. L’uomo aveva gestito per diversi anni alcune attività commerciali nella marina di Melendugno dove il clan PEPE aveva esteso la sua influenza acquisendo illecitamente proprio le attività commerciali che poi faceva gestire dai sodali impegnati nel contempo anche nel traffico di stupefacenti; il 26 aprile 2021, a Caprarica di Lecce (LE) la Polizia di Stato ha eseguito il sequestro, n. 39/21 M.P., emesso il 21 aprile 2021 dal Tribunale di Lecce, di beni mobili e immobili e società ai danni di un soggetto condannato nell’ambito della citata indagine per un valore di circa 350 mila euro.

188. A seguito delle dimissioni rassegnate dalla maggioranza dei componenti del corpo consiliare, con DPR dell’11 dicembre 2020 l’Ente era stato sciolto.

189. I territori dei comuni di Campi Salentina, Trepuzzi e Squinzano, già sotto le influenze criminali degli storici boss del clan DE TOMMASI e PELLEGRINO Francesco, negli ultimi tempi hanno subito alcune influenze della criminalità organizzata leccese e, in particolare, del sodalizio dei PEPE. Il 5 marzo 2021, a Melendugno (LE), i Carabinieri hanno eseguito la cattura di un latitante appartenente al sodalizio DE TOMMASI che doveva scontare 13 anni di carcere a seguito della recente condanna inflitta nell’ambito dell’operazione di polizia “Vortice De-Ja Vu’”(2014) per associazione di stampo mafioso.

190. Nel mese di marzo 2019, nel comune di Carmiano (LE) si era insediata la Commissione di indagine ex art.143 del D.Lgs. n.267/2000. La DIA di Lecce ha fatto parte del “Gruppo tecnico di supporto”. 

191. Tuttora tra i più strutturati della provincia, presente in molti territori salentini, come Guagnano, Carmiano, Veglie, Leverano, Arnesano, Porto Cesareo e Sant’Isidoro, è attivo prevalentemente nel traffico delle sostanze stupefacenti e nelle estorsioni. Oggetto delle mire espansionistiche del sodalizio è anche il territorio di Gallipoli, un tempo area criminale ad appannaggio esclusivo del clan PADOVANO, colpito da numerose inchieste giudiziarie e da lotte fratricide. La recente scarcerazione di un noto pluripregiudicato, affiliato al sodalizio, potrebbe rinvigorire il già saldo controllo delle attività illecite sul territorio.

192. Il 27 gennaio 2021 i Carabinieri hanno eseguito l’OCC n. 5/2021 – n. 5114/2019 RGNR – n. 10262/2019 GIP, emessa dal Tribunale di Lecce il 12 gennaio 2021, nei confronti di 14 persone responsabili di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla gestione illecita di rifiuti. Vedasi anche provincia di Brindisi.

193. Molteplici gli arresti per detenzione illecita di sostanza stupefacente e altrettanto numerosi i sequestri. Il 27 aprile 2021, a Lizzanello (LE) è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente un pregiudicato locale, appartenente all’ex clan CERFEDA, già condannato per associazione di stampo mafioso. 

194. Il 2 febbraio 2021 la DIA ha eseguito l’OCCC. n. 3071/17 RGNR – n. 29/17 DDA – n. 2882/18 GIP – n. 02/2021 OCC, emessa dal Tribunale di Lecce il 08/01/2021, nei confronti di 34 soggetti facenti parte di un’associazione a delinquere, armata, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti provenienti da canale estero (Olanda).

195. Il sodalizio continua ad esercitare la sua influenza anche sui territori di Otranto (LE) e Maglie (LE). Il 24 febbraio 2021 nei confronti del soggetto il Tribunale di Lecce ha emesso la sentenza di condanna n. 225 nell’ambito del procedimento penale relativo all’operazione “Tornado” (2019) che aveva poi portato allo scioglimento del comune di Scorrano.

196. L’1 giugno 2021, a Scorrano (LE), la Guardia di finanza ha tratto in arresto 2 latitanti di origine albanese sfuggiti al blitz dell’operazione “Cocorito” eseguita a Catania il 25 maggio 2021. Sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

197. Proc. pen. n. 8703/2015 RGNR.

198.  Il 2 marzo 2021 a Surbo (LE) i Carabinieri hanno arrestato un pregiudicato locale affiliato al clan PEPE-BRIGANTI, per i reati di sequestro di persona aggravato, estorsione, rapina aggravata, detenzione illegale di armi, rapina impropria e violenza privata; il 26 Gennaio 2021 il Tribunale di Lecce, nel processo con rito abbreviato relativo all’indagine “Le Veneri” (2020), emetteva le sentenze di condanna nei confronti di 10 imputati coinvolti a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L’inchiesta aveva stroncato l’obiettivo di riorganizzazione del sodalizio GIANNELLI, radicato nei territori di Parabita (LE).

199. Il 26 marzo 2021 i Carabinieri hanno eseguito l’OCCC n. n. 12215/2019 RGNR N.79/2020 DDA e n. 5977/2020 GIP, emessa dal Tribunale di Lecce il 18 marzo 2021, nei confronti di 3 soggetti responsabili a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione consumata e tentata, tentata rapina aggravata ed altro, lesioni personali. Tutto aggravato dal metodo mafioso.

200. Il soggetto compare anche nell’operazione “Final Blow” (2020) quale referente del clan PEPE per la piazza di Campi Salentina (LE).

201. Il clan estende le sue ramificazioni anche in alcuni territori della provincia: Cavallino, Lizzanello, Melendugno, Merine, Vernole, Caprarica, Calimera, Martano, Surbo. Il sodalizio inoltre si era proiettato anche nei comuni di Nardò e Galatone in cui si era stabilita una coesistenza, in apparente equilibrio con alcuni pluripregiudicati interpreti del lascito ereditario dei boss ergastolani della frangia neretina della sacra corona unita che controllano il mercato delle sostanze stupefacenti e il racket estorsivo. 

202. Con l’operazione “Dirty slot” (2020), era emerso il pervicace interesse nel settore del gaming da parte del clan COLUCCIA, attivo nel comune di Noha di Galatina (LE). 

203. Il 26 marzo 2021, a Lecce, la Guardia di finanza ha eseguito l’OCC n. 2427/17 RGNR e n. 3066/20 RGGIP, emessa dal Tribunale di Lecce il 23 marzo 2021, nei confronti di 3 soggetti ritenuti responsabili di plurimi reati di natura associativa concernenti il gioco d’azzardo.

204. Commessi ai danni di beni mobili e immobili di proprietà sia di soggetti incensurati, titolari di attività economiche e commerciali, sia di soggetti pregiudicati nonché amministratori pubblici e appartenenti alle Forze dell’ordine. Permane l’allarme riguardante gli incendi di ulivi colpiti dal batterio della xylella.

205. Il 16 febbraio 2021 la Polizia di Stato ha eseguito il provvedimento cautelare n. 18/21, relativa al P.P. nr. 11658/18 RGNR e 4229/19 GIP, emesso dal Tribunale di Lecce il 9 febbraio 2021, nei confronti di 4 soggetti (di cui 3 salentini e uno napoletano) ritenuti responsabili del furto ad un caveau consumato nel 2018.

206. Già acclarata con i riscontri investigativi dell’indagine “Efesto” (2020); il 13 marzo 2021 la Polizia di Stato ha tratto in arresto un pluripregiudicato vicino al clan PEPE-BRIGANTI, condannato alla pena di 3 anni di reclusione e 20.000 euro di multa nell’ambito dell’indagine “Eclissi” (2014): durante le operazioni di perquisizione venivano rinvenute 2 pistole con matricola abrasa; il 24 marzo 2021 un pregiudicato, già indagato nell’inchiesta “Le Vele” (2019) e vicino al clan PEPE-BRIGANTI, è stato arrestato perché trovato in possesso di due fucile con matricola abrasa, varie cartucce ed esplosivo.

207. In base al monitoraggio del fenomeno si conferma che la gestione delle attività di trafficking viene garantita per lo più da organizzazioni criminali straniere che hanno comunque una stabile base logistico-operativa nei Paesi UE. Queste operano ponendosi come “società di servizi” in grado di raccogliere gruppi di extracomunitari sulla costa straniera per poi traghettarli verso le coste italiane su natanti di medie dimensioni, privilegiando motovelieri con al comando scafisti originari dell’est o della Turchia.

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Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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