SALVEMINI-GNONI: SE L’IMPIANTO E’ ABUSIVO NON LO ELIMINO, CAMBIO IL REGOLAMENTO

| 7 Maggio 2022 | 0 Comments

(Rdl)_____ “E sì cari amici che ci leggete, compresi quei titolari di agenzie pubblicitarie, che avevano guardato con tanto interesse all’elezione a sindaco di Carlo Salvemini, il risultato della moltiplicazione di 6×3 dà come risultato un numero inferiore alla moltiplicazione di 4×3, non è una nostra convinzione, è scritto nero su bianco, firmato ed approvato dalla Giunta Salvemini.
Vi sembra assurdo? Eppure è così.
Stiamo parlando degli impianti per affissioni, di quelli delle dimensioni di m.6,00×3,00, i cosidetti 6×3 già vietati dalle diverse amministrazioni e dai diversi Regolamenti che si sono susseguiti, e degli impianti di dimensioni più ridotte ossia quelli di m.4,00×3,00.Se volete scoprire l’arcano dovete portare pazienza e leggerci sino alla fine.”

Era il 7 aprile del 2011 quando su leccecronaca.it è stato pubblicato questo articolo, alla luce di quanto è avvenuto qualche giorno fa in Consiglio Comunale quando il Regolamento sulla pubblicità è stato definitivamente approvato, riteniamo di riproporvelo data la sua attualità.

 

“Ma andiamo per ordine perché questa è una storia che parte da lontano ed il Regolamento sulla Pubblicità appena approvato è solo la conclusione di un lungo e tortuoso percorso iniziato dalla Giunta Perrone-Monosi per eliminare dalla città di Lecce tutte le aziende salentine che si occupano di affissioni, e che giunge alla fine del percorso grazie all’operato della giunta Salvemini-Gnoni.
Nel 2011 il Sindaco Paolo Perrone al ritorno da un viaggio dalla capitale, decide che gli impianti 6×3 sono troppo ingombranti, sono brutti, sono invasivi e pericolosi, per cui si decide di fare un Nuovo Regolamento e viene stabilito che tutti gli impianti della città di Lecce debbano essere trasformati da 6×3 in 4×3, in altre parole da 18 metri quadri vanno ridotti a 12 metri quadri.

Ma questo non è tutto per cercare di dare una mazzata definitiva alle Aziende di Pubblicità locali, la Giunta Perrone-Monosi raddoppia le tasse su tali impianti inventandosi un nuovo balzello il Canone Concessorio.
Molte aziende chiudono, altre salteranno dopo pochi mesi, solo alcuni testardi resistono e si adeguano, mentre gli impianti di proprietà del Comune gestiti da una DITTA PRIVATA, non vengono adeguati e restano 6×3.

Quindi gli impianti del Comune sono fuorilegge.

Passano 5 anni siamo al 2016 il Regolamento viene modificato ancora una volta ( un’operazione fatta per togliere la concessioni di paline ad una ditta leccese), qualcuno in quella sede cerca di sfruttare la situazione cercando di far passare come “normali” gli impianti 6×3, la Consigliera Ciccia Mariano se ne accorge, chiede e ottiene che venga scritto una volta per tutte che gli impianti 6×3 del Comune debbono essere adeguati alle norme del Regolamento.

Nonostante ciò, gli impianti 6×3 di proprietà del Comune, gestiti da un privato, continueranno ad essere abusivi, non saranno mai modificati.
E così affinchè si chiudesse la bocca a coloro che gestivano gli impianti 4×3 ed erano direttamente danneggiati da chi poteva usare un formato più grande (6×3), dal 2017 sino ad oggi le concessioni pubblicitarie non sono state rinnovate, in ragione di ciò tutti gli impianti sono abusivi, ragion per cui tutti abusivi nessuno abusivo.

Naturalmente agli abusivi le tasse vengono richieste normalmente compreso quell’odioso Canone Concessorio, introdotto dalla Giunta Perrone-Monosi e che l’attuale Assessore ai Tributi Gnoni ha definito vergognoso.

 

 

Giusto per la cronaca è bene che si sappia che per gli ottanta impianti di proprietà del Comune si potrebbero aprire ottanta procedimenti penali, in quanto per un impianto di m. 6,00×3,00 è previsto lo stesso reato di una costruzione abusiva, ed il fatto che oggi invece di regolarizzare gli impianti si mette mano al Regolamento sanando abusi ed irregolarità, non so se questo copre le colpe del passato.

 

Ebbene in questi 10 anni chi è che non ha vigilato affinchè le norme fossero rispettate?

Gli Assessori, prima Monosi e poi Gnoni, che sovrintendono all’Ufficio Tributi il quale è tenuto al controllo dell’operato della Ditta Privata che gestisce gli impianti del Comune?
L’Assessore all’Urbanistica, che gestisce l’Ufficio che rilascia le autorizzazioni, l’Assessore al Traffico, oppure il Sindaco, boh?

La domanda resta nell’aria.

Resta il fatto che per 10 ANNI GLI IMPIANTI DEL COMUNE SONO STATI ABUSIVI, IRREGOLARI, FUORILEGGE.

Eppure quel Regolamento che stabiliva che gli impianti 6×3 andavano eliminati era stato votato da tutti compreso l’attuale Sindaco Salvemini che all’epoca era all’opposizione.

Non solo, il PD, colonna portante dell’attuale Amministrazione, pere voce del suo Capogruppo l’On. Antonio Rotundo era stato chiarissimo, lo dichiara a voce alta e pubblicamente tanto che un giornale locale titola:

Rotundo:”Cartelloni abusivi, il Comune ha chiuso gli occhi per 6 anni tollerando l’illegalità”.

Ma Rotundo non si accontenta e scrive un’interrogazione a risposta scritta alla quale l’Ufficio Tributi non risponderà mai.

L’On. Antonio Rotundo il 25 marzo 2017 scrive al nostro giornale e dichiara:

“Era il lontano 14 giugno 2011 quando con l’approvazione del Nuovo Piano per la pubblicità il Consiglio Comunale ritenendo gli impianti per l’affissione troppo invasivi ha deliberato di ridurli da 6×3 a 4×3.

Tutti avevano l’obbligo di adeguarsi al nuovo regolamento anche la DOGRE che gestisce gli impianti di proprietà del Comune, ma ciò non è avvenuto; sono passati quasi 6 anni e gli impianti 6×3 sono sempre lì, si tratta di poco meno di 100 impianti di fatto abusivi per dimensione, per mancato rispetto della distanza tra plancia e plancia, perché ubicati laddove non è consentita la pubblicità come viale De Pietro o nei pressi di monumenti di valore storico-architettonico come quelli situati tra Porta Napoli, l’Obelisco e il circolo Tennis.”

Questo dichiara l’allora Capogruppo del PD e Presidente della Commissione Controllo, Antonio Rotundo, e prosegue chiedendosi, e ce lo chiediamo pure noi:

“Per tutto questo tempo, Sindaco Assessori Dirigenti non si sono accorti di nulla, avevano il compito di controllare ma non lo hanno fatto, nei fatti l’Amministrazione ha ignorato per anni regolamenti che essa stessa si è dato.”

Questa era l’Amministrazione Perrone, l’amministrazione Salvemini fa di peggio e poi lo vedremo.

Ma continuiamo a leggere cosa scrive Rotundo:

“Il 16 febbraio 2016 il consiglio Comunale ha tentato di sanare una situazione ormai fuori legge stabilendo il nuovo termine del 31 ottobre 2016 entro il quale sostituire i 6×3, ma anche questa scadenza viene ignorata come ognuno di noi può verificare girando in città dove i 6×3 fanno bella mostra di sé in questo periodo esponendo le facce dei nostri assessori (all’epoca campeggiava Monosi) cioè proprio di coloro i quali erano tenuti a far applicare le nuove norme e non lo hanno fatto”.

Il capogruppo del PD terminava la sua interrogazione a risposta scritta, che non ebbe mai una risposta dall’Ufficio Tributi con questa domanda:

“…sino a quando nella nostra città sarà tollerata questa situazione di palese violazione di ogni norma senza che sia esercitato il controllo di legalità”.

 

Ora premesso che tutte le domande che si è posto Rotundo rimangono in piedi, la domanda che ci poniamo è questa si può fare peggio di come ha operato l’Amministrazione Perrone-Monosi?
La risposta è sì, perché l’Amministrazione Salvemini-Gnoni non solo come chi li ha preceduti ha tollerato in questi tre anni gli abusi, ma come già detto vorrebbe reintrodurre i 6×3, quelli che per 10 anni Salvemini ha ritenuto fossero, brutti, invasivi e pericolosi.
Lo scorso anno due cartelli 6×3 del Comune sono caduti in via Leuca e via De Mura, per non parlare delle denunce alla stampa ad opera dell’Avvocato D’Agata dello Sportello dei Cittadini, ma il Regolamento voluto da Salvemini-Gnoni arriva a sostenere che gli impianti 4×3 non possono essere installati su alcune strade di particolare interesse storico-architettonico perché deturpano l’ambiente, perché secondo la strana logica salveminiana se il “Sugo besugo” viene pubblicizzato su un manifesto di mq.12 di proprietà di un privato è brutto, se invece sta su un manifesto di mq.18 di proprietà del Comune è esteticamente valido.
Il bello poi è che gli impianti 4×3 gestiti da agenzie locali, versano nelle casse del Comune degli importi di gran lunga superiore a quelli prodotti dagli impianti 6×3 di proprietà del Comune gestiti da un privato.

Insomma per il nuovo Regolamento sulla Pubblicità prolissamente definito (REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DEL CANONE PATRIMONIALE DI CONCESSIONE, AUTORIZZAZIONE O ESPOSIZIONE PUBBLICITARIE DELL’OCCUPAZIONE DELLE AREE E DEGLI SPAZI DESTINATI A MERCATI) gli impianti 6×3 di proprietà del Comune gestiti da un ditta privata possono essere installati dove agli altri è vietato, perché sono meno invasivi, in altre parole più piccoli degli impianti 4×3. Come dimostrato per Salvemini la matematica E’ un’opinione.

Fine della prima puntata

 

Nelle prossime leggerete degli interventi del Consigliere di maggioranza Pierpaolo Patti, del consigliere di minoranza Gianmaria Greco e del Consigliere Gianpaolo Scorrano.

Questa volta vi abbiamo parlato dei numeri che non tornano, e dell’incoerenza di una classe politica, nelle prossime puntate di tanti altri punti del Nuovo Regolamento che per usare un eufemismo, lasciano perplessi”.

 

In alto: alcune delle immagini che da anni girano in rete.

Un muro di  lungo 60 metri e alto 3, di lamiera arrugginita posta a poco metri da Torre del Parco uno dei luoghi più suggestivi della città.

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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