L’ODISSEA DEI CITTADINI IN CODA ALL’UFFICIO ANAGRAFE

| 1 Giugno 2022 | 1 Comment

di Flora Fina ______

 

“ Sui disservizi all’anagrafe: è colpa del sindaco, cioè mia.

Ma consentitemi, dopo la doverosa assunzione di responsabilità, di fare chiarezza. Non per cercare giustificazioni. Ma per rendervi partecipi delle ragioni del disservizio e delle difficoltà che stiamo cercando di superare. Innanzitutto: mi scuso per il disagio che all’Ufficio Anagrafe incontra chi di voi in questi giorni ha la necessità di ottenere o rinnovare la propria carta d’identità o quella dei propri figli.

Capisco le legittime proteste. Stiamo affrontando una situazione organizzativa molto difficile e siamo al lavoro per cercare soluzioni che non sono semplici. Il problema dipende esclusivamente dall’esiguità del personale attualmente in servizio, falcidiato dalle decine di pensionamenti avuti negli ultimi anni. ”

 

Si esprime così, Carlo Salvemini, il sindaco di Lecce, in merito alla spinosa questione che in questi giorni affligge gli uffici comunali – in particolare quelli del settore anagrafe – ormai gravati da una seria, anzi serissima, mancanza di personale.

 

Le carenze infatti di questo importante settore pubblico, non solo hanno fatto sì che la macchina sociale ed amministrativa andasse in completo blackout, ma hanno anche generato aspri dissapori tra i cittadini ormai esasperati da una situazione giunta al limite della sopportazione: ultimo episodio, il malore che nelle scorse ore ha colpito un cittadino in fila da tempo al tanto agognato sportello, nell’attesa di quello che ai giorni nostri dovrebbe essere una banalità, mentre sembrerebbe essere diventato– quando pure esso stesso si viene a realizzare – un miracolo moderno: il rinnovo della carta d’identità.

 

Proprio oggi infatti, durante la consueta fila presso l’ufficio Anagrafe, un anziano – probabilmente insofferente al caldo e all’attesa estenuante – è stato raggiunto da un malore, facendo scoppiare il caos non solo tra gli altri utenti esasperati e a tratti profondamente innervositi dalla situazione, ma accendendo altresì la miccia di un polveriera pronta ad esplodere e che adesso investe in pieno le fondamenta della giunta comunale capitanata da Salvemini, che per l’appunto, soltanto lo scorso 26 maggio aveva chiesto “ fiducia, pazienza e collaborazione ”.

 

È stato infatti necessario l’intervento della Polizia Locale e del 118 per soccorrere immediatamente l’uomo, che proprio pochi minuti prima si era accasciato per terra creando attimi di panico tra i cittadini già neri di rabbia ed impazienti per il tempo speso ad attendere.

La stessa Polizia Locale nel frattempo poi, ha cercato di placare gli animi di questi ultimi, ormai roventi e che hanno rasentato una protesta dal sapore amaro, anzi, amarissimo.

 

Sì, fiducia pazienza e collaborazione come ha detto il Sindaco: tre parole quasi dal suono grottesco se inserite nel contesto sociale che stiamo vivendo in queste ultime ore. I minuti di interminabile attesa, la mancanza di personale, la presenza di posti vacanti che potrebbero essere occupati da operatori di sportello competenti e preparati, l’insofferenza nel vedere la macchina amministrativa che si muove a rilento – e se lo fa, lo fa per spirito di inerzia – sono tuttavia concetti che stridono come unghie su una lavagna, una lavagna fatta di buoni propositi ma di scarse attitudini alla concretezza.

 

 

Ed è così che il malcontento generale si alimenta e trae nutrimento: sui vari social poi, monta prepotentemente la rabbia repressa dei cittadini, che hanno diritto, anzi, hanno diritti, mai esauditi oppure esauditi con quello stile malconcio che porta all’esasperazione e all’impazienza.

 

Su Facebook infatti, proprio nelle ultime ore, si rincorrono le voci del popolo che non ce la fa più, e che a buon titolo si lamenta di una matassa amministrativa ingarbugliata sino al limite: “ La città della pazienza! Quando paghiamo le tasse però nessuno aspetta ”  oppure “ Quell’ ufficio ha sempre fatto pena…oggi peggio di peggio ” ed ancora “ Ma se il Comune è in pre-dissesto, perché non se ne è chiesta ragione agli amministratori che l’hanno provocato? ” sono i commenti sintomatici di una macchina che ha perso i suoi ingranaggi ed in qualche goffa maniera cerca di riassestarli.

 

 

Ormai è tutto chiaro, quasi ovvio – anche se ovvio non dovrebbe esserlo affatto – che questa situazione è sull’orlo del precipizio: il problema non sono soltanto le file interminabili, il tempo speso inutilmente ad attendere, o la semplice mancanza di personale dovuta come spiega Salvemini al “ pre – dissesto che scaturisce da problemi economici e finanziari che affliggono da anni il Comune, ai quali lavoro per porre rimedio ”.

 

Siamo al lavoro, stiamo provvedendo, stiamo mettendo, stiamo assumendo, ci scusiamo per il disagio, il sindaco mi assumo le mie responsabilità ecc ecc, di cosa stiamo parlando, intanto la gente è disperata. Macerie solo macerie ” si legge ancora, quasi come un urlo che oscilla tra la protesta e una richiesta di aiuto.

 

Non solo, la vergogna si rincorre persino tra le recensioni su Google Maps:

 

No, il problema è alla radice e riguarda una cattiva anzi pessima organizzazione degli uffici tutti: sembra un storia già ascoltata tante volte, trita e ritrita e che da vicino ricorda tantissimo quella della malasanità pugliese, i cui fondi sono spesso investiti in opere mai messe in moto, che mancano di quel movimento in primis amministrativo e subito poi sociale.

 

 

Stiamo vivendo un’epoca di pre-dissesti della res pubblica tutta, di tutti i settori economici, giudiziari e sanitari che poco hanno a che vedere con il concetto di efficienza, e figuriamoci se, anche in questo caso, gli uffici dell’ anagrafe potevano esserne esenti.

 

Scricchiola tutto sotto il peso delle necessità della cittadinanza: si tratta purtroppo però, di una mole di disagi che costantemente aumenta, crea problematiche sempre più serie, e la carenza di competenze nel settore pubblico non fa altro che aggravarle ulteriormente.

 

Se il disagio che affanna il settore pubblico può essere definito la normalità, quasi come una vera e propria routine all’ordine del giorno, probabilmente stiamo andando nella direzione sbagliata, probabilmente è sempre stato tutto errato sin dal principio.

Category: Cronaca

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  1. Gianmaria Greco, Prima Lecce e Roberto Giordano Anguilla, Fratelli d'Italia - tramite mail ha detto:

    A seguito di quanto annunciato in Consiglio Comunale in merito alle criticità registrate negli ultimi tempi presso l’ufficio anagrafe del comune, ci siamo recati in via Aldo Moro per verificare la situazione.

    Sin da subito abbiamo potuto riscontrare le gravi difficoltà in cui e’ costretto ad operare il poco personale a disposizione (tre soli dipendenti a fronte di diverse decine di pratiche presentate tra prenotati e non).

    Per tutta la durata del nostro sopralluogo abbiamo notato un forte clima di tensione, ed in alcuni casi esasperazione, da parte dei cittadini in fila che lamentavano tempistiche assurde per il rilascio dei documenti.

    Ad un certo punto e’ stato necessario contattare la Polizia Locale, il cui intervento e’ stato provvidenziale al fine di evitare che le vibrate proteste in corso potessero sfociare in qualcosa di più grave.

    E’ dovuta intervenire anche un’ambulanza per soccorrere un cittadino che ha accusato un malore a causa dello stato di stress al quale si e’ sentito sottoposto. Purtroppo ci e’ stato riferito che episodi come questi non sono nuovi presso l’Anagrafe e si rischia di andare incontro ad un peggioramento della situazione se l’amministrazione non adotterà provvedimenti efficaci e concreti nell’immediato.

    La soluzione paventata dal Sindaco in Consiglio Comunale circa la possibilità di ricevere una deroga dal ministero per assumere nuove unità, non garantisce una immediata risoluzione delle criticità. Occorre un’inversione di tendenza seria e concreta, soprattutto con l’approssimarsi della stagione turistica che richiederà un maggiore sforzo da parte degli uffici.

    E’ necessario un intervento deciso da parte dell’Amministrazione Salvemini, a garanzia della cittadinanza che chiede di poter esercitare in maniera corretta i propri diritti, ma anche a tutela del personale dipendente che, ogni giorno, si trova nell’occhio del ciclone a proprio rischio e pericolo.

    La minoranza sta studiando un paio di soluzioni che sono in approfondimento e che verranno presentate a breve, ma il Governo deve intervenire in maniera incisiva, iniziando a prevedere più giornate di straordinario per eliminare l’arretrato ed una implementazione del personale, magari attingendo, attraverso l’istituto del comando, a forza lavoro proveniente da altri comuni.

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