STRATEGIE DI BIOECONOMIA A ROMA LUNEDI’ 12

| 8 Dicembre 2022 | 0 Comments

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. La docente universitaria Margherita Ciervo ci scrive  ______ 

Conferenza Scientifica multidisciplinare Dalla Strategia di bioeconomia alla Bioeconomia integrata,

in armonia con la vita e le leggi della natura

12 e 13 dicembre – Roma presso la Società Geografica Italiana Villa Celimontana, Via della Navicella 12

Il periodo che stiamo vivendo è un periodo di crisi ecologica e sociale, di stravolgimenti e apparenti cambiamenti sul piano politico, nonché di caos sistemico. Molte delle attuali attività e politiche economiche “verdi” – comprese quelle che si richiamano alla bioeconomia – sono basate sul paradigma riduzionista, meccanicista e utilitarista, sul dogma della crescita economica e della competizione, designate dalla stessa ideologia neoliberista che ha prodotto le problematiche e i guasti di cui ora le nuove politiche si propongono come “soluzione”. Insomma, tali iniziative “bio” ripropongono la stessa logica industrialista alla base dell’economia “fossile”. Pertanto, riteniamo urgente affiancare al necessario processo di interpretazione delle attuali politiche “verdi”, lo sviluppo di ricerche, studi e analisi di esperienze concrete, orientate a una bioeconomia che sia realmente integrata e in armonia con la vita e la natura, che possano costituire un punto di riferimento a livello sia teorico sia concreto per l’ormai non più procrastinabile salto di paradigma.

La conferenza si interroga su come attuare nella contemporaneità una bioeconomia integrata e in armonia con la vita e le leggi della natura.

PER PARTECIPARE

La partecipazione alla conferenza è libera e gratuita ma, considerata la capienza massima della sala di 90 posti, è necessario verificare previamente la disponibilità scrivendo

a: conferenza.2022@osservatoriobioeconomia.it

Sarà possibile seguire la conferenza anche da remoto (fare clic qui ) o secondo quanto indicato nell’ultima pagina del programma in allegato, scaricabile anche e a questo link: www.osservatoriobioeconomia.it/2022/11/08/conferenza-scientifica-multidisciplinare-fra-ricerca-e- azione-2/

Per ulteriori informazioni: conferenza.2022@ossevatoriobioeconomia.it

www.osservatoriobioeconomia.it                                                                www.economiaeambiente.it

Il 25 settembre 2020, presso la Società Geografica Italiana, si è tenuta la conferenza                 

multidisciplinare “La Strategia europea di bioeconomia: scenari e impatti territoriali, opportunità e rischi” – patrocinata da società scientifiche e università – che ha raccolto i contributi di storici, geografi, economisti, urbanisti, costituzionalisti, biologi, biologi forestali e medici le cui analisi hanno messo in evidenza una serie di criticità sulla base delle quali si può asserire che la Strategia di bioeconomia della Commissione europea (del 2012 aggiornata nel 2018) e la conseguente Strategia Italiana siano piuttosto distanti dall’idea originaria di Bioeconomia teorizzata negli anni sessanta da Nicholas Georgescu-Roegen, ovvero una bioeconomia in armonia (embedded, direbbe Karl Polanyi) con la vita e le leggi della natura.

La Strategia di bioeconomia, invece, riflette un’accezione relativamente recente della parola “bioeconomia”, che nasce dall’industria biotech, chimica, farmaceutica, agroindustriale e dai progressi della biologia, della genetica e della tecnologia molecolari, nonché dalla domanda di biomasse per usi non alimentari. Questa accezione, attualmente dominante, si fonda su una indimostrata equivalenza tra “rinnovabilità” e “sostenibilità”, e su una visione tecnocentrica che vede nell’high-tech e nelle tecnologie a controllo centralizzato le soluzioni a ogni problema ambientale e il superamento di ogni limite allo sviluppo. I lavori della conferenza hanno messo in luce che la Strategia di bioeconomia – promossa come la nuova frontiera dell’economia “verde” e basata sulla sostituzione delle fonti fossili con la biomassa

– presenta forti contraddizioni rispetto agli stessi obiettivi che si pone, in quanto dipendente da risorse non sostenibili, non rinnovabili e importate da Paesi esterni all’Unione europea, arrivando alla conclusione che, per tali ragioni, essa stessa richiederebbe una rielaborazione che non può prescindere dal suo adeguamento alla Strategia europea sulla biodiversità, nonché al Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC).

I risultati della Conferenza sono confluiti in un Documento di Valutazione e Indirizzo, inviato alla Commissione europea, al Governo e ai parlamentari italiani e pubblicato sulla Rivista “Economia e Ambiente” (1/2021) liberamente scaricabile (www.economiaeambiente.it).

Le tematiche della conferenza sono state oggetto di ulteriore approfondimento e aggiornamento, in parte svolti nel quadro del PRA 2020 dell’Università di Foggia “La Bioeconomia in Europa e in Italia: politiche e territori. Scenari socio-economici, ambientali e geopolitici” e confluiti nel volume “La Strategia di bioeconomia è sostenibile? Territori, impatti, scenari” (2022) edito dalla Società dei Territorialisti e liberamente scaricabile al link: www.societadeiterritorialisti.it/wp-content/uploads/2016/01/Ricerche-e-Studi-Territorialisti_Vol.- 8_La-Strategia-di-bioeconomia-e-sostenibile.pdf. I promotori della conferenza, nella convinzione che la Strategia di bioeconomia non rappresenti solo un’opportunità da cogliere “a tutti i costi”, hanno ritenuto di costituire l’Osservatorio Interdisciplinare sulla Bioeconomia (OIB) – www.osservatoriobioeconomia.it – per il monitoraggio e lo studio delle iniziative e dei progetti ispirati alle diverse accezioni di bioeconomia, al fine di contribuire alla comprensione dei processi in corso e dei possibili scenari.

La seconda fase di quest’iniziativa sulla tematica in questione prevede l’organizzazione di una conferenza multidisciplinare fra ricerca e azione incentrata sulle pratiche di bioeconomia coerenti con la concezione originaria di Georgescu- Roegen.

– sono basate sul paradigma riduzionista, meccanicista e utilitarista, sul dogma della crescita economica e della competizione, designate dalla stessa ideologia neoliberista che ha prodotto le problematiche e i guasti di cui ora le nuove politiche si propongono come “soluzione”. Insomma, tali iniziative “bio” ripropongono la stessa logica industrialista alla base dell’economia “fossile”. Pertanto, riteniamo urgente affiancare al necessario processo di interpretazione delle attuali politiche “verdi”, lo sviluppo di ricerche, studi e analisi di esperienze concrete, orientate a una bioeconomia che sia realmente integrata e in armonia con la vita e la natura, che possano costituire un punto di riferimento a livello sia teorico sia concreto per l’ormai non più procrastinabile salto di paradigma.

La bioeconomia, secondo la teoria di Nicholas Georgescu-Roegen, si fonda sul presupposto che i processi economici, investendo il mondo fisico, sono soggetti alle sue leggi, prima fra tutte l’entropia, ovvero la irreversibile dissipazione di energia e materia generata dai processi di trasformazione. I processi di produzione sono visti come un insieme di fondi (terra, capitale e lavoro) e flussi (risorse naturali, prodotti e scarti), in cui non vi è sostituibilità tra fondi e flussi: si può sostituire il lavoro con il capitale, ma certamente non le risorse con il capitale. D’altro canto, l’efficienza energetica, lungi dal potersi riferire solo al mero rapporto tra input e output di energia, deve considerare i processi dissipativi della materia coinvolti nella trasformazione dell’energia stessa. Un’economia sostenibile e circolare non richiede, dunque, soltanto flussi rinnovabili, ma anche una relazione fondi-flussi che rispetti e mantenga l’identità dei fondi, ovvero una compatibilità fondativa tra la velocità/densità dei flussi nella tecno-sfera e la capacità/velocità di rigenerazione dei fondi della biosfera.

Partendo dall’assunto che le civilizzazioni umane hanno prodotto nel tempo territori e paesaggi con sapienza e saggezza mantenendo una relazione fondi-flussi equilibrata, possiamo affermare che proprio la modalità e la capacità di tessere tale relazione in base a valori e interpretazioni diverse, ma sempre armoniche con la natura, ha portato alla grande differenziazione locale delle forme dei nostri contesti di vita. Oggi come un tempo sono proprio le pratiche sociali che consentono di entrare nella modalità complessa e integrata di economie capaci di interagire con i beni naturali e di riprodurre territori, paesaggi, risorse.

La conferenza si interroga su come attuare nella contemporaneità una bioeconomia integrata e in armonia con la vita e la natura.

9.30-10.00 Accoglienza e registrazione

10.00-10.45

Saluti e apertura dei lavori Massimiliano Tabusi, Vicepresidente della Società Geografica Italiana

Introduzione

Massimo Blonda, Margherita Ciervo, Daniela Poli, Osservatorio Interdisciplinare sulla

Bioeconomia

Stefano Zamberlan, Direttore editoriale e Coordinatore scientifico della Rivista “Economia e Ambiente”

10.45-12.45

Prima sessione

La Strategia di bioeconomia vs la Bioeconomia

Chair:    Fabio     Parascandolo,     Università    di Cagliari

  • ·       La bioeconomia dalla decrescita al biocapitalismo: il racconto di due storie divergenti – Alida Clemente, storica, Università di Foggia
  • Strategia di bioeconomia: biomassa, digitalizzazione e territori – Margherita Ciervo, geografa, Università di Foggia
  • Strategia di bioeconomia: opportunità o rischio globale per le economie locali? – Giuseppe Celi, economista, Università di Foggia
  • La bioeconomia oggi. L’attualità del pensiero di Georgescu-Roegen – Mauro Bonaiuti, economista, Università di Torino
  • Progettare i sistemi insediativi come nodi di una complessa rete ecoterritoriale in armonia con la vita e la natura – Daniela Poli, urbanista, Università di Firenze
  • La gestione ecologica del ciclo dell’acqua nella crisi climatica – Giovanni Damiani, biologo, Presidente di GUFI, Gruppo Unitario per le Foreste Italiane
  • Riflessioni sulla salute umana alla luce della teoria di Georgescu-Roegen – Patrizia Gentilini, medico oncologo, Fondazione “Allineare Sanità e Salute”

12.45-13.15 Dibattito

13.15-14.30 Pausa pranzo

14.30-16.30

Seconda sessione

La gestione delle risorse come beni comuni: oltre la crescita

Chair: Margherita Ciervo, Università di Foggia

  • Reti agroecologiche e mutuali, scenari post-crescita – Giulio Vulcano, ricercatore ISPRA
  • Il “valore intrinseco” degli agroecosistemi. Approcci teorici e questioni di metodo di una ricerca-azione – Alice Giulia Dal Borgo, geografa, Università di Milano; Valentina Capocefalo, geografa, Università di Milano
  • Bioeconomia circolare del cibo a Torino. Il caso del living lab nel quartiere Mirafiori – Alessia Toldo, geografa, Università di Torino; Franco Fassio, systemic designer,

Università di Scienze Gastronomiche; Alessandra Savina, systemic designer, Università di Scienze Gastronomiche; Egidio Dansero, geografo, Università di Torino

  • Bio-ATC (Ambienti Territoriali di Conoscenza, Consapevolezza, Condivisione) – Tony Urbani, geografo sociale, Università della Tuscia
  • Beni comuni, squilibri e relazione società- ambiente: il modello dell’ecomuseo – Francesco Maria Oliveri, geografo, Università Mercatorum; Benedetta Cesarini, dottoranda Beni culturali, formazione e territorio, Università Tor Vergata
  • Le associazioni per la promozione sociale (APS). Un caso di studio: i mercati della terra e delle arti in Puglia – Giovanna Spinelli, geografa, I.I.S.S. “L. da Vinci” – Cassano delle Murge (BA)
  • Buen vivir e bioeconomia: la cura e il godimento della vita. Alcune esperienze in Abya Yala – Yolanda Parra, economista, sociologa, pedagogista, Università La Guajra – Colombia; Margherita Ciervo, geografa, Università di Foggia

16.30-17.00 Dibattito

Martedì 13 dicembre

Terza sessione

La Bioeconomia: analisi e casi di studio

10.15-11.15 – Acqua e foreste

Chair: Massimo Blonda, già IRSA-CNR

  • Agroselvicoltura e specie multiuso – Bartolomeo Schirone, biologo forestale, Università della Tuscia
  • Analisi integrata e multidisciplinare dei deperimenti forestali e del loro effetto sul paesaggio Alpino: il caso del pino silvestre in Valle d’Aosta – Anna Maria Pioletti, geografa, Università della Valle d’Aosta; Paolo Gonthier, Francesca Brescia, Guglielmo Lione, patologi vegetali, Università degli Studi di Torino
  • Il Portale forestale del Parco Nazionale della Maiella: uno strumento innovativo per la conoscenza, gestione e pianificazione del patrimonio forestale – Teodoro Andrisano, dottore forestale, Ente Parco Nazionale della Maiella
  • Riflessioni circa un monitoraggio mediante SIT nell’Area Interna 2 “Monti Reatini” per la pianificazione ecologica e la gestione forestale sostenibile – Antonio Di Pasquale, biologo forestale, Università della Tuscia

11.15-11.45 Dibattito

11.45-12.45 – Agricoltura, allevamento, pesca

Chair: Bartolomeo Schirone, Università della Tuscia

  • Pensare la bioeconomia con le pecore: le vie agro-ecologiche della transumanza oggi – Annalisa Colombino, geografa, Università Ca’ Foscari Venezia, Paolo Palladino, storico, già docente alla Lancaster University, Stefano Soriani, Università Ca’ Foscari Venezia
  • Transizioni socioecologiche nell’itticoltura in acque interne e salmastre della Sardegna: integrazione di metodi qualitativi e quantitativi verso un approccio co-costruito alla sostenibilità – Fabio Parascandolo, geografo, Università di Cagliari; Oriana Mosca, psicologa sociale, Università di Cagliari
  • Le esperienze agroecologiche del MST, Movimento Sem Terra, nella regione di Ribeirao Preto, Nordest dello Stato di San Paolo in contrasto con la monocoltura della canna da zucchero – Botelho Lima Luciano, geografo, Università Statale Paulista “Julio Mesquita Filho” – UNESP

12.45-13.15 Dibattito

13.15-14.30 Pausa pranzo

14.30-16.30

Quarta sessione

La Bioeconomia: esperienze e pratiche territoriali

Chair: Daniela Poli, Università di Firenze

  • Italia. Agricoltura contadina, una svolta ecologica necessaria e immediatamente

possibile – Antonio Onorati, Associazione Rurale Italiana

  • Agricoltura biologica e multifunzionalità – Francesco delli Carri, avvocato e imprenditore agricolo, Azienda Agricola Menichella Enrichetta e figli
  • Agricoltura tradizionale e cammini: una sinergia bio-economica – Giovanni D’Elia, dottore in giurisprudenza
  • Varietà a rischio di estinzione ed erosione genetica in Puglia: pratiche per la salvaguardia dell’agro-biodiversità e degli agroecosistemi e per la creazione di un legame virtuoso fra sostenibilità in agricoltura e nutrizione – Luigi Trotta, dirigente, Anna Maria Cilardi, funzionario – Regione Puglia, Dipartimento Agricoltura, Sviluppo rurale e Ambiente, Sezione competitività delle filiere agroalimentari; Simona Giordano, geografa, Università di Bari
  • Concetti e strategie progettuali per ripensare il funzionamento di un comprensorio irriguo appenninico nel contesto del cambiamento climatico – Paola Zanetti, Ingegnere, Luca Filippi, Architetto – Consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale
  • Cosmetica e bioeconomia – Samir Attia, Livia Schirone – Ecophylla s.r.l.
  • Etichetta di buona pratica: un marchio di Bioeconomia – Massimo Guido, Fondazione di partecipazione delle buone pratiche

16.30-17.00 Dibattito

17.00-17.30 Conclusioni

PER PARTECIPARE

La partecipazione alla conferenza è libera e gratuita.

Partecipazione in presenza: per questioni organizzative, e considerata la capienza massima della sala di 90 posti, si chiede di comunicare la partecipazione ai lavori entro lunedì 21 novembre, con la specificazione dei giorni e delle sessioni (mattina, pomeriggio), compilando il seguente format https://forms.gle/zW6yndwdyswMdAwp6

Eventuali richieste che dovessero pervenire oltre tale data devono essere comunicate a: conferenza.2022@osservatoriobioeconomia.it

Sarà possibile seguire la conferenza anche da remoto fare clic qui

oppure:

Riunione di Microsoft Teams

Partecipa da computer o app per dispositivi mobili

ID riunione: 349 530 914 716 Passcode: ZAy4je

Scarica Teams | Partecipa sul Web

La conferenza è riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione come attività di formazione di tutto il personale della scuola di ogni ordine e grado, sia a tempo indeterminato sia a tempo determinato.

Per ottenere l’attestato di partecipazione valido al fine del riconoscimento della conferenza come formazione docente dal Ministero dell’Istruzione è necessario procedere all’iscrizione attraverso la PIATTAFORMA S.O.F.I.A.: codice iniziativa 77645 dal titolo “Dalla Strategia di bioeconomia della Commissione europea alla Bioeconomia integrata e in armonia con la vita e le leggi della natura: analisi, pratiche, esperienze, attività”.

Il personale a tempo determinato potrà richiedere l’attestato facendone richiesta al Comitato Nazionale “Per la Scuola della Repubblica” – ODV, all’indirizzo: cosimo.forleo@fastwebnet.it.

Per informazioni:

conferenza.2022@osservatoriobioeconomia.it

www.osservatoriobioeconomia.it www.economiaeambiente.it

Category: Costume e società, Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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