“Non è uno sport, è una guerra” / #STOPCACCIA

| 2 Febbraio 2023 | 0 Comments

BASTA CON LE STRAGI DI UOMINI E DI ANIMALI!! ALTRO CHE deregulation APPROVATA IN PARLAMENTO…LA CACCIA VA BLOCCATA SUBITO!!! I COMUNICATI DI ANIMALISTI ITALIANI, WWF E LIPU. L’APPROFONDIMENTO DI leccecronaca.it

(Rdl) ______

ANIMALISTI ITALIANI oggi tramite social

Si è tenuto ieri a Bruxelles un convegno sul ruolo positivo dei cacciatori nella protezione della biodiversità, organizzato dall’europarlamentare Vmro-Ecr Andrey Slabakov e dall’eurodeputato di Fratelli d’Italia Pietro Fiocchi (nella nostra foto,la sua immagine delprofilo Facebook, ndr), erede dell’azienda Fiocchi Munizioni Spa, leader nel settore della produzione di proiettili e munizioni. Lo stesso che durante una missione della Commissione ambiente, in Bulgaria, pagato profumatamente con soldi pubblici, si divertiva a postare sui social networks una sua foto mentre partecipava a una battuta di caccia, mostrando un “trofeo”: la testa di un daino adagiata accanto ad un fucile! 

“È come parlare di rispetto dell’altro con un razzista, di bambini con un pedofilo. Siamo stanchi del falso ambientalismo di facciata usato dai politici per giustificare e nascondere le nefandezze della lobby venatoria, così cara al Governo attuale” commenta Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani.

Continue concessioni ai cacciatori e addirittura l’esaltazione degli stessi come custodi degli equilibri ambientali. Loro che oltre a spargere sangue innocente inquinano con tonnellate di piombo gli habitat naturali. Vogliamo esprimere tutto il nostro dissenso. Vogliamo mandare un messaggio chiaro in risposta ai danni già procurati dall’approvazione, nel dicembre scorso, in Legge di Bilancio, dell’emendamento caccia selvaggia, proposto da Fratelli d’Italia con cui è stato dato il via libera all’abbattimento della fauna selvatica tutto l’anno anche nei parchi e nelle città”, commentano gli Animalisti Italiani Onlus. 

Ci chiediamo come sia possibile definire positivamente coloro che tolgono la vita ad un animale che vive libero nel suo ambiente, che crea una biodiversità e un ecosistema, unico nel suo genere. Ma soprattutto ci chiediamo con quale faccia tosta si possano presentare tali individui come difensori della biodiversità!

______

WWF tramite social

Dopo oltre 4 mesi di caccia, arriva finalmente la chiusura generale della stagione venatoria 2022/23. Purtroppo in molte regioni le doppiette non si fermeranno perché una serie di deroghe e prolungamenti dei periodi di caccia consentiranno di continuare ad abbattere determinate specie anche nelle prossime settimane.
Oltre ai milioni di animali uccisi, la stagione di caccia è stata segnata da un numero alto e inaccettabile di morti e feriti. Emblematico il caso dell’Umbria, la regione a più alta densità di cacciatori, dove solo nel mese di gennaio 2023, sono morte due persone durante lo svolgimento delle attività di caccia (in un caso le autorità stanno indagando per un presunto omicidio volontario).

“Non si tratta di fatalità – dichiara il WWF – ma di episodi gravi che vengono spesso sottovalutati nonostante il loro ripetersi. Il settore della caccia rappresenta un centro di potere e la politica, a livello regionale e nazionale, continua a farsi dettare l’agenda dalle associazioni venatorie, finanziate con soldi pubblici e supportate dalla potente lobby delle armi. I rappresentanti del mondo venatorio eletti nelle istituzioni operano secondo precise direttive sposando totalmente le richieste delle associazioni venatorie che pretendono e ottengono, ogni anno, sempre maggiori favori. L’ultimo è la possibilità di intervenire con le doppiette anche nelle aree protette e nei centri urbani, grazie ad un emendamento votato nell’ultima Legge di bilancio. In altri termini: più caccia meno controlli”.
Tutto questo a scapito della biodiversità, sempre più minacciata, e della sicurezza dei cittadini, privati della libertà di frequentare aree verdi e addirittura i terreni di loro proprietà, senza rischiare di essere impallinati. Ma questa deregulation è un problema anche per gli stessi cacciatori che, attraverso un sistema fondato sull’autogestione e consapevoli della scarsità di controlli presenti sul territorio, esercitano la caccia in maniera sempre meno prudente e rispettosa delle regole. Questo accade soprattutto per la caccia al cinghiale che prevede l’utilizzo di armi molto potenti e che nella maggior parte dei casi viene esercitata con la tecnica della “braccata”, una modalità di caccia collettiva che, oltre ad avere impatti devastanti per la natura e a provocare il proliferare dei cinghiali, è la causa della gran parte dei cosiddetti incidenti di caccia.

“In questo quadro – conclude il WWF – l’atteggiamento del Governo è ingiustificabile perché antepone la sicurezza di tutti alle richieste di una minoranza (oggi si calcola che in Italia esercitano la caccia circa 500.000 persone, sempre meno e sempre più anziane). Eppure quotidianamente esponenti della maggioranza che sostiene il Governo continuano ad usare toni allarmistici quando trattano argomenti come la presenza del lupo, indicato come una minaccia e un pericolo assoluto. Tacciono invece sulle decine di morti e feriti (nella precedente stagione 2021/22 sono stati 90 secondo l’Associazione Vittime della caccia) e l’illegalità diffusa che annualmente la caccia porta con sé. Il WWF chiede al Governo, e in particolare al Ministro dell’Interno Piantedosi, di intervenire, aumentando la vigilanza venatoria, oggi quasi del tutto assente, promuovendo l’aumento delle sanzioni, oggi ridicole e prive di efficacia deterrente, e abolendo la caccia in braccata”.

______

LIPU tramite social

«La quasi totalità delle Regioni italiane, in particolare Puglia e Veneto, ha intenzionalmente violato i limiti stabiliti dalla Commissione europea con i “Key concept” e raggirato le indicazioni dell’Ispra concedendo periodi più lunghi di attività venatoria». La denuncia arriva dalla Lipu-BirdLife Italia nel giorno di chiusura della stagione di caccia 2022-2023 e l’associazione ricorda anche che «Solo poco più di un anno fa la Commissione europea aveva reso note, attraverso il nuovo documento sui Key Concept, le date di inizio migrazione di diverse specie cacciabili. A seguito di questa comunicazione le regioni avrebbero dovuto prevedere la chiusura della caccia in modo anticipato sia ai turdidi (31 dicembre) che alle specie di uccelli acquatici (10 gennaio). Quasi tutte le regioni, al contrario, hanno volutamente ignorato le indicazioni della Commissione, che derivano da un lunghissimo lavoro scientifico confermato poi dai dati dell’Atlante europeo delle migrazioni».

Per la Lipu è «Incredibile e gravissimo quanto successo in Puglia, dove la Giunta regionale, dietro espressa richiesta delle associazioni venatorie, ha prolungato all’ultimo momento, in piena migrazione prenuziale, la caccia al tordo bottaccio e al tordo sassello. Un fatto già accaduto in passato, con la Regione Puglia recidiva e particolarmente dolosa nel raggiramento delle norme. Ancor più grave quanto successo in Veneto, dove la Giunta regionale ha prolungato la caccia a diverse specie di uccelli acquatici fino al 30 gennaio, nonostante il Tar ne avesse disposto la chiusura anticipata».

Ma la Lega italiana protezione uccelli evidenzia che «La concessione della caccia in periodo di migrazione non è l’unico problema della caccia nel nostro Paese. Sono ben 17, infatti, le specie che si trovano in cattivo stato di conservazione e oggetto del prelievo venatorio. Fra queste vi sono anche l’allodola e la coturnice, per le quali esistono specifici piani di gestione che risultano, però, sostanzialmente inapplicati. Anche l’Ispra a questo proposito ha denunciato, nel primo rapporto sull’attuazione del Piano di gestione dell’Allodola, come solo cinque regioni abbiano partecipato all’attuazione del piano, fornendo, peraltro, pochi e generici dati, così come nessuna amministrazione ha fornito dati per il Piano nazionale di gestione della coturnice».

Concludendo, il presidente della Lipu Aldo Verner, annuncia che «Stiamo predisponendo una dettagliata segnalazione alla Commissione europea dove evidenzieremo il chiaro e ormai inequivocabile sbilanciamento dell’operato delle amministrazioni regionali italiane a favore dei cacciatori, in violazione chiara dei principi cardine e di varie norme della Direttiva Uccelli, della normativa nazionale, delle indicazioni dell’Ispra ma anche della nuova Strategia europea sulla Biodiversità. E’ tempo di una nuova, maxi procedura di infrazione. Ad aggravare la situazione vi è il contesto generale di illegalità diffusa di cui sono state vittime specie di uccelli protette come l’ibis eremita e diverse specie di rapaci, per non parlare delle decine e decine di sequestri operati dalle forze dell’ordine a carico di bracconieri che utilizzavano mezzi non consentiti come i richiami elettronici. Tutto ciò in un contesto di Piano d’azione nazionale antibracconaggio rimasto sostanzialmente non applicato, o applicato solo in parte»______

L’APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 21 e 22 dicembre scorsi

FRATELLI CACCIATORI, VI REGALO IL FAR WEST IN CITTA’

NEL FAR WEST 24h CHE CREA E LEGITTIMA NELLE NOSTRE CITTA’

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.