MODA / MODE – A PROPOSITO DI PATRIARCATO, UNA MADRE SI CONFESSA

| 1 Dicembre 2023 | 2 Comments

di Elena Vada ______ 

Ci si sente confusi dopo gli ultimi fatti di cronaca.

“Femminicidio” che brutta definizione. 

Che orrendo termine.

Eppure devo, …dobbiamo, confrontarci con questa realtà, che non è nuova, né inconsueta. L’eco mediatica  oggi è imponente. 

Sono la mamma di due maschi. Meglio dire, sono: ” la mamma di due giovani uomini” che ho cercato di educare al rispetto di tutti e tutto.

Questo è stato il principio dello stile di vita, che ho mostrato loro. Volevo dire: “l’educazione che ho impartita” ma, questo modo di esprimere il concetto, mi sembrava troppo altisonante, roboante e poco esplicativo.

Cosa significa rispetto? 

Ho spiegato (insegnato?) ai miei figli che esistono regole, scritte-e-non, importanti o banali, da seguire per il bene comune e personale.

Esempi? :

 Il Codice della strada, il corretto smaltimento dei rifiuti, mettersi in coda negli uffici pubblici, cedere il posto in autobus ad anziani e donne gravide, la raccolta degli escrementi del proprio animale per strada, no alla bestemmia (qualsiasi sia la religione professata), no alla violenza, educato comportamento a scuola e a tavola…

Cura della natura.  

Cura degli  handicap di qualsiasi genere.

Buongiorno e Buonasera. 

Grazie e prego. 

Posso?  È permesso?!

Queste, per me, non sono stupidaggini o futilità. Sono la base della buona convivenza, tra generi ed esseri diversi tra loro,  su questo pianeta che abitiamo. 

Sono stata una buona mamma, allora?

Proprio NO! 

E questo… mi è  stato molte volte rinfacciato, dai figli.

Che coltellata! 

Perché? :

Dopo un pomeriggio intero a ripetere le tabelline, o le province delle regioni italiane, o i verbi declinati in tutti i modi e tempi, se, non li sapevano a mena dito, mollavo dei sonori ceffoni o peggio, nervosa per chissà quanti e quali problemi personali. 

Ma loro che c’entravano?!

Il padre? ASSENTE! 

Uomo intento unicamente ad inseguire le famose tre S: SOLDI, SUCCESSO eee SESSO per dare lustro al tutto. Mete raggiunte.

Così mi chiedo e vi chiedo: “Sarebbero potuti diventare dei molestatori i miei  figli, o, peggio, compiere violenze o assassinare donne?!”

Forse SI!

L’attualità, i “femminicidi”, mi hanno fatto ricordare quanto vi ho, precedentemente, raccontato, mentre cercavo un possibile PERCHÉ  all’omicidio di Giulia Cecchettin, visto che il fidanzato l’amava alla “follia”.

Soggiungo che l’educazione dei figli è, quasi sempre, affidata alle madri, che spesso fungono da “suggetitori occulti” dei padri.

Il “mammismo italiano” poi, è  famoso in tutto il mondo ed è  rivolto soprattutto ai “maschi”, che crescono pensando di essere dei privilegiati.

Ma il patriarcato, quindi, esiste ancora?

Esiste la legge comandata della maggiore forza fisica dell’uomo. Forza dalla quale, non ci si dovrebbe difendere MAI… in nessuna occasione, perché riflessioni e spiegazioni, si fanno con l’uso della parola, della pazienza, della ragione, della mente,  se funziona in modo corretto. 

I casi come quello di Filippo Turetta, sono, a mio avviso, da PSICHIATRIA (non psicologia), materia destinata, secondo l’intendimento comune, ai matti.

Non è  così.  La parola psichiatria è  formata dai termini greci “psichè” che significa animae  “iatreja”  che significa cura e…. molte anime, al giorno d’oggi sarebbero da curare.

Ansia, panico, fobie, ossessioni, esoprattutto, la mancanza di guida e sostegno, in famiglia, portano i giovani ad essere in balìa di altri riferimenti, non sempre sani. 

Non lasciamoli soli, mai. 

Quello che facciamo è  tutto per loro…”, dicono i genitori.  NON BASTA!

Meglio un paio di sneakers, un monopattino in meno,… ma la famiglia unita e in ascolto.

Personalmente, come madre, sono stata fortunata. 

I miei ragazzi sono in gamba. 

Se mi hanno perdonato? NO.

Ma, crescendo, hanno compreso e oggi insieme alle critiche per quei “dannati ceffoni”, aggiungono i ricordi di tanti intensi momenti vissuti insieme. 

Belli, brutti, allegri, tristi, intriganti…

“Ma, mamma, però tu c’eri….!!!”

Si, bimbi miei, c’ero. Questo mi basta. 

E, scusate questo mio sciocco sorriso, bagnato da una lacrima.

Category: Costume e società

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Comments (2)

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  1. Giusy ha detto:

    Bello e autentico. Fa riflettere

  2. Davide ha detto:

    Fortissimo. Bravaaaa

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