COCCO BILL VA IN PENSIONE

| 23 Dicembre 2023 | 1 Comment

di Raffaele Polo ______

Anche Cocco Bill va in pensione:  ha raggiunto la veneranda età di 66 anni e rotti, nonostante la legge Fornero che non si capisce bene se sia ancora valida, fatto sta che il nostro eroe deve riconsegnare pistola, stella e soprattutto il fido Trottalemme. E’ vero che Capitan Miki e il Grande Blek ne hanno di più, ma questa cosa degli anni mi impressiona non poco perchè mi certifica, ineluttabilmente, di come passa il tempo.

E il problema (vero) è che loro, i nostri eroi di carta, mantengono una freschezza ed una efficienza incredibile. Non parliamo, poi, degli ‘antichi fumetti’ (l’Uomo Mascherato, Mandrake, Nembo Kid, Bibì e Bibò) che sono addirittura commoventi per il loro essere così platealmente fuori dal tempo corrente.

Ma volevo scrivere di Cocco Bill perchè è personaggio-principe di Jacovitti, estroso e incredibile disegnatore che mi ha accompagnato per tanto tempo, soprattutto sui banchi della scuola, dove il diario Vitt era un ‘must’ come lo zaino Invicta e altri oggetti che caratterizzavano il momento storico…

Jacovitti mi piaceva, mi piace per quel suo infoltire le tavole di particolari irreali e grotteschi, novello pittore fiammingo che fa delle minuzie il suo cavallo di battaglia. E, a proposito di cavallo, proprio Trottalemme, il cavallo di Cocco Bill, può assurgere alla identità di deus ex machina di quasi tutte le vicende, toccando a lui dipanare la matassa imbrogliata dal suo spavaldo padrone.

Delle trame, delle storie di Cocco Bill, meglio non parlare: sono spesso insulse e di una ingenuità talmente esplicita da far concorrenza alle storie di EsseGesse ovvero Capita Miki con Doppio Rum e Salasso e Blek Macigno con Roddy e il dottor Occultis.

In queste strisce si capisce subito chi sono i cattivi (tutti col ghigno stereotipato e la faccia di canaglia) e anche chi si camuffa (Magic Face ) lo si scopre in quattro e quattr’otto. Piuttosto, l’idea della morte viene beffeggiata da Jacovitti che non si preoccupa di costellare di cadaveri trivellati dai colpi i suoi disegni mirabolanti: esito evitato accuratamente dagli altri autori che puntano maggiormente sui combattimenti con sani cazzotti (emuli e precursori di Bud Spencer) o con la precisione della mira delle    pistole e dei fucili.   Attrezzi di grande precisione che producono un solo, efficace rumore: bang! E le pallottole fanno, invece, ‘zip’ e fanno sempre centro, se sparate dai ‘buoni’. Ai ‘cattivi’, ahimè per loro, è affibbiata una pessima mira…

Category: Cultura

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Comments (1)

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  1. Rosantina, campagna del Sud ha detto:

    Dai quaderni delle elementari alla pensione è un attimo. Tempus fugit, anzi scappa proprio.
    Grazie Leccecronaca

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