CONTINUA, ANCHE SE LENTAMENTE, IL PROCESSO CONTRO TAP. VEDIAMO QUAL E’ LA SITUAZIONE. ASPETTANDO UNA SENTENZA COMUNQUE PREZIOSA

| 25 Gennaio 2024 | 0 Comments

di Giuseppe Puppo ______ Continua il processo a carico dei responsabili  della Trans Adriatic Pipeline Italia, e delle altre aziende coinvolte nei lavori, per la costruzione del gasdotto Tap, che, dopo tanti rinvii e soste degli anni precedenti, dal giugno scorso è ricominciato con una certa continuità, al ritmo più o meno di un’ udienza al mese, giudice unico Maria Francesca Mariano, pm Alessandro Prontera. 

Questa mattina in Corte d’Assise al Tribunale di Lecce (la prossima sarà giovedì 29 febbraio) c’è stata una nuova udienza. Sono proseguite le audizioni dei testi chiamati dalla Difesa degli imputati, altri tre e il tutto si è esaurito nel giro di un’ora.

L’audizione dei testimoni difensivi impegnerà anche le altre udienze calendarizzate fino al prossimo giugno. Poi, al momento non è possibile fare previsioni sull’andamento del processo. A settembre prossimo saranno trascorsi già quattro anni dall’inizio. Si vedrà…

So che per voi questo processo ha un valore particolare, ma per me è un processo come tutti gli altri  Un processo in cui, sia pur con le smagliature della giustizia, alla fine arriveremo alla verità. Non so ancora quale sarà, ma ci arriveremo” ‐ aveva affermato pubblicamente, in aula, il 23 febbraio 2023, il giudice unico Maria Francesca Mariano. Bene, aspettiamo.

Ricordiamo intanto che i reati contestati a vario titolo sono in buon sostanza di aver effettuato i lavori della costruzione del gasdotto, dalla fase preparatoria, a quella esecutiva, dal così detto micro tunnel al terminale di ricezione, sulla base di autorizzazioni  ministeriali del 2014 e del 2015 illegittime, perché rilasciate in violazione di norme italiane, direttive comunitarie e trattati internazionali, quindi viene loro contestato di aver agito senza le necessarie autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie, in zone invece, appunto, in quanto di notevole interesse pubblico, sottoposte a precisi vincoli; come se non bastasse, viene contestato loro anche lo scarico di acque reflue industriali, nelle falde acquifere della zona, quindi con l’inquinamento che ne deriva.

Sarà una sentenza preziosa, non tanto per via dei risarcimenti che gli imputati in caso di condanna dovranno versare alle parti civili, no. Sarà una sentenza preziosa perché permetterà a tutti, fautori ed oppositori, una valutazione con cognizione di causa, su quanto avvenuto a Melendugno e dintorni, per questa vicenda che più di ogni altra ha mosso intelligenze, ragioni e passioni di tecnici, amministratori, politici e cittadini nella Storia del nostro Salento.

Una volta, negli anni Settanta, del secolo scorso, del Novecento, durante una delle sue missioni diplomatiche, chiesero all’allora ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese di Mao Tse Tung, il famoso Chou En Lai, che cosa pensasse della Rivoluzione Francese, quella degli Illuministi del Settecento. Egli rispose di non poter dare uua valutazione serena, in quanto era passato ancora troppo poco tempo da quei fatti.

Bene, quando questa sentenza, prima o poi, arriverà, sarà passato il tempo sufficiente per poter finalmente esprimere una valutazione serena, e ognuno potrà fare i conti con la Storia, e con la sua coscienza.

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

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