UN GIOCO CHE NON MUORE MAI

| 3 Febbraio 2024 | 0 Comments

di Raffaele Polo _______

Il Covid è passato (speriamo…) ma noi continuiamo, imperterriti, a giocare a questo elementare passatempo, che ci accompagna da quando, a scuola, c’era  il buco di un’ora: perché mancava un professore oppure un impegno improvviso allontanava il docente. Fatto sta che avevamo un’ora da occupare, con attività a nostro piacere (non era ancora nata l’autogestione…). I più solerti (anzi, le più solerti perché sono le ragazze, da sempre, le più studiose e assennate…) ne approfittavano per ripassare qualcosa o ‘anticiparsi i compiti’. Altri, invece…

Dovevamo organizzarci con quello che avevamo, ovvero ben poco. Ecco, perciò, che i giochi più in voga, i sempiterni passatempo che ogni studente conosce, venivano rispolverati. Dalla Battaglia Navale e Tris, passando per i più complicati quadretti da riempire, fino al re dei giochi ‘da ora di supplenza’, ovvero ‘nomi, cose, città…’

 Sembra incredibile, ma non mi risulta che questo gioco abbia un nome. Si dice proprio così: nomi, cose, città e subito si capisce che bisogna avere una penna, un foglio di carta e basta. Si segnano sul foglio tante righe verticali quanti sono gli argomenti del gioco e una riga orizzontale per separare ogni manche del gioco. E si scrive, in ogni rettangolo, in alto, l’argomento, concludendo con un vistoso ‘Totale’.

Ma perché spiegare un gioco che tutti conoscono?

Il bello di questo gioco è che si possono cambiare od aggiungere argomenti di ricerca: con i miei nipotini, esauriti tutti i giochi più complicati e difficili, abbiamo aggiunto ‘calciatori’ e ‘principesse’ per venire incontro ai desiderata di Giulio ed Emma. Si è aggiunto mio figlio che ha proposto ‘Uomini politici’ e mia nuora ha optato per ‘ricette’. Io, travolto dall’entusiasmo, non ho potuto fare a meno di indicare ‘Scrittori’. Avrei voluto, in un empito di innovazione, indicare ‘Imprecazioni’: ma la presenza dei bambini mi ha trattenuto. Certo sarebbe stato bello poter scrivere; Affancapu, Nù capisci n’acca, Ci cu te ‘nfochi, E nù la spicci?, Fatte na cascia e via di seguito… Ce n’è sempre una,e sono tutte comiche ma… Va bene, ho capito, lasciamo le indicazioni proposte, anche se la sezione ‘principesse’ mi lascia impreparato. E ‘Uomini politici’? È compromettente, fa venir fuori subito la nostra faziosità, se capita la ‘S’ cosa scriviamo Stalin, Salvini, Sella, Sgarbi, Staller Ilona?

Insomma, il gossip e l’attualità, anche questa volta, senza parere, sono entrati nella nostra quotidianità, costringendoci a fare cose che, normalmente, non ci saremmo mai sognati di fare.

L’importante, ci diciamo soddisfatti, è non stare buttati davanti alla TV o al telefonino. E ci spremiamo le meningi per trovare un frutto con la ‘I’…

Category: Costume e società, Cultura

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